61 - non ti piace il tuo taco?

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Samuel.

Rimango senza fiato e immobile, come se così facenfo potessi scomparire o nascondermi dal suo sguardo. Invece sono qui, quasi al centro della stanza e senza un solo muscolo che risponda ai miei disperati appelli di scappare.

Si sposta chiudendosi la porta alle spalle e mostrando la sua figura per intero. Studio da capo a piedi i suoi capelli più ordinati del solito, gli occhi fissi su di me e le labbra chiuse in una linea dritta. Il suo corpo è fasciato da una camicia bianca e una giacca scura aperta con un pantalone nero. Il tutto gli dona un aria elegante e affascinante. Un intrigo che ti spinge a volerne sapere di più.

Ma che ci fa lui qui? E Patty? Dov'è finita?

Rimango in silenzio mentre lui muove alcuni passi verso di me. Sembra faccia apposta a farsi attendere dandomi la possibilità di ammirarlo nella sua camminata in stile passerella della Fashion Week.

Che cosa vuole fare?
Aspetto che dica lui qualcosa, ma la distanza si accorcia sempre di più e nulla esce dalle sue labbra serrate.
Io sono stanca di aspettare, stanca di cercare delle risposte che non potranno mai arrivare, quindi devo mettere mano alla mia vita e fare in modo che appaiano.

《Che fai qui?》il suo sguardo muta e si blocca a pochi metri da me. Non lo lascerò avvicinarsi per poi ferirmi di nuovo.

《Non so, e tu?》ribatte e potrei scommettere di aver visto le sue labbra allungarsi in un breve sorriso, subito represso.

Forse dovrei rispondere "Te l'ho chiesto prima io", ma non ho intenzione di giocare ad uno scambio di battute infantile.

《Patty mi ha portato qui, e se n'è andata》lancio uno sguardo alle sue spalle e noto la porta ancora chiusa.

Ora un vero e proprio sorriso si fa largo sul suo viso, mentre intrappola il labbro inferiore fra i denti.

《Ci avrei scommesso che era opera sua, chi altro avrebbe potuto convincerli a riservare il piano migliore?》quindi Patty ha organizzato questo incontro e non una cena per coronare la fantastica giornata di shopping passata insieme?
C'era da aspettarselo, anche se visto che si era vestita così elegantemente, non ci avevo pensato.

《Quindi non sapevi che mi avresti incontrato?》

《Mhm, un pò forse, avevo letto tra le righe》bene, ora che ho capito che non è stato lui a tirare su tutto questo bel palchetto, devo capire cosa c'è tra di noi.

Mi volto dandogli le spalle e cercando di ammirare la bella vista che mi circonda, ma tutte queste lucine e palazzi non sembrano poi più così belli ora che anche lui è qui. La mia mente è affollata da troppi pensieri.

Lo sento avvicinarsi e non ho bisogno di voltarmi per capirlo. È come se sentissi il suo calore farsi più vicino con la sua presenza.
Improvvisamente i capelli che avevo sulla spalla destra vengono scostati da una mano calda che percepisco sulla pelle nuda. Il dorso mi sfiora con un tocco quasi fulmineo, ma viene subito rimpiazzato dal suo mento. Senza il coraggio di voltarmi scorgo con la coda dell'occhio il suo viso posato sulla mia spalla e la sua mano mi cinge la vita. Un brivido mi pervade lungo tutta la schiena.
Involontariamente inarco il collo facendo venire a contatto le nostre guance e sento la sua pelle calda ancora più vicina a me.

《Mi piace questo vestito》sussurra accarezzandomi l'addome nel punto in cui è scoperto dalla stoffa intrecciata. Ripenso alle peripezie prima di acquistarlo e quasi mi scappa un risolino.

《Anche per Ross》rifletto a voce alta seppur con innocenza. Sento il suo respiro accelerare per un attimo e farsi piu pesante.

《Chi è Ross?》pronuncia il suo nome con fastidio, e quasi mi viene da ridere per come l'ha detto.

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