62 - è tutto reale

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Saliamo in auto e mi stringo nella sua giacca scura. Posso sentire il suo profumo ancora più forte e vicino a me. Mi accoccolo al sedile e chiudo per un attimo gli occhi.

È stata una serata fantastica, inaspettata, ma bellissima. Andare in spiaggia è stata proprio una bella idea. L'ho visto molto più premuroso del solito, anche se si è sempre preoccupato per me con i suoi modi bruschi.

《Chloe》apro gli occhi e li punto nei suoi che mi scrutano nell'oscurità.

《Hai già deciso dove dormire stanotte?》Mi ricordo solo ora di essere ancora sfollata e di non poter tornare nel mio appartamento. Non credo che l'amica di Patty ci lascerà tornare, l'alternativa è da lui.

《Sul vostro divano probabilmente》non vedo l'ora di tornare ad avere un letto e la mia privacy. Voglio dormire beatamente, sbracciata, con la bava che mi cola dalla bocca.. ok forse questo no. Ma non è affatto facile riaddormentarsi ogni notte su un materasso e un cuscino diverso, magari troppo duro o troppo morbido.
Ho imparato a convivere con Patty, riuscendo a dormire consapevole della sua presenza nella stanza, non credevo che ci sarei riuscita, ma è successo e ne sono felice. E ora sento la mancanza della nostra solita quotidianità.

《Non credo proprio》scuote la testa senza rivolgermi uno sguardo, così mi sporgo più in avanti dal sedile per vedere meglio il suo profilo e capire se stia scherzando o meno.

《Non vorrai ricominciare con la stora dell'altro giorno. Me la posso benissimo cavare anche dormendo su un divano. Sono stata in posti peggiori》ripenso agli scomodi sacchi a pelo del campeggio, o quelle volte in cui ho dormito addirittura per terra quando faceva troppo caldo ed il pavimento era freddo... ero disagiata lo so.

《No, perché ho una soluzione》non sono sicura di aver colto che cosa c'è dietro alla sua affermazione, visto che nella sua stanza molto probabilmente  ci sarà Nicholas, e se ci dovesse vedere insieme forse si risveglierebbe il suo spirito da iperprotettivo e mi trascinerebbe via a forza. Non mi dispiacerebbe avere una reazione da parte di mio fratello, ma nemmeno vederlo cacciare o picchiare Samuel.

《Rendimi partecipe》lo incito a spiegarmi cos'ha in mente, ma indossa un sorriso beffardo e mi rassegno a dover convivere con il mistero.

Mi guardo intorno cercando di capire dove siamo e quanto manchi indicativamente al college, ma non capisco in che zona ci troviamo.
Inoltre, il mio senso dell'orientamento è troppo basso, quindi forse non capirei comunque a meno che non fossimo arrivati.

Continuo a guardarlo guidare cercando di non farmi notare, anche se dopotutto ora ne sarei legittimata visto che teoricamente siamo più che amici. Mi chiedo perché non ho mai realizzato quanto fosse bello ai miei occhi e le emozioni che ogni suo movimento mi provoca. È strano quando inizia a piacerti tutto di una persona, quasi da non notare i difetti, anche se il suo bipolarismo forse non potrò mai non notarlo. Magari è una questione di tempo.

Ferma l'auto accostando in un vialetto e anche se è buio ricordo di essere già stata qui. Questa è la sua vecchia casa.
Mi fa segno di scendere e lo seguo verso l'entrata della villetta.

Estrae un mazzetto di chiavi aprendo la porta. Non appena la serratura scatta mi posa una mano al centro della schiena spingendomi dolcemente in avanti, e ci troviamo nell'androne del soggiorno. Non ho avuto molto tempo per studiare la casa la prima volta che sono stata qui, ma ora noto un arredamento sui toni scuri del marrone mogano, come andava di moda un pò di anni fa, anche se non sembra una casa vecchia, ma di classe. Non si direbbe che non ci vive più nessuno, perché ci sono quadri appesi lungo le pareti ed i mobili sono molti. Samuel mi sorpassa inricandomi di seguirlo in cucina dove prende dei bicchieri da una credenza.

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