1 capitolo ✔

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Andrea

Sento il telefono squillare, rispondo senza guardare.

<Pronto.>
<Allora stronzo, ti sei passata per bene Chiara?>

Ah così si chiama la biondina di stamattina.

<Stronzo! Mi hai fatto bere di nuovo ieri sera, non ricordo nulla di stanotte.>
<Ahahahah>
<Ridi, ridi>

Che stronzo di merda, è colpa sua se ieri sera ho bevuto di nuovo.

<Su andrea sto scherzando.>
Se mi ha chiamato ci sarà un motivo
<Allora cosa vuoi.>
Sono ancora incazzato con lui.
<Come siamo permalosi.>
<Fede non ho tempo per le tue cazzate.> Quando fa così lo odio.
<Ho capito. Senti stasera devo vedere una ragazza, ma purtroppo per me, ci sarà anche un'amica. Ti unisci a noi?> Scordatelo! penso ad alta voce, ma lo stronzo fa finta di nulla.

<Allora André, vieni o no?>
<Fede non mi va di fare il badante.>
Ecco l'ho detto.
<Andre non puoi farmi questo,sono mesi che cerco di uscirci.>
<Cazzi tuoi.>

Sento sospirare
Quando fa così non lo sopporto. È il mio migliore amico ma rimane comunque uno stronzo.
<Che amico che sei.> Sbuffo, tanto vince sempre lui.

<Fede sarò dei vostri.>
<André sei un...>
<Amico... lo so ma sia ben chiaro: non voglio bere, ci siamo capiti?> Rispondo deciso.
<Tutto quello che vuoi.>
<Almeno l'amica è carina?> Chiedo.
<Amico non l'ho mai vista.> Andiamo bene, sto per chiedergli dove ma ha già attaccato. Adesso mi toccherà sopportare quest'amica.

La giornata è trascorsa molto velocemente, dovevo andare a
"Mondo marino" ma non avevo molto voglia. Oltre a essere ricco, sono proprietario di un'Acqua park.
La nonna prima di morire mi ha ceduto questo posto. Non posso dire di amarlo, ma solo qui mi sento bene.

Qui, tra i delfini, mi sento libero di scappare dalla realtà che mi soffoca.
Faccio una doccia veloce, scelgo di indossare un jeans e una camicia nera. Con Federico abbiamo deciso di vederci al locale "Empire" non molto lontano dal paese.

Sto per uscire e trovo zia Olimpia davanti alla porta della mia stanza.
<Stai per uscire?>
<Si, mi vedo con Federico.>
La vedo nervosa, forse per la ragazza di stamattina
<Senti zia, so che non dovrei portare ragazze a casa ma vedi...ero... >
<Non è per questo.> Risponde
Allora non capisco.

<Stamattina sono uscita in paese e... Ho incontrato la famiglia Martines.>
A quel nome sbianco e stringo i denti dalla rabbia. Ogni volta mi fa lo stesso effetto: odio, rabbia e desiderio di vendetta.
<E allora?> Non la guardo, altrimenti vedrebbe ciò che provo e non voglio.
<Come puoi permettergli di vivere serenamente la loro vita dopo quello che ci hanno fatto?> Mi volto verso di lei

<Cosa credi? Che ho dimenticato quello che ho visto? Ogni fottuta notte ritornano i miei incubi e rivivo tutto lo schifo!! > Dico duramente. Nessuno sa cosa ho provato quella notte.

<Lo so... piccolo mio, tu più di tutti hai sofferto, cerco solo di... >
<Decido io cosa fare.> Esco sbattendo la porta.
Le voglio bene ma deve capire che decido io della mia vita.

Ecco il primo capitolo
Cosa pensato di Olimpia?

L'amore e la vendetta  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora