Andrea
Sento una voce di donna ma non è la mia mamma; poi degli spari e vedo papà a terra, non si muove. Ho quasi paura di avvicinarmi, accanto c'è il corpo della mamma ricoperto di sangue.
<Mamma... Mamma.> La mia mamma non mi risponde, le lacrime bagnano il mio viso.
<Piccolo mio.> Sento la sua voce, è lei...
<Mamma non mi lasciare.> Tocco la sua mano fredda.
<Andrea amore della mamma, non piangere sei un ometto ormai.> Non riesce a respirare. Cosa ti hanno fatto mamma!
<Ascoltami: cerca e vivi l'amore, non odiare piccolo mio, sii buono e sopratutto sii forte.> Sento di nuovo parlare quella donna e poi vedo lei, la mia mamma, la chiamo gridando il suo nome. Urlo...
Apro gli occhi, sono nella mia stanza, ho un altro incubo. Ascolto il battito del mio cuore, batte forte, ho sognato di nuovo quella donna. Non ho mai dimenticato il suo volto.
Bussano alla porta
<Andrea ti cercano al Mondo marino.> Cosa sarà successo? prendo il telefono e chiamo i miei collaboratori.
<Sono il signor Coppola.> Questa cretina non riconosce mai la mia voce e per colpa sua attendo alcuni minuti.Oggi si terrà uno spettacolo di delfini, lo avevo scordato!. Mi piace essere presente e poi è giusto così, sono il proprietario. Decido di chiamare la mia ex Demetra, ho saputo da zia Olimpia del suo ritorno. Zia ha tanto insistito che alla fine ho ceduto e le telefono. Se devo essere sincero poteva farne a meno di rientrare in città. Con Demetra siamo rimasti buoni amici, un tempo pensavo di amarla mi sbagliavo.
È un ottima compagna di letto, un'amante focosa ma anche troppo viziata. Zia Olimpia vorrebbe che la sposassi ma questi non sono i miei piani.
Quando l'ho chiamata mi ha detto che era al centro estetico di Amalia dove lavora la mia piccola pantera: non capisco perché si ostini a lavorare quando invece non ne avrebbe bisogno visto che suo padre le ha lasciato tutto. Arrivo al "Mondo marino", noto molte persone, genitori con i loro figli.
Ragazzi euforici ed entusiasti, pronti a vedere lo spettacolo. Questo mi fa piacere, vuol dire che il mio lavoro e il mio impegno stanno dando i frutti superati. Nel frattempo mi volto e vedo Demetra. E' bellissima e affascinante come sempre, indossa un vestito corto che ben poco lascia all'immaginazione. Qualunque uomo cadrebbe ai suoi piedi.Mi avvicino per salutarla
<Ciao pulcino.> stupidi nomignolo del cazzo.
<Demetra sai che odio quando mi chiami così. > Le faccio notare.
<A me piace tantissimo invece. Pulcino è passato tanto tempo dall'ultima volta che ti ho visto.> Mi sorride con malizia.
<Ti trovo bene.>
<Anche tu stai bene a quanto vedo.>
Mi fa l'occhiolino, maliziosa.Lo spettacolo dura un'ora; tutto si svolge nel migliore dei modi cioè alla perfezione. Devo dire che sono davvero bravi i miei collaboratori, non mi deludono mai.
<Ti stai divertendo? > Demetra fa scorrere lasciva la mano sul mio torace.
<Il mio divertimento non è questo.>
Mi mangia con gli occhi, so cosa vuole da me ma ho altri piani.
<Demetra siamo amici.>
<Eh con questo? Ci sono tanti amici che si divertono a letto.> Un tempo non avrei rifiutato ma ora è diverso.
<Hai detto bene, un tempo.> Sposto la sua mano.
<Pulcino sei strano, diverso.> No, non lo sono, anzi. Sono più bastardo di prima.
Lei tenta ancora di sfiorarmi ma la blocco.
<Ti ho detto di no!!> Le dico duramente
<Cosa ti succede? Mi dicevi che ti piaceva il sesso con me.>
<Si mi piaceva ora non mi interessa.>
<Perché?>
<Demetra non fare domande per le quali non puoi avere risposte.> Rimane in silenzio.
<Perché mi hai chiamata?>
Già... Devo ringraziare mia zia di questo
<Ho saputo che eri tornata e volevo salutarti...> Cambia umore, so di averla delusa ma meglio mettere le cose in chiaro.
Dopo lo spettacolo andiamo a cena fuori e ci raccontiamo tutte le cose che abbiamo fatto in questi anni.Fermo la macchina davanti la sua abitazione.
<Sicuro di non voler salire?> Mi chiede.
<Demetra ti ho già...> Poggia la mano sulla mia bocca.
<Lo so cosa hai detto... Ma io non mi arrendo.> E la sua bocca si schianta sulla mia ma io non ricambio, non so cosa mi prende! il pensiero di Vera non mi lascia indifferente alle evances di Demetra.
<Mi dispiace.> Mi guarda con quei occhi bellissimi
<Ho capito, buonanotte Andrea.>
Scende dalla macchina. Non aspetto che entri, accendo il motore e me ne torno a casa, confuso e arrabbiato
Maledetta Vera Martines.Buonasera a tutti, eccovi un nuovo capitolo
STAI LEGGENDO
L'amore e la vendetta
ChickLitAmare significa essere debole e io non voglio esserlo. Il destino aveva scelto per me. Avevo 9 anni quando persi i miei genitori. Ancora oggi nei miei sogni loro ci sono. Ma sono anche nei miei incubi, nei quali rivivo la loro morte. Mi chiamo Andre...