Vera
3 giorni dopoSono passati tre giorni da quella sera, tre giorni di silenzio e che non sento Andrea. Non ne capisco il motivo, andava tutto bene tra noi.
Ho chiesto a Federico e mi ha detto che il suo amico è molto preso dal lavoro; io ho provato a chiamarlo ma non mi ha risposto, forse non vuole sentirmi. Questo silenzio mi sta distruggendo, sarebbe più facile dirmi la verità, ossia che si è già stancato di me, che non mi vuole. In questi giorni ho parlato con mia zia e le ho detto chiaramente che amo Andrea. Non ha nascosto di essere contraria al nostro rapporto ma mi ha promesso che non si intrometterà. Ho anche chiesto di Antonio ma mi hanno riferito che è dovuto partire con Cristian per lavoro. Questo non ci voleva: devo risolvere al più presto la questione in sospeso. Sono giorni che non vado al lavoro e che non esco di casa, praticamente da quando non ho notizie di Andrea. Non mi va di far nulla, mi sento amareggiata e delusa. Ma mentre sono assorta tra i miei pensieri sento bussare alla porta della mia camera.
<Avanti.>
<Ciao straniera.> È Jessica
<Ciao Jess.> Sono sdraiata sul letto e la guardo.Stasera è davvero bellissima, Federico se la mangerà con gli occhi. Adesso ha le braccia incrociate e uno sguardo assassino.
<Fammi capire: finché santo Andrea non si farà vivo rimarrai chiusa in casa?>
<Da quando è un santo?> La prendo in giro
<Fidati, è tutto fuorchè un santo.> Dice ironica
<Tu l'hai detto.> Mi sorride
<Forza, muoviti poltrona! Fai una doccia, indossa un vestito provocante e usciamo, non esiste solo Andrea, in giro puoi trovare di meglio.> Sbuffo. Alla fine si fa sempre come vuole lei. Mezz'ora dopo mi preparo: indosso un vestito nero a cuore, senza spalline, che mette in risalto il mio decolletè. Alzo i capelli e mi trucco.<Wow principessa, sei uno sballo.>
Mi fa l'occhiolino
<Dai non esagerare.>
Mette il broncio.
Scendiamo in salone, cerco mia zia e la trovo in cucina
<Sofia ti rubo tua nipote per un paio d'ore.> Dice Jessica
<Divertitevi ragazze e state attente.>
<Zia ci vediamo dopo.> Mi sorride
Arriviamo all'Empire dove ci aspetta Federico che è insieme ad un ragazzo direi molto carino, ma non l’ho mai visto. Federico e Jessica si salutano con un bacio
<Vera lui è Marco, un carissimo amico mio.>
<Ciao.> Ci stringiamo la mano. Marco ha un sorriso davvero dolce.
La serata trascorre in maniera davvero piacevole. Marco mi ha parlato della sua vita: lavora in un bar del centro anche se io non l’ho mai visto. Per un istante mi dimentico di Andrea e dei dispiaceri che ho provato in questi giorni a causa sua.
Poi mi volto e incontro i suoi occhi. Occhi che mi fanno battere il cuore e provocano un tumulto dentro di me. Lui mi guarda pietrificato e io faccio lo stesso.
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L'amore e la vendetta
ChickLitAmare significa essere debole e io non voglio esserlo. Il destino aveva scelto per me. Avevo 9 anni quando persi i miei genitori. Ancora oggi nei miei sogni loro ci sono. Ma sono anche nei miei incubi, nei quali rivivo la loro morte. Mi chiamo Andre...