Vera
Speravo tanto che stasera fosse una serata tranquilla, senza nessun problema, dopo gli avvenimenti accaduti avevo bisogno di serenità e di staccare da tutto. Ma quando i nostri occhi si sono incontrati, il mio cuore ha incominciato a battere. Non mi aspettavo di vedere Andrea, ancora una volta quei due mi hanno fregata. Non so cosa mi stia succedendo, non so cosa si provi realmente quando si ama. Ma una cosa è certa: vicino a lui mi sento bene, sento un mix di emozioni indescrivibili, mi fanno girar la testa.
Vicino a lui tremo di desiderio, ma poi, quando ripenso alla situazione della mia famiglia, mi raffreddo.
Se veramente zia Vanessa è responsabile della morte di Claudio, Andrea mi odierà e io questo non posso sopportarlo. Non da lui!
Mentre penso a tutto queste cose le mie gambe sembrano bloccate, non si decidono a camminare. Sono troppo emozionata. Finalmente riprendo in mano la situazione e inizio ad avanzare, lui non mi toglie gli occhi di dosso e nemmeno io. È come se fossimo un solo corpo ma con due anime che non smettono di cercarsi. Andrea mi sorride e basta questo per illuminare la mia anima tormentata.Appena mi avvicino al tavolo vedo Demetra accanto a lui. Sembra a suo agio mentre io sento il mondo cadermi addosso. E tutte le mie illusioni fatte poco fa, svaniscono nel nulla: avevo ragione a pensare che per lui non conto niente. Sono una stupida, io fantastico su di lui e su di noi mentre lui si diverte a prendersi gioco di me.
Guardo Demetra che lo accarezza e gli sorride: quanto vorrei toglierle quel ghigno da stronza. Sono gelosa! È chiaro: se sono venuti insieme vuol dire solo una cosa, cioè che sono tornati ad essere una coppia.
Finalmente riesco a sedermi accanto a Jessica, loro sono di fronte a me. Demetra lo tocca, gli si avvicina un pò troppo. E la cosa che mi fa più male è che a lui fa piacere, lo vedo dal modo in cui le sorride. Poi Demetra, proprio davanti a me, poggia le sue luride mani sul bellissimo viso di Andrea e questo mi fa infuriare. È troppo! Devo andarmene da qui, dentro di me si sta scatenando una reazione che non riesco a controllare. L'unica soluzione è quella di scappare via.
Mi alzo, succede tutto così in fretta e l'unica cosa che riesco a dire è:
<Scusate ho bisogno di prendere aria.> E scappo via, come una ladra.Fuggo da un sentimento che mi fa solo male. Arrivata al parcheggio dove nessuno può sentirmi, sfogo la mia rabbia, il mio dolore. E piango...
Provo rabbia verso una famiglia che ha covato dolore e cattiveria; rabbia per un amore impossibile; rabbia per me stessa perchè non riesco a dimenticare Andrea. E mentre mi sfogo, piangendo e soffrendo come un cane, sento una presenza dietro di me. Mi volto e lo vedo
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L'amore e la vendetta
ChickLitAmare significa essere debole e io non voglio esserlo. Il destino aveva scelto per me. Avevo 9 anni quando persi i miei genitori. Ancora oggi nei miei sogni loro ci sono. Ma sono anche nei miei incubi, nei quali rivivo la loro morte. Mi chiamo Andre...