VeraSono trascorsi alcuni giorni da quando abbiamo trovato quella foto che ritrae Jessica con Amanda, e ancora non riesco a crederci! Da poco è stata dimessa Jessica dall'ospedale. Denise è davvero un amore di neonata. Ho dovuto fare finta di nulla con la mia amica, quantomeno cercare di non farle capire cosa mi preoccupa. Adesso, io e Andrea, siamo fuori casa di Amanda: vogliamo capirci qualcosa e scoprire chi sia coinvolto in questa assurda storia. Bussiamo alla porta e una bellissima donna bionda ci apre.
Appena mi vede
<Tu devi essere Vera, giusto?> Sono sorpresa, anche Andrea perché mi guarda stupito.
<Amanda dobbiamo parlare.> Ci fa entrare e ci sediamo sul divano<Amanda come sai il mio nome?> Dico
<Conoscevo tua madre.>
<Davvero?>
<Amanda perché non me l'hai detto?> La riprende Andrea
<Perché non sapevo che anche tu conoscessi la figlia di Angela. È incredibile la somiglianza con la madre.>
Sorrido ma non siamo venuti per me.
<Amanda, abbiamo trovato questa foto.> Andrea gliela mostra e lei, appena vede la foto, si emoziona e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
<La mia... Bambina....> Non riesco a essere indifferente al suo dolore, specialmente ora che sò che si tratta della mia migliore amica.
<Amanda come si chiama tua figlia?> Le chiedo
<Veronica.> Assurdo: la bambina in foto non si chiama Veronica ma Jessica.<Ascolta Amanda, questa bambina in realtà si chiama Jessica, non Veronica...>
<No Andrea, ti sbagli! Lei è mia figlia Veronica.> Insiste e io sono ancora più confusa, l'unica persona che potrà chiarire ogni dubbio è la mamma di Jessica, la signora Carolina. Salutiamo Amanda per ora ma tornerò presto da lei, voglio sapere cosa sa di mia madre.Arrivati a casa trovo mia zia che ci aspetta
<Voi due dovete darmi delle spiegazioni! Vera, ma dov'eri finita? Cosa sta succedendo?> E adesso? Non posso dirle cosa abbiamo scoperto.
<Sofia... Vedi.> Interrompe Andrea
<Stai tranquilla zia, lo sai come sono fatta, abbiamo discusso e sono uscita come al mio solito. Vero Andrea?> Mi guarda sorpreso
<Adesso andiamo in camera perché siamo stanchi, ci vediamo domani zia.> Prendo Andrea per mano e lo trascino su in camera.
<Vera, tua zia ha il diritto di sapere la verità.>
<Certo, ma non adesso.> Dico decisa
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L'amore e la vendetta
ChickLitAmare significa essere debole e io non voglio esserlo. Il destino aveva scelto per me. Avevo 9 anni quando persi i miei genitori. Ancora oggi nei miei sogni loro ci sono. Ma sono anche nei miei incubi, nei quali rivivo la loro morte. Mi chiamo Andre...