Andrea
È trascorsa un'ora da quando siamo in viaggio, siamo partiti stamattina molto presto. Angela e Vera si sono salutate in lacrime. È stato doloroso doverla separare da Angela e Mauro perché Vera si è legata molto a loro, ma non potevo evitarlo: dovevamo tornare a casa, alla nostra vita, insieme! Dobbiamo anche tornare al nostro lavoro perché da oggi Vera lavorerà con me, voglio condividere tutto con lei. Devo ancora capire cosa leghi Cristian a Vanessa e, per finire, devo parlare con "quella donna". Lei è la chiave di tutte le bugie e i segreti esistenti nelle nostre vite.
Mi volto verso mia moglie: è così bella.... In questi giorni ho scoperto la sua dolcezza. Farò di tutto per proteggerla! Nessuno sa che stiamo tornando! Voglio fare una sorpresa a Sofia, di certo sarà al settimo cielo!
Vera non smette di intrecciare le sue mani, lo fa quando è agitata oppure turbata. Faccio una sosta all'autogrill, anche per sgranchire un pochino le gambe.<Ti va un caffè.>
<Si.> Ma non sembra sicura; accarezzo il suo viso morbido
<Come stai? So che è stato difficile per te lasciare i tuoi nuovi amici ma ti prometto che ogni volta che vorrai, andremo da Angela e Mauro.> La guardo
<Grazie Andrea.> E mi abbraccia forte, come per sentirsi cullata
<Vera... Farò di tutto per renderti felice, non dubitarne mai! Io ti amo mia piccola pantera. Su, ora andiamo che tra dieci minuti si parte.> SorrideEccoci arrivati nel nostro paese "Il Principe". Ho deciso che non andremo a casa mia perché Vera ha ricordi troppi dolorosi di quel luogo, ha sofferto tanto e provato dolore per colpa mia. E poi c'è mia zia, non voglio che si avvicini a lei!!! Chiederò a Sofia di ospitarci per un pò, il tempo di trovare una casa per noi. Arriviamo a casa di Sofia. Vera durante il tragitto si è addormentata. Mi fermo e spengo la macchina, mi avvicino a Vera e le accarezzo il viso.
<Dormigliona sveglia.> Apre i suoi bellissimi occhi
<Siamo arrivati.> Scendiamo dalla macchina, Vera prende la mano e la stringe
<Non essere agitata, è tua zia.>
<Lo so.> Busso alla porta e come speravo Sofia ci apre
<Non ci posso credere! Vera!! Sei tornata!> I suoi occhi si riempiono di lacrime, e zia e nipote si abbracciano piangendo entrambe
<Te lo avevo promesso.> Dico.Entriamo in salotto, Sofia non si stacca da Vera. Forse è meglio lasciarle un po' da sole. Mi avvicino a Vera
<Vi lascio sole, avete bisogno di parlare. Io esco, ho alcune cose da fare, torno stasera e per qualsiasi cosa, chiamami.> Sorride
<Grazie Andrea.> Dice Sofia.
Sorrido, poi mi avvio fuori e giunto in prossimità della macchina di colpo mi sento chiamare. Mi volto, è Vera
<Marito mio te ne vai senza salutare?> Mi scappa un sorriso, mi avvicino e mi avvento sulle sue labbra, le nostre lingue si cercano, si vogliono, è un bacio passionale e voglioso ma non possiamo andare oltre, non ora almeno... Quando ci stacchiamo le labbra di Vera sono arrossate e tumide.
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L'amore e la vendetta
ChickLitAmare significa essere debole e io non voglio esserlo. Il destino aveva scelto per me. Avevo 9 anni quando persi i miei genitori. Ancora oggi nei miei sogni loro ci sono. Ma sono anche nei miei incubi, nei quali rivivo la loro morte. Mi chiamo Andre...