Vera
Flashback
<Ti prego Cristian aiutami! No, no… Vi prego, qualcuno mi aiuti!!! > Sento le sue luride mani che mi toccano
<Stà zitta; dai che ci divertiamo insieme, su, fai la brava. Ti piacerà>
<No, ti prego… sono incinta. > All’improvviso sento il rumore della porta che viene sbattuta, poi il buio.
<Noooo. > Mi alzo di soprassalto, sono tutta sudata. Ma dove mi trovo? Non sono più nella stanza dove prima ero rinchiusa, mi guardo intorno ma non riesco a capire cosa stia succedendo.Mi accarezzo la pancia con fare premuroso, ho combattuto per proteggere il mio bambino. Poi sento la sua voce e il mio cuore sussulta, perde un battito. Non mi muovo dal letto, è come se fossi pietrificata. Sento aprire la porta e vedo i suoi occhi, quei meravigliosi occhi che disperatamente ho cercato in questi mesi con la speranza che mi avrebbe trovata e salvata. Lui resta immobile davanti a me: ci guardiamo ma nessuno di noi due dice una parola, nessuno fà un gesto. In questa stanza così fredda restiamo semplicemente a studiarci, poi ad un certo punto, lui fa per parlare ma io prontamente lo fulmino con lo sguardo: in questo momento sono molto arrabbiata con lui.
<Non muoverti.> Lui è sorpreso ma lo sono anch'io
<Amore mio, cosa ti prende?>
<Davvero non lo sai Andrea? Per mesi ho aspettato che mi cercassi e ho sperato nel tuo arrivo. Puoi immaginare cosa io abbia passato? Cosa ho dovuto subire? Ho vissuto nella paura che potesse….che potesse accadere qualcosa a…. > E inizio a piangere, forti lacrimoni escono dai miei occhi. Inoltre mi ritornano in mente le offese di mia zia, l’odio e la vendetta di Cristian ed infine quell’uomo, e tremo dalla paura. Succede tutto in un attimo e mi ritrovo tra le braccia di Andrea, finalmente dopo tanti mesi di terrore mi sento a casa. Restiamo così, forse per ore, non saprei dirlo con certezza.<Amore mio, cosa ti hanno fatto?> Se solo sapesse cosa mi stava per accadere, il rischio che ho corso.
<Voglio solo dimenticare.> Mi allontano da lui, non so il perché ma in questo momento la sua vicinanza mi infastidisce.
<Andrea, ho bisogno di stare da sola.> Lui si acciglia, poi si alza e io sò che sta per perdere la pazienza
<Voglio solo sapere cosa ti hanno fatto!.> Insiste frustrato
<E io ti ho già detto che voglio dimenticare!> Stringe i denti
<Io non potrò mai scordare il terrore che ho provato, ti ho quasi perso Vera! Mio fratello ti ha rapita per mesi e solo pochi giorni fa ti ho ritrovata che correvi tra i sentieri del bosco. Poi sei svenuta e io sono morto in quell’ istante, anche perché eri coperta da lividi e non sapevo se ce l’ avresti fatta a sopravvivere. Ho sofferto come un cane Vera; hai ragione, non saprò mai cos’ hai passato ma anch'io ho patito le pene dell’ inferno sapendoti lontana da me e in pericolo di vita, nelle mani di quel bastardo.> Andrea mi dice gridando, dopo va via sbattendo con forza la porta.Come posso dirgli cosa mi hanno fatto? Si tratta di suo fratello, basta vendette, basta odio mi domando cosa ne sarà stato di Cristian. Ricordo bene quella notte lui mi ha salvata da quell’ uomo.
STAI LEGGENDO
L'amore e la vendetta
ChickLitAmare significa essere debole e io non voglio esserlo. Il destino aveva scelto per me. Avevo 9 anni quando persi i miei genitori. Ancora oggi nei miei sogni loro ci sono. Ma sono anche nei miei incubi, nei quali rivivo la loro morte. Mi chiamo Andre...