27 capitolo

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Andrea

Tutto avevo sbagliato nella mia vita.
Per tanti anni ho desiderato vendetta, pensavo di sentirmi meglio ma non è stato così. Vera aveva ragione a non volermi più vedere, quello che le avevo fatto era imperdonabile non bastava dirle di amarla.

Forse non sarebbe servito a nulla era cambiata!

Non era più la ragazza dolce che avevo conosciuto. Adesso era una donna fredda.

Mentre sto tra i miei pensieri camminando a piedi mi trovo vicino, a un parco giochi. Qui di fronte abita Federico, ho perso anche la sua amicizia! Sono amareggiato e distrutto come ho potuto rovinare la mia vita?

Vedo una panchina libera mi siedo e prendo la testa tra le mani. Cosa devo fare? Merito questo dolore? Alzo gli occhi al cielo " Mamma ti prego aiutami, so che dovevo ascoltare le tue parole ma tu sai che sono sinceramente pentito, non sopporto più questo dolore che mi consuma l'anima" abbassando la testa, all'improvviso vedo la persona che non avrei mai immaginato di vedere.

 Cosa devo fare? Merito questo dolore? Alzo gli occhi al cielo  " Mamma ti prego aiutami, so che dovevo ascoltare le tue parole ma tu sai che sono sinceramente pentito, non sopporto più questo dolore che mi consuma l'anima" abbassando la testa, al...

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<Andreaaa.>
<Ciao... Federico.> E sorpreso di vedermi.
<Quando sei tornato?>
<Ieri sera.> Dico
Sembriamo due persone completamente estranee.

<Capisco, cosa fai da solo?> Chiede
<Avevo bisogno di pensare.>
<Va bene, io vado ci si vede.> Sta per voltarsi
<Aspetta.. Fede.> Mi alzo per avvicinarmi
<Io... Volevo... Chiederti scusa quel giorno non ero in me, non volevo offendere la tua ragazza credimi. Vedi ci sono tante cose che non sai di me.>
<André lo sai che ti voglio bene, sei il mio migliore amico anche se ti sei comportato come un mostro con Vera, nonostante tutto accetto le tue scuse.>

Non rispondo perché ha ragione sono stato un mostro.

<Possiamo andare a casa tua per parlare?> Chiedo e Federico annuisce un si.

A casa di Federico andiamo a piedi dato che sono senza la macchina. Inizio a raccontargli tutto quello che mi è successo da bambino fino ad oggi. Gli racconto il mio desiderio di vendetta che provavo nei confronti della famiglia di Vera, del mio bisogno di allontanarmi. Federico mi ascolta con attenzione senza dire nulla.

<André mi dispiace per tutto. È terribile vedere i propri genitori morire davanti ai propri occhi senza riuscire a fare niente. Mi dispiace che sei stato cresciuto con questo desiderio, un bambino deve crescere felice. Lasciami dire che la causa di tutto questo è tua zia, e tu sei stato più stupido che hai ascoltato i suoi consigli. Cosa ti ha portato? Sei un uomo amareggiato e hai perso una donna che ti amava.>

I miei occhi si riempiono di lacrime, Federico si avvicina mi da una pacca sulla spalla.

<Dai André tutto si sistemerá. Hai sofferto abbastanza, se solo mi avessi raccontato tutto prima forse ti avrei convinto a non fare questa stupidaggine, Ma se sei davvero pentito e sei davvero innamorato Vera ti perdonerà.> Asciugo le lacrime con la mano.
<No Fede per colpa mia è cambiata non crede più al mio amore.> Dico tutto d'un fiato. Si alza lo vedo riflettere!
<Ascoltami tu ami davvero Vera? Sei sicuro di questo?>
<Te lo giuro sulla memoria dei miei genitori.>
<Solo una persona è capace di farla ragionare ma devi convincerla.>
<chi?> Dico
<Stasera ci vediamo all'Empire ti aspetto con Jessica. Sai che sono amiche e poi penserai a Sofia.> Adesso capisco ma Jessica mi ucciderà.

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