Amare significa essere debole e io non voglio esserlo. Il destino aveva scelto per me. Avevo 9 anni quando persi i miei genitori. Ancora oggi nei miei sogni loro ci sono. Ma sono anche nei miei incubi, nei quali rivivo la loro morte. Mi chiamo Andre...
Non avrei mai pensato di trascorrere tre giorni a Roma. Desidero tanto rivedere Angela e suo marito ma non lo dico ad Andrea perché so che è arrabbiato con Mauro in quanto è stato lui a rivelarmi la verità su Cristian, chiedendomi anche di tacere. Stamattina siamo partiti presto, Andrea ama essere puntuale, inoltre vuole fare bella figura con il proprietario dell'acquapark. Lo guardo mentre guida: sembra assente e triste dalla sera del mio compleanno. Non ha più insistito nel volermi portare a letto, so che ci è rimasto male, forse ora starà pensando che io non lo desideri più ma non è così. Ho solo paura... Ogni volta che tra me e lui sembra vada tutto bene, poi succede puntuale una catastrofe.
La sera del mio compleanno Andrea è stato unico: prima la sorpresa della mia cantante preferita che ha cantato alla mia festa, poi il duetto insieme a lei. Per non parlare della splendida collana regalatemi. E' davvero bellissima, tocco spesso il ciondolo che ho indossato grazie a lui, voglio tenerla sempre con me. Di colpo si volta <Stai bene?> Mi chiede mentre mi sfiora la gamba nuda e il mio cuore inizia a battere velocemente. <Bene, grazie.> Poggio la mano sulla sua intreccio le nostre dita.
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Per tutto il viaggio ascoltiamo musica latinoamericana. Dovremmo prendere lezioni di ballo prima o poi. Andrea mi ha raccontato che il signor Mattei è proprietario di molti Acquapark sparsi in tutto il mondo e che ha apprezzato tantissimo il nostro spettacolo. Ne sono davvero felice! Gli ho chiesto dove avremo dormito per la notte ma mi ha risposto che ancora non ci aveva pensato. Ma che strano!
Apro gli occhi e mi guardo intorno: mi accorgo di essere in una camera da letto, forse mi sono addormentata durante il viaggio. Andrea esce dal bagno con un asciugamano intorno alla vita. <Finalmente ti sei svegliata.> Mi si avvicina <Ma quanto ho dormito?> Si siede accanto a me, è ancora bagnato dalla doccia, poi si abbassa per baciarmi <Troppo...> Sorride <Ho fame...> Mi guarda malizioso <Davvero?> <Di cibo Andrea!> Guardo la stanza e mi sembra familiare, ma un momento: questo è l'albergo di Mauro e Angela! Mi volto e lui ride <Oddio Andrea... È l'albergo dei nostri amici vero?> Dico raggiante <Si amore mio, ho voluto farti una sorpresa, so quanto sei legata a loro. E poi devo fare due chiacchiere con Mauro.> Si rattrista
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