11 capitolo parte 2✔

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Andrea

Sono in ufficio e sento il mio telefono squillare, è un messaggio di Vera: "Andrea devo parlarti, è una cosa molto importante." Spero non sia successo nulla di grave. L'incontro con Amanda mi ha molto deluso, pensavo che avrei scoperto la verità e invece nulla, non mi ha rivelato niente... Ma sono sicuro che è solo una donna spaventata e per questo motivo non mi ha detto la verità. All'improvviso si apre di scatto la porta con prepotenza e davanti mi ritrovo Cristian.
<A cosa devo la tua visita?> Lo guardo dritto negli occhi, lui si siede senza chiedere il permesso.
<Dovresti essere più gentile con me.> Lo fulmino
<Prego?> Cerco di mantenere la calma ma questo imbecille mi fa perdere la pazienza. Si alza e mette le mani in tasca
<Sai, tua moglie con il sottoscritto è stata davvero molto gentile quando ci siamo visti...> Stringo denti, cosa cazzo significa? Vuole provocarmi! Vera non mi farebbe mai questo
<Cristian cosa vuoi?> Con il sorriso sulle labbra, estrae qualcosa dalla tasca e lo lancia sulla mia scrivania. È un pezzo di stoffa, sembrerebbe parte di un vestito da donna, ma non capisco cosa significhi né dove voglia arrivare con questa sceneggiata.

<Cosa significa?> Chiedo spazientito
<Non lo vedi da te? E' un pezzo di stoffa di un abito.>
<Lo vedo, ma continuo a non capire.> Ride
<Mi deludi Andrea, ma non riconosci a chi appartiene questo pezzo di stoffa? Male, molto male...> Continua a ridere

<Ascoltami bene, ne ho abbastanza di questi giochetti... Dimmi quello che devi e vattene.> urlo esasperato
<Questo pezzo di stoffa appartiene a tua moglie... Oggi era così passionale quando... Inutile continuare Ahahah... Tanto sai com'è a letto, giusto?> Mi si annebbia la vista, non ci vedo più dalla rabbia e mi avvento su di lui con veemenza. Anna chiama la sicurezza per dividerci. Lui ha un occhio nero mentre io sento un gusto ferroso sulla lingua e mi cola sangue dalla bocca. Giuro che questa volta lo uccido!

<Vattene Cristian perché altrimenti ti ammazzo sul serio, qui e ora!>
<Andrea questa me la paghi, giuro che stavolta non la passerai liscia.> Grida e mi minaccia mentre la sicurezza lo sbatte fuori dal mio ufficio. Lei non può avermi fatto quel che dice quest' idiota ma quella stoffa... E se fosse veramente di Vera? Prima di commettere una sciocchezza chiamo Federico, in questo momento sono troppo arrabbiato e non ragiono lucidamente di colpo entra una persona che non mi aspettavo di rivedere.

 E se fosse veramente di Vera? Prima di commettere una sciocchezza chiamo Federico, in questo momento sono troppo arrabbiato e non ragiono lucidamente di colpo entra una persona che non mi aspettavo di rivedere

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<Andrea, ma cosa ti è successo?> E' Darya, corre verso di me, sicuramente preoccupata per il taglio alla bocca
<Stai tranquilla, non è nulla, io sto bene.> Si avvicina e mi accarezza il labbro fissandomi negli occhi. E' una bellissima donna, elegante, raffinata e maledettamente provocante. Nel frattempo entra Federico. Gli spiego cosa è successo e lui mi raccomanda di non commettere nessuna sciocchezza, intanto ammicca verso Darya che è seduta sul divano. La rabbia che sto provando in questo momento è talmente forte che sarei capace di uccidere. Sono sul divano del mio ufficio, Darya è andata a prendere un pò di ghiaccio per metterlo sul labbro; avevo promesso a Vera di stare lontano da lei ma adesso in questo momento non mi importa di nulla, tantomeno della promessa fatta. Quando tornerò a casa faremo i conti.

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