Ultimo Capitolo

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Vera

Ero agitata. Sapevo di aver sbagliato a non avergli detto ciò che mi era successo e che non dovevo far entrare Cristian in casa nostra. Ma ero stufa dell’odio che ci circondava. Mio figlio dovrà crescere in una famiglia serena e felice, desidero che abbia tutto l'amore che Andrea invece non ha avuto, e anche che cresca con suo zio. Basta risentimento, basta vendetta.
Trascorro delle ore nella nostra stanza; qui ci siamo amati tantissimo, abbiamo sorriso e scherzato. Se penso che potrei perderlo mi sembra di morire, sento un vuoto dentro, incolmabile. No, non può succedere… abbiamo tanto lottato per stare insieme, affrontando uniti  l'odio di sua zia e della mia. Ancora oggi mi domando che fine abbiano fatto.
Da un’ora ormai, cammino avanti e indietro, sono nervosa; non capisco questo suo silenzio, mi sta uccidendo non sapere cosa prova nè cosa voglia fare e, soprattutto, se mi ama ancora. Anelo il suo perdono. Per scaricare un po’ di tensione decido di fare una doccia, forse mi rilasserà. Mi spoglio ed entro nel box: l'acqua calda scorre lentamente sul mio corpo e così mi lascio andare ad un pianto straziante. Piango come non ho mai fatto in vita mia.

Piango per aver perso mio padre nel peggiori dei modi, piango per aver sofferto a causa di una stupida ed inutile vendetta, piango per la paura di perdere l'uomo della mia vita, il padre di mio figlio. All'improvviso lo sento dietro di me, ne riconosco il profumo, la sua mano scivola lenta sui i miei fianchi
<Voltati. > Ordina, e la sua voce mi incanta, infiammandomi tutta. Faccio come mi dice, poi lui guarda triste i miei occhi arrossati a causa delle lacrime.
<Basta piangere mia pantera, hai sofferto abbastanza. > Le sue mani salgono e mi incorniciano il viso, in un gesto di amore puro. Chiudo gli occhi per assaporare il momento che tanto desideravo.
<Amore mio, non avere paura di me. > Dopo l’ incubo vissuto con quell'uomo, avevo paura nell’ essere sfiorata, ma il tocco di Andrea non mi fa paura perché io lo so, lui vuole solo amarmi.
<Perdonami Andrea, io… non merito il tuo amore. Invece di cercare di capirti e comprendere le tue ragioni, ho avuto paura e mi sono chiusa in me stessa, allontanandoti da me. Ma ti giuro che ti amo! Ti amo più della mia vita, sei luce dei miei occhi e io non posso vivere senza di te. Se adesso hai deciso di lasciarmi… > Andrea, di colpo, poggia un dito sulla mia bocca, come per zittirmi.
<Amiamoci Vera... come solo noi due siamo capaci  di fare. Riprendiamoci le nostre vite e diventiamo una cosa sola> Sono semplici parole le sue ma sono cariche d'amore.

4 anni dopo

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4 anni dopo

<Mammina, Claudio non vuole darmi i miei giochi. > Grida mia figlia attaccandosi alle mie gambe. Claudio arriva correndo, dietro c’è Andrea che gioca con lui, a volte è peggio dei figli. Da quella sera di 4 anni fa, dopo esserci chiariti, ci siamo amati tantissimo. Da allora siamo cambiati entrambi, adesso non temo più le sue reazioni, sono molto più sicura di me. Quella famosa sera, Andrea mi raccontò che fine avessero fatto Olimpia e Vanessa e, alcuni giorni dopo, venne celebrato il funerale di Olimpia che, anche se era una donna perfida, agli occhi della gente restava comunque una donna distinta. Andrea mi raccontò anche di come Darya venne uccisa. Zia Vanessa,  prima di togliersi la vita, scrisse una lettera nella quale confessava di essere lei l’assassina di Darya. Chiese anche perdono a suo figlio e scusa a zia Sofia. Nonostante per sua volontà, stesse per giungere la sua ora, nella lettera manifestò ancora il suo profondo odio nei miei confronti.

L'amore e la vendetta  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora