18 Capitolo✔️

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Andrea

Al risveglio Vera è accoccolata a me. Guardo l'ora: sono le 9 e lei ancora dorme. Sembra serena, nella stanza si sente il suo respiro e l'alone del suo profumo. Ripenso alla notte passata a fare l'amore con lei, si perché stanotte l'ho amata, per me non è stato solo sesso.
Mi sono donato a lei anima e corpo; non ho minimamente pensato alla mia vendetta, né all'odio che da tempo mi sconquassa le viscere. Volevo solo vivermi il momento. La rivedo come in un flashback, mentre gode e trema sotto di me, a come rispondeva al mio semplice tocco. Il mio amico si risveglia di nuovo: e che cavolo! Di Vera neppure lui ne ha mai abbastanza. Stranamente stanotte non ho avuto incubi. I suoi occhi si aprono lentamente e hanno una luce incredibile.
<Buongiorno Pantera.> So che le da fastidio ma mi diverto a chiamarla così.
<Buongiorno amore.> Mi batte forte il cuore: sembra sincera.
<Dormito bene?> Chiedo
<Oh si grazie, benissimo.> Mi chino su di lei e inizio a baciarle il collo, facendola sospirare sommessamente

> Mi chino su di lei e inizio a baciarle il collo, facendola sospirare sommessamente

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Poi scendo giù. <A...amore.> Non l'ascolto neanche, non posso fermarmi adesso, devo averla di nuovo e farla mia. D'istinto le afferro le braccia e gliele blocco sulla testa, sposto il cuscino di lato e mi avvento sulla sua bocca. La mia lingua cerca la sua in una danza erotica e lasciva. Lei, in risposta, geme languida nella mia bocca. Anche lei mi vuole, così le stuzzico il labbro e il mio amico diventa duro.
<Ho voglia di fare l'amore con te.> Le sussurro all' orecchio leccando il lobo in cerchi concentrici.
<Si Andrea, ti voglio anch'io.> Non sembra più imbarazzata come stanotte, la mia pantera sta diventando audace. L'attiro verso di me e la stringo con forza per strusciarla contro la mia potente erezione. E la bacio ancora, perché ha un sapore divino. Le libero le braccia e con le dita mi accarezza i capelli, con fare amorevole, si fida di me.
Con la mano accarezzo il suo corpo già nudo, scendo e mi insinuo nella sua femminilità e la trovo già pronta per me. E' bagnata e vogliosa.
Accarezzo i suoi seni chiudendoli poi a coppa fra le dita, per poi leccarli subito dopo in un vortice di passione. Dio come sono belli e sodi, e la sua pelle ha un profumo meraviglioso. Vera chiude gli occhi e inarca la schiena, è arrivata al limite.
<A... Andrea.> Sembra quasi una supplica la sua; avverto il suo piacere e questo mi eccita.
<Lasciati andare.> La esorto, continuando il mio assalto di baci e di leccate sui capezzoli ora duri. Poi mi concentro sul clitoride e muovo il pollice in modo concentrico intorno al fulcro esposto. Poi, mimando l'atto sessuale, entro ed esco da lei con l'altro dito. E lei urla di piacere. Non posso più aspettare, quindi mi posiziono davanti alla sua entrata e, allargandole le gambe, la penetro.
Vera mi guarda con apprezzamento.
Una sola spinta e sono dentro di lei. Cavolo!
<Ti ho fatto male?> Chiedo con il respiro corto
<No Andrea, ti voglio così tanto.> Lei sue pareti mi stringono in una deliziosa morsa e il mio piacere inizia a montare. E' incredibile! Non ho mai provato un desiderio così intenso. Adesso voglio proprio tutto di lei. Mi spingo profondamente dentro di lei sapendo che sono il suo primo uomo e che solamente io potrò farlo. Lei geme e mi viene incontro; io mi fermo per poi affondare di nuovo. Vera risponde e si adatta ai miei movimenti, tiene il ritmo e io penso che insieme siamo perfetti.

L'orgasmo ci avvolge. Siamo entrambi spossati e madidi di sudore. Le sono ancora addosso. Sepolto dentro di lei
Quando riapro gli occhi, ho la fronte poggiata sulla sua.
<Come è stato?> Chiedo sornione
<Fantastico, tu sei fantastico.> Sorrido compiaciuto.
<Mentre invece stanotte ti ho fatto male?>
<Solo un pò, ma non preoccuparti, è stato bellissimo.> Poggio le mie labbra sulla fronte per dolce un bacio.
Dopo aver fatto l'amore con Vera faccio una doccia . Ha insistito tanto per uscire insieme; entra nella nostra camera con indosso una minigonna troppo corta e top nero. Per poco non mi cade la mascella.

Dove cazzo crede di andare vestita così?<Fammi capire

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Dove cazzo crede di andare vestita così?
<Fammi capire. Tu pensi di uscire così?> Mi avvicino furente
<Orco non incominciamo. Frena la tua assurda gelosia.> Intreccia le braccia attorno al mio collo, mi irrita quando fa così.
<Vera, ti guarderanno tutti e questo non mi piace.> Dico serio
<Si, può darsi, ma io sono tua.> E mi bacia con passione, travolgendomi come non credevo fosse possibile. Stavolta sono io a cedere alle sue attenzioni. Sono le 19 e siamo ancora in giro per negozi, Vera ha comprato un regalo per tutti. Ho notato che è molto generosa o forse è un'altra tattica per non farsi scoprire.
Torniamo a casa, siamo esausti. Io mi sdraio sul divano mentre Vera porta i regali in camera. Sento il mio telefono squillare
<Ciao Pulcino.> Sobbalzo, è Demetra
<Cosa vuoi?> Dico irritato
<Ma come, ti sposi e non mi inviti?> Ironizza
<Demetra, tra di noi è finita, quante volte mi devo ripetere?>
<Andrea tu non l'ami per davvero, dimentica questa stupida vendetta.> Ma come cazzo fa a saperlo? Solo mia zia ne è al corrente
<E tu che cazzo ne sai, eh? Ma certo, mia zia ti ha detto tutto.> Silenzio Allora ho indovinato <Ascoltami bene, resta fuori da questa storia, non ti riguarda, e se ti azzardi a parlarne con qualcuno te la farò pagare. Sai bene che quando voglio so essere spietato, mi hai capito?>
<Andrea ti puoi fidare di me.> Attacco il telefono, sono incazzato. Mi volto e vedo Vera dietro di me con uno sguardo assassino. E non so quanto della telefonata, abbia sentito.

<Ti posso spiegare.> Comincio a dirle
<Oh certo, sto aspettando.> Incrocia le braccia
<Ti giuro che ho risolto con lei ma non mi lascia in pace.>
<Cambia numero, semplice. Ascoltami, sono buona ma non stupida.> Mi avvicino per rabbonirla mentre lei si allontana.
<Vera, non mi piace quando mi rifiuti, lo sai.> Tuono
<Inizia ad abituarti allora.> E si chiude in camera
Al diavolo Vera, al diavolo Demetra, al diavolo tutti.
Sono passate due ore da quando si è chiusa in camera, è una gran testarda. Non mi piace litigare con lei quindi salgo su, ho aspettato fin troppo.
Busso alla porta e, a sorpresa, Vera subito mi apre.
<Ti sei calmata?> Mi guarda irritata.
<Ascoltami bene: non mi farò rovinare il mio viaggio di nozze dalla tua ex, ma che sia ben chiaro, è l'ultima volta che te la cavi così a buon mercato. La prossima volta ti cavo gli occhi, mi hai capito?> Annuisco. Mi avvicino e la attiro a me, stringendola per i glutei.
<Tu invece non rifiutarmi mai più!> E la bacio con rabbia. Dovrò stare più attento, per poco non scopriva tutto. Questa me la paghi cara zietta. È notte fonda: sono nel letto, Vera esce dal bagno con indosso una vestaglia di seta nera, con del pizzo e molto corta. Il mio amico apprezza e inizia a spingere contro il pantalone del pigiama. Ma non posso prenderla nuovamente, devo lasciarla riposare un pò.
<Amore, hai visto il mio cellulare?> Mi distrae
<No, forse l'hai lasciato a casa> Dico indifferente
<No, sono sicura di averlo messo in borsa. Ma che strano>
<Dai vieni qui, abbiamo bisogno di riposare.> Si infila nel letto e poggia la testa sul mio petto. Sono stato io a buttare via il suo telefono, avevo bisogno di averla tutta per me. Inoltre Vera stava aspettando notizie da Antonio Ferrero il quale, ovviamente, avrebbe così saputo del matrimonio improvviso. E a quel punto Vera avrebbe scoperto tutto. E non per mano mia. Sarò solo io a decidere quando dovrà saperlo! Mentre faccio questi pensieri , dalla stanchezza, scivolo in un sonno profondo.

Eccoci con nuovo capitolo
Demetra è tornata alla carica, cosa avrà in mente?
Credo che aggiornerò lunedì, vi auguro un buon weekend ❤

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