5.

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Sono passati un paio di giorni da quella notte, ho raccontato a Tori ciò che è successo e mi sono rassegnata al fatto che io e Jahseh fossimo esistiti solo per una notte, ogni tanto però, ci penso e ci ripenso.

Sono alcune sere che non esco, io e Tori ci vediamo poco ultimamente a causa del suo nuovo lavoro al Nail Bar di Tina qui vicino, intanto io ho ricevuto una chiamata da un'agenzia che mi ha proposto di fungere da modella per un marchio emergente di makeup, un'offerta che non avrei potuto rifiutare, anche perché non voglio continuare ad essere mantenuta da mia mamma, voglio prendere le redini della mia vita in mano e fare qualcosa.

La mattinata a lavoro passa in fretta, torno a casa alquanto stanca, mangio e poi decido di schiacciare un pisolino...proprio in quel momento il mio cellulare decide di squillare. Distendo le braccia fino a toccarlo e rispondo vedendo il nome di Tori

«Hey negra» rispondo schiarendomi la voce

«Stronza, a breve mi libero col lavoro, ce lo prendiamo un caffè insieme?» risponde lei dall'altra parte del telefono.

«Certo, ci sto. Mandami un messaggio appena ti liberi»

«Okay a dopo, ciao baby»

«Ciao» e attacco

Mi sistemo aspettando il fatidico messaggio di Tori che non tarda ad arrivare. Esco di casa, vedo Tori e camminiamo fino ad un bar qui vicino. Prendiamo il nostro caffé, chiacchieriamo del più e del meno...usciamo e facciamo un giro, incontriamo Skinny, Mac e Jahseh e ci fermiamo a salutarli.
Rivederlo dopo questi giorni mi ha fatto uno strano effetto, mentre parliamo ci scambiamo delle occhiate, ma inutile dire che mi tratta come se non esistessi.

«Jade, sorella ma che cazzo stai combinando? Ti ho visto in tv ieri mattina!» esclama Mac sorpreso

«Già, negro...sto iniziando a lavorare»

«Congratulazioni sweetie» dice battendomi il cinque

«Foorte! Dacci dentro sorella» dice Skinny facendomi ridere

Mentre Jahseh non proferisce parola fingendosi disinteressato.
Vedo che Tori lo guarda male.

«Be', sì è fatto tardi, io devo scappare» dice Tori

«Aspetta, ce ne andiamo insieme» replico

«Tori, di' a Miles che stasera passiamo da lui per delle cose» dice Jahseh con aria saccente

Lei annuisce senza proferire parola e salutiamo i ragazzi con un semplice "Ciao" generale, prendendo poi a camminare, allontanandoci dai ragazzi.

Arriviamo fin sotto casa mia che precede la sua e ci salutiamo, io entro e affondo sul divano a vedere la tv.

Da Tori: Jade, ci sei?... ho un brutto presentimento, Jayden mi ha detto di non uscire stasera.

A Tori: Sì, ci sono... che vuoi dire?

Da Tori: Succederà qualcosa di brutto... a mio fratello forse e anche agli altri... non posso fare niente... spero solo di convincere Miles a non uscire.

Cazzo! Devo dirlo a Jahseh e agli altri...prima che sia troppo tardi. -rifletto tra me e me.-

Esco di corsa e cammino a passo veloce fino a qualche isolato più in là, mi ritrovo dinanzi casa sua, o almeno spero di non aver sbagliato.
Mi faccio coraggio e busso alla porta, aspettando che qualcuno venga ad aprirmi.
Poco dopo la porta si schiude rivelando un bambino alto la metà della mia gamba, ed è lì che penso di aver sbagliato...dannazione!

Mi ricredo poi quando sento una voce a me già conosciuta e la luce della speranza nei miei occhi si accende.

«Aiden! Quante volte ti ho detto di non aprire la porta»

Il bambino mi guarda impaurito e poi si nasconde dietro la mia gamba, Jahseh avanza fino a rivelarsi e assume un'espressione confusa.

«Che ci fai tu qui?»

«Ti devo parlare» dico guardando dentro.
Lui fa spallucce per farmi passare, riprende il bambino dalle mie gambe ed io entro.

«Aiden, va' via» ordina al bambino
«Vabene fratellone»
Il bambino ci lascia soli.

«Dimmi» dice seccato

«Non uscire stasera» caccio fuori d'un fiato

«E perché?» chiede dubbioso

«Ti vogliono fottere, devi stare attento» faccio per metterlo in guardia

«Stronzate» afferma

Gli lancio un'occhiataccia, quando fa così, con quell'aria sprezzante mi verrebbe da strangolarlo.

«Che ne sai tu?»

«Non c'è tempo...fidati di me» faccio per convincerlo «Jayden stasera passerà all'azione!»

S'incupisce e si limita ad annuire.

«Solo questo, nient'altro...ora vado»
Faccio per uscire via dall'appartamento, ma lui mi blocca facendomi sussultare

«Non andare, ora è pericoloso...ti riaccompagno io tra un po', dammi il tempo di chiamare qualcuno»

Annuisco e abbasso il capo dall'imbarazzo, mi metto seduta sul divano e tengo il capo sul mio telefono tutto il tempo, cercando di non dargli retta, ma sento il viso andare a fuoco al solo pensiero di essere in casa sua.

Sento Jahseh che parla al telefono con i ragazzi, avvisa Lamar, Skinny, Mac, Miles e poi Tyler.
Getta il telefono sul divano, accanto a me.
Entra ed esce da una stanza, con in mano una pistola. Lo vedo mentre la maneggia e la carica davanti a me, di contro io deglutisco distogliendo lo sguardo.

«Devi farmi un ultimo piacere» dice smanettando con l'arma

«Dimmi»

«Devi tenere mio fratello con te, non voglio metterlo in pericolo» si avverte un nervoso dai suoi occhi

«Certamente» annuisco rassicurandolo, di rimando lui mi ricambia con un mezzo sorriso

«Aiden» urla chiamando il bambino.

«Sì?» replica confuso, sbucando dal corridoio

«Ora ti porto a casa sua, lei è Jade, dovrai stare un po' con lei e poi verrò a riprenderti. Okay?» dice spiegandosi

Il bambino si limita a fare su e giù col capo, non avendo scelta, raccordandolo.
Il bambino si avvicina a me stringendomi, il fratello sorride davanti a questa scena, e solo a vederlo mi scoppia il cuore, è bellissimo.

Infine chiude tutte le stanze, si arma e prende le chiavi della macchina, io prendo in braccio il piccolino e camminiamo svelti verso la macchina, lui è di fianco a noi e mi tiene una mano sulla spalla, facendomi sentire al settimo cielo.
Entriamo velocemente in macchina, Jahseh pronto a partire mette in moto, correndo fino casa mia.
Una volta arrivati, si ferma per farmi scendere.

«Grazie» dice carezzandomi la guancia

«Stai attento e non farti del male» gli raccomando, mentre le mie guance si colorano di rosso e il mio cuore pulsa velocemente.

«Resta a casa e aspettami finché non torno...ora vai» mi ordina, così annuisco raccordandolo

«Ciao fratellone» lo saluta il bambino, facendogli cenno con la mano

«Fai il bravo e non fare arrabbiare Jade, io torno presto eh»
Scendiamo dall'auto ed entriamo a casa mia.

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