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«Mi mancherai» dice mia madre stringendomi a sé

«Anche tu, mi ha fatto piacere passare del tempo insieme» dico appoggiando la testa nell'incavo del suo collo

Si stacca con gli occhi un po' lucidi

«Bambina mia, è così triste doverti lasciare» dice guardandomi

«Tornerò presto, promesso» dico dandole il mignolo destro in segno di promessa

«Promesso» si strizza gli occhi «Oh, il tuo volo, andiamo» dice facendomi notare l'aereo

«Grazie di tutto ma'» dico riabbracciandola

«Vai e abbi cura di te» mi raccomanda ancora una volta prima di lasciarmi

«Ti scriverò» dico allontanandomi da lei per raggiungere l'aereo

Lei annuisce e mi saluta da lontano ormai.
Poco dopo l'aereo decolla e metto le cuffie per tenermi compagnia. Dopo quasi tre ore atterro a Miami.
Chiamo un taxi che mi porti fino a Little Havana.

«Sono tornata» dico realizzando felicemente

Entro a casa e poso il borsone nell'ingresso, per poi chiamare subito Tori

«Hey» dice con voce spezzata

«Sono tornata» le dico con un velo di gioia

«Vieni subito da me, dobbiamo parlare» dice non dandomi troppe spiegazioni

«Okay, ci sono» dico prima di attaccare

Cammino fino casa di Tori e busso alla porta, nell'attesa che qualcuno mi apra mi tormento le unghie mordendole

«Doll!» esclama Tori abbracciandomi mentre mi trascina dentro casa

«Hey negra» la saluto anch'io

Si stacca e mi guarda negli occhi con aria malinconica «Mi sei mancata...» dice d'un fiato

«Immagino siano successe tante cose in mia assenza»  mi rivolgo a quanto letto

«Siamo nella merda doll, hanno preso Jahseh e Lamar...» dice rabbuiandosi

«Ho sentito...ma gli altri, come stanno?» chiedo curiosa di sapere

«Skinny è ferito, ma non è grave...» racconta mentre le si riempiono gli occhi di lacrime

«Per Dio, menomale...» dico rincuorandomi

«Miles è in coma» dice scoppiando a piangere

«Oh merda» dico abbracciandola, sentendo un nodo alla gola

«Non posso vivere senza lui, non ce la faccio» ammette tra i singhiozzi

«Andrà tutto bene, non è facile ma ce la farà» la stringo forte mentre mi scende qualche lacrima

«E poi anche Lamar, capisci...le cose stavano andando bene proprio ora» dice disperata

«Non ti scoraggiare, ci saranno momenti migliori» mi stacco da lei asciugandole le lacrime

«Dopo andiamo da Miles in ospedale, mi accompagna Vegetha...se te la senti puoi venire» dice mentre si pulisce col fazzoletto

«Certo, resto con te non ti preoccupare»

«Grazie Jade, non si spiega quanto mi sei mancata» dice riabbracciandomi

Dopo circa venti minuti ci chiama Vegetha per venirci a prendere, allora usciamo e lo troviamo già fuori in macchina ad aspettarci

«Sorella, sei tornata» dice sorridendomi e battendomi il pugno per salutarmi Vegetha

«Finalmente, brotherlino» dico io ricambiando il sorriso

«Anche se nel momento sbagliato» dice ironizzando Vegetha

«L'importante è che sei qui» fa l'occhiolino Tori girandosi verso di me

Usciamo dalla macchina quando Vegetha ferma la macchina nel parcheggio dell'ospedale, camminiamo fino all'ingresso e troviamo Stretch e Mac.

«Fratello» saluta Stratch battendo il pugno a Vegetha

«Yo bros» dice con fare un po' nostalgico

Mac saluta a sua volta, noto che Stretch porta il tutore al braccio, lui capisce che lo sto guardando

«Incidenti di percorso anche per me, bentornata Jade» dice Stretch facendomi l'occhiolino

M'imbarazzo leggermente «Ciao Stretch» gli sorrido «Mac» saluto anche lui

«Come sta?» chiede Tori diretta

«I medici dicono che sta combattendo» dice Mac «Ce la farà» la rassicura

Tori annuisce malinconica «Andiamo, da questa parte» mi indica

«Voi non venite?» chiedo ai ragazzi

«Restiamo di guardia, non si può mai sapere» spiega Vegetha

Annuisco e seguo Tori, che cammina spedita verso la stanza del fratello, apre appena la porta, poi si gira a guardarmi, mi avvicino e prendo la sua mano entrando.
Non avrei mai voluto vederlo così, è tutto intubato, sul torace ha vari fili attaccati e il monitor segnala la sua frequenza cardiaca, ha il viso spento e scarnito.
Mi scendono delle lacrime a vederlo così, mi avvicino al letto, gli prendo la mano e la avvicino al mio viso

«Se vuoi puoi parlargli, esco se vuoi» dice Tori

«No, figurati...resta pure» dico rivolgendo il mio sguardo a lei che annuisce in silenzio e scaccia via le lacrime dai suoi occhi

«Fratello, non posso vederti così, ci fai morire tutti» dico parlandogli «Ma tu sei un leone, sei una forza e abbiamo ancora bisogno di te, soprattutto tua sorella, torna tra noi, fallo per lei...non ti arrendere» dico con voce spezzata, poi guardo Tori che scoppia in lacrime.

«Stasera resto con te amore mio» dice Tori accarezzandogli il volto

«Ti faccio compagnia» dico solidale

Restiamo lì tutta la notte io e Tori e i ragazzi di sotto di guardia, ogni tanto ci diamo il cambio riposiamo su una barella accanto al letto, però mentre Tori è di turno, sento un brutto suono provenire dal monitor, che inizia a sballare con i numeri.
Scatto dalla barella e scuoto Tori appisolata vicino al fratello «Tori, Tori dobbiamo chiamare i medici» la sveglio allarmata e suono la campanella per i medici

«Che cazzo, Miles...Cristo santo!» impreca Tori appena si sveglia guardando il monitor

Corro lungo tutto il corridoio per cercare un medico, ma nulla, è isolato qui, poi finalmente esce uno da una sala a cui fortunatamente riesco a rivolgermi, s'incamminano a passo svelto tre dottori verso la stanza

«Uscite per favore» dicono rivolgendosi a me e Tori, quest'ultima rimane immobile davanti al fratello poiché non vuole lasciarlo solo, dunque la prendo di forza e la trascino fuori

Mentre aspettiamo prendo il caffè alla macchinetta, dandone un po' anche a Tori che fissa solo il vuoto senza parlare.
Dopo quasi un'ora escono i medici, così Tori subito si alza e va da loro «Cos'è successo?» dice lei

«Ha avuto un infarto» spiega il dottore «Ma è fuori pericolo» soggiunge

Spalanco gli occhi a quelle parole ringraziando Dio

«Si riprenderà?» chiede Tori

«Sta combattendo, ci sono buone probabilità» conclude andandosene

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GHETTO LOVE// xxxtentacion Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora