9.

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Caccio un sospiro di sollievo quando vedo la figura di Jahseh spuntare dalla porta, il suo sguardo cade sulla mia felpa schiusa sul seno per poi passare a Jayden trafiggendolo col suo sguardo iroso.
«Ah, guarda chi c'è» dice lasciandomi stare, io intanto corro verso Jahseh e m'avvinghio a lui singhiozzando ancora un po', lui china il capo per guardarmi, mi poggia una mano sulla schiena e poi si schiva dirigendosi verso Jayden, le cose si complicano ancora di più.

«Che le hai fatto?» chiede duro Jahseh

«L'ho marchiata» dice con un ghigno

Jahseh lo assale violentemente facendogli schizzare del sangue dalla bocca, l'avversario cerca di colpirlo, ma invano, Jah è una furia, non pensavo fosse così violento.
Si ferma solo quando Jayden crolla a terra, mezzo svenuto.
«Non è finita» soggiunge, tornando da me.

Dopo ciò usciamo dall'edificio e trovo all'entrata al posto dell'omone gigante di ieri Miles, Mac e Skinny che mi guardano esterrefatti, guardano Jahseh che li trafigge con lo sguardo in cenno di non proferire parola.

Ci dirigiamo verso la sua macchina da soli ed entriamo, i ragazzi entrano nell'auto posta dietro quella di Jahseh.
Mette in moto e guida fino casa mia, durante il breve viaggio non proferisce parola, prende una borsa dal sedile posteriore e me la passa.
«Questa è tua» dice indifferente

«Grazie» dico con voce spezzata

Mi apre la porta di casa lasciandomi entrare, mi dirigo in camera mia sdraiandomi sul letto mentre lui resta giù, dopo poco sale con del Chocomel e dei biscotti, poi si siede accanto a me.
«Mangia, hai bisogno di rimetterti» dice passandomi dei biscotti, ne mangio uno per dovere e poi li ripongo sul comodino.

«Cosa ti ha fatto?» chiede dubbioso. Chino il capo senza rispondergli
«Ti ha violentata?» dice tutto d'un fiato scrutandomi per bene.

«Sei arrivato in tempo» rispondo guardando i muscoli della sua faccia distendersi

«Mi dispiace, non possiamo stare insieme» dice guardandomi negli occhi

«Non è vero, non sottrarti alla tua sorte» dico avvicinandomi a lui lasciandogli un bacio quasi alla bocca, lui sussulta e si allontana.

«Devi starmi lontano Jade, non ho tempo per le storielle» rieccolo, il solito stronzo senza amore.

«Perché parli così?» dico afflitta ormai

«Fattene una ragione, io ho la mia vita» replica
«Ora devo andare» dice sfuggendomi «Ciao» dice un'ultima volta prima di voltarmi le spalle e poi andarsene.
Resto lì da sola, come lo ero l'altra notte, cerco di non pensarci più e ci dormo sopra.
Mi sveglio nel tardo mattino, arranco in bagno per farmi una doccia, faccio colazione con latte e cereali e inizio a smanettare con il telefono...ci sono varie chiamate perse: mia madre, Roxy e Tori.
Chiamo mia madre fingendo che stia bene e ch'abbia avuto impegni lavorativi per questo non l'ho risposta.
Chiamo anche Roxy inventando una scusa plausibile giustificando la mia assenza a lavoro.
Tori la chiamerò poi, ora mi sento fin troppo debole, voglio riposare un altro po' così decido di dormirci su fin quando a disturbarmi è la suoneria del mio telefono, è Tori.

«Sì?» rispondo con la voce impastata dal sonno

«Hey Jade, ho saputo tutto e, sono distrutta...» dice con la voce spezzata

«Non preoccuparti, va tutto bene» le rispondo rassicurandola

«Senti, sto venendo da te penso sia meglio parlarne da vicino»

«Ti aspetto» e chiudo la chiamata

Dopo pochi minuti si precipita a casa mia, appena mi vede mi abbraccia e scoppia in lacrime
«È colpa mia, ho sempre sbagliato, credevo fosse diverso» dice stringendomi mentre fa spazio alle parole tra un singhiozzo e l'altro, la stringo anch'io passandole una mano tra i capelli
«Shh, tranquilla è tutto finito ormai, io sono qui» dico rasserenandola mentre mi scappa qualche lacrima, ci sediamo sul divano e tento di spiegarle con calma come sono andate le cose in questi giorni.

«Sono affranta» dice straziata mentre io di tanto in tanto chino la testa per nasconderle le lacrime che escono a poco a poco dai miei occhi.
«Se non fosse stato per Jahseh, sai appena ha capito che non c'eri ha riunito tutti per cercarti e ti ha trovata» dice prendendomi una mano e stringendola

«Tori, lui non mi vuole...ho capito che l'ha fatto solo per vendetta contro Jayden» dico guardando altrove

«Eh?» chiede confusa e io le racconto di quando mi ha riportata a casa.

«Ha detto chiaramente che devo farmene una ragione, forse quest'infatuazione mi passerà prima o poi, ora voglio solo riprendermi» dico ragionevole

«Torneremo più forti di prima, questa sì che è la mia stronzetta» dice battendomi il cinque e ridendo.

«Stasera hai da fare?» le chiedo

«Mmm...no! Perché?»

«Potresti restare qui a dormire» propongo

Lei esulta contenta, chiama sua madre e l'avvisa.
«Vado a fare una chiamata anch'io, torno subito» dico allontanandomi
Chiamo il mio capo, Kevin per informagli che ritornerò lunedì, non mi fa problemi, è una persona molto disponibile.
Ritorno da Tori

«Con chi parlavi?» mi chiede

«Col capo, gli ho detto che torno lunedì. Allora hai fame?» le chiedo

«Sì, cosa mangiamo?» ci lanciamo per un attimo uno sguardo d'intesa.

«Sushiii» diciamo insieme, così faccio, ordiniamo d'asporto, poi arriva l'ordine e ci scassiamo col sushi di nanzi ad un film fino ad esplodere, posso dire che mi sto riprendendo in fretta, menomale.
Il film finisce tardi e c'addormentiamo.

GHETTO LOVE// xxxtentacion Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora