GHETTO LOVE// xxxtentacion

28.

«Hey Ty»

«Hey Jade, come va?» sento un po' di casino in sottofondo

«Bene, senti, hai da fare?» dico diretta

«Ehm, ora devo finire un servizio, tra mezzora mi libero, ci vediamo?» risponde

«Per me va bene» dico contenta

«Okay, passo a prenderti tra mezzora» dice con voce squillante

«Okay, ciao baci» chiudo

————

«È andata» dico battendo il cinque a Tori

«Hai visto? Tu provaci non si può mai sapere» dice ricambiando «Su dai andiamo, devi prepararti» mi dice rimettendosi gli occhiali mentre si alza dalla panchina

«Ansia» dico ridendo imbarazzata

«Dai andrà bene con Ty» dice virgolettando il nome di quest'ultimo provocando una miss risata

————

Metto su una tuta e un top sopra molto easy, lascio i capelli sciolti. Mi squilla il telefono, sorrido leggendo che è Tyler

«Pronto signorina?» dice armoniosamente

«Sì, signor Ty?» sorrido mordendomi un'unghia

«La sto aspettando qui fuori»

«Arrivo subito» chiudo la chiamata

Sento lo stomaco stringersi e il petto scoppiare, prendo la borsa e mi dirigo fuori, lo trovo con un sorrisone smagliante che mi fissa per un po'

«Ty» dico entusiasta dandogli un bacio sulla guancia

«Sei proprio bella» mi dice

Iniziamo malissimo, la mia faccia diventa rossa d'imbarazzo, lui se ne accorge e ride, complicandomi la situazione

«Dove andiamo?» gli chiedo cercando di reagire e riassumere un colorito normale

«Ai campetti» dice convinto, allora io rimango di sasso

«Non ti va?» dice ridendo maliziosamente

«Dai scemo» dico, mentre lui replica le mie parole

«Sei proprio antipatica» mi fa

Non lo so, ma ha un non so che di misterioso che mi affascina troppo

«Ah si?» incrocio le braccia a mo' di bambina

«Sì sì» ride mentre con un braccio mi attira a sé

Arriviamo in una spiaggia non molto grande, a quest'ora nel tardo pomeriggio non c'è molta gente.

«Adoro il mare!» urlo contenta

«Allora ho centrato» dice tirandomi a sé, mi lascio andare in un tenero abbraccio, mi stacco solo quando sentiamo il suo telefono squillare

«Uh, scusami un secondo» dice allontanandosi

Resto un po' seccata, lui cammina un po' più in là, poi chiude e ritorna con un'espressione strana

«Che succede?» chiedo

«I ragazzi...ultimamente in giro l'aria si sta facendo pesante» dice

«Che intendi?» domando

«Jayden ci sta col fiato sul collo e potrebbe agire da un momento all'altro» spiega

«Brutta situazione»

«Già...»  sbuffa leggermente «Vieni un po' qua» devia il discorso sedendosi sulla sabbia

Mi siedo accanto a lui e poggio la testa sulla sua spalla e resto a fissare il mare

«Sai, da bambino venivo spesso qui da solo, e mi piaceva guardare la risacca delle onde e pensavo che alla fine nella vita siamo tutto e siamo niente, insomma...andiamo e veniamo senza nemmeno accorgercene» cerca di rendere l'idea, alzo la testa per guardarlo meglio

«Meglio vivere come ti viene» dico soffermandomi a guardarlo, pian piano le distanze tra noi si accorciano, e non so cosa mi prende, resto un po' impallata, quando lui poi mi prende per il mento poggiando le sue labbra sulle mie, così ci baciamo, mi rilasso sotto la sua presa e mi lascio andare, continuiamo appiccicati ancora un po' e quando ci stacchiamo non proferisco parola, bensì resto avvinghiata a lui godendomi il bel momento fino a quando il suo telefono puntualmente risuona.

«Oh...» risponde «Ho capito, sì» gioca con i miei capelli mentre mi sorride rasserenandomi «Sì, tra poco torno... ci riuniamo e ne parliamo» dice prima di chiudere

«Ora proprio devo andare, ho da fare con i ragazzi» dice dandomi una mano ad alzarmi

Ci dirigiamo in macchina e per tutto il tragitto ci limitiamo a canticchiare ascoltando la musica mentre io sono praticamente accollata a lui.
Mi riaccompagna a casa e sono in procinto di andarmene
«Hey, non metterti nei casini più di quanto tu ci sia già dentro» dico guardandolo negli occhi e prendendogli le mani

«Non ti preoccupare, tu sei hai bisogno chiamami, okay?» dice ribaciandomi, mi limito ad annuire

«Ci sentiamo stasera?» gli chiedo

«Appena mi svincolo ti chiamo» risponde

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