21) Yoongi's PoV

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Guardo Jimin, impanicato. Anche se penso che ormai sia scontato che sappia il nostro mestiere, preferirei non toccare quell'argomento.
La sua domanda continua a rimbombarmi per un minuto buono in testa, "Allora, che ci raccontate di bello?". Anche se può sembrare una domanda banale, per delle persone di discreto successo come noi due può essere fatale.
Sgrano gli occhi e accenno un dissenso con la testa per far capire a Jimin di non nominare la nostra carriera, e lui afferra subito.
«Bah, niente di nuovo. Sempre la solita routine... Dopo un po' diventa anche noiosa» esordisce con un'espressione annoiata, sbuffando.
Haneul accenna una risata per la faccia tenera che ha il mio amico mentre sbuffa. Sta di nuovo recitando, ma stavolta non ci sono telecamere. Ci sono solo due semplici ragazze davanti a noi. A quanto pare proprio non riesce a non attirare l'attenzione. È sempre stato uno dei suoi difetti peggiori, se necessita affetto, diventa teneramente adorabile. Questo però spesso lo usa a suo favore quando siamo ripresi, tanto che quasi tutte le fan ancora adesso pensano che il vero Jimin sia il mochi carino e coccoloso che vedono in TV.
Gli occhi di Jiwoo stanno brillando dall'emozione, probabilmente nel vedere il "tenero mochi" all'opera.

Fortunatamente con quest'uscita da parte del mio amico, riusciamo a sviare la domanda tanto tempo quanto basta per far arrivare i primi piatti che abbiamo ordinato.
Vedo la cameriera portare quattro piatti, il primo lo porge a Jimin, il secondo a Jiwoo, il terzo a Haneul e il quarto di nuovo a Jiwoo. Avevo visto con la coda dell'occhio che scriveva davvero tanto, e a quanto pare ha ordinato davvero tante porzioni.

Abbasso lo sguardo e mi appoggio le mani sulle gambe, sedute incrociate, tirando un piccolo sospiro. Per stavolta dovrò osservare gli altri mangiare.
Appena rialzo lo sguardo, incrocio quello di Haneul, che non ha ancora toccato il suo piatto.
«Ne vuoi uno?» chiede timidamente.
«No, no, non ce n'è bisogno, aspetterò che arrivi ciò che ho ordinato» rispondo gentilmente.
«Sicuro? Oh, forse non ti piace questo piatto...»
«No, hai frainteso! Non è così, solo non volevo scomodarti. Mangia pure» mi difendo.
«Scomodarmi?» accenna una risata «Scomodarmi di cosa? Prendi, dai» spinge di qualche centimetro il piatto in avanti, nella mia direzione. Io la guardo sorridendo e le prendo uno dei sei pezzi che aveva nel piatto.
«Grazie»
Lei mi sorride. Mi basta quello.
Intingo il sushi nella salsa di soia, per poi portarmelo alla bocca e mangiarlo. Penso sia il più buon sushi che abbia mai mangiato, ma non so se sto davvero pensando al sushi mentre mastico.

Passano alcuni minuti in cui io fisso un punto imprecisato sul tavolo, mentre nella mia mente avevo molta musica di quella che ho ascoltato recentemente rimbombare, come uno di quei vecchi jukeboxes. Ad un tratto sento il ricordo più preciso di una specifica canzone. Ancora con lo sguardo un po' perso, alzo lo sguardo esattamente all'altezza di Haneul. Mi risveglio dal mio stato di trance, sbattendo leggermente le mani sul tavolo, facendo tremare un paio di bicchieri e attirando l'attenzione delle persone intorno al tavolo.
«Ecco qual era!» dico, lasciando un punto interrogativo sul volto dei presenti. Finalmente ricordo il titolo di ciò che mi stava passando per la testa.
«"Ooh" di John Bellion» dico guardando Haneul negli occhi, che piano piano che realizza le si illuminano sempre di più.
Gli altri due rimangono ignari di cosa io stia parlando.

Lo sguardo di Haneul si fa da stupefatto e felice a furbo in pochi secondi.
«L'hai letto sullo spartito. Dì la verità» dice lei indicandomi come per incolparmi.
«Naah, ma ti pare? Io penso a suonare, cosa mi importa di come si chiami lo spartito?» ed è effettivamente una mezza verità. È vero che non l'avevo notato il titolo, ma solamente perché ero distratto dal pensare al come trovare ispirazione quella volta. Dal pensare a come usarle questa ragazza a scopi lavorativi.
«Mh, si, si, certo...» mi guarda ancora un attimo prima di tornare sul suo piatto.

«Potreste parlare coreano? Perché, sapete, il musichese mi manca come lingua» esordisce Jimin sorridendo.
Io e la ragazza davanti a me ci mettiamo a ridere.
«Hai ragione, scusateci. Stiamo parlando dello spartito di una canzone» spiego al mio amico e all'altra ragazza.
«Ahh, me lo ricordo! Non è forse stato il primissimo spartito che ti ho stampato?» chiede Jiwoo ad Haneul, che risponde annuendo sorridente.
«Ok mi arrendo. Non provo nemmeno più a capire» dice ridendo Jimin.

Finalmente arrivano altri piatti, tra cui il mio, perciò finalmente posso mangiare.
Haneul ha ancora il suo piatto di prima, anche se vuoto, dal momento che ha mangiato tutto il sushi.
Io, da bravo gentiluomo, prendo un pezzo della portata che mi è appena arrivata e la metto poco delicatamente nel piatto della ragazza.
«Così siamo pari» borbottò cominciando finalmente a mangiare.

Insieme || Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora