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«Sai, io...» comincia, senza però concludere la frase.
Io mi giro verso di lei, ma continua lo stesso a guardare avanti.
«Tu..?»
«No, nulla»
Riesco a sentire i suoi nervi tesi, forse si sta pentendo di aver aperto bocca.
Sinceramente? Non mi importa. Non può tenersi tutto dentro in quel modo, non le fa bene.
«Non puoi rimangiarti tutto così. 'Tu' cosa?»
«Davvero, nulla di importante. Solo... Mi era tornato un pensiero in testa, quello per cui non riesco a dormire. Tu, invece, come mai non dormi?»
«Che pensiero?»
Non è che non voglio rispondere alla sua domanda, ma voglio sapere di più.

Dopo un momento di titubanza, lei tira un sospiro e comincia a parlare.
«Sai, lo sa soltanto Jiwoo questa cosa. Io... Come posso dire, sono stata buttata fuori di casa l'anno scorso»

La mia espressione dev'essere sorpresa. Molto sorpresa.
Ma lei non la guarda, abbassa lo sguardo, quasi come se si vergognasse di una cosa del genere. Io non ho il coraggio di giudicare, visto che non sono stato accettato completamente dalla mia famiglia finché non ho debuttato. Solo mio fratello mi ha sempre affiancato nelle mie scelte, e gliene sono grato. Non so se mai avrei fatto ciò che ho fatto allora senza il suo appoggio, probabilmente mi sarei arreso al primo ostacolo o addirittura non mi sarei trasferito e perciò avrei rinunciato alla grande audizione alla BigHit.

L'unica cosa che posso fare è confortarla, ma non saprei come fare. Non sono bravo a mostrare i miei sentimenti, e nonostante con lei io riesca ad aprirmi un minimo di più, rimango comunque molto impacciato e odio mostrarmi così tanto debole.

Le metto una mano sulla spalla, guardando altrove per l'imbarazzo. Non credo che il mio viso sia rosso, però preferisco lo stesso non farmi vedere.

«Credo che in parte io ti possa capire» mi esce una sottile frase quasi sussurrata, che però il silenzio della Seoul notturna ha accentuato, perciò è impossibile che Haneul non mi abbia sentita.
Infatti, dopo aver tirato un sospiro, mi risponde.
«Non credo sia possibile»
Non ho il coraggio di rispondere. Spero soltanto che racconterà tutto alla sua amica, che ci conosce e le può spiegare come mai potrei capirla. Io non ho la minima intenzione di spiccicare parola sull'argomento, dal momento che è la causa originale del mio stato attuale.

Dopo un lungo momento in cui nessuno osa parlare, che è soltanto interrotto da qualche auto che passa, decido di prendere la parola, notando quanto le mie palpebre sembrino volersi chiudere e il sonno si fa finalmente sentire.
Solo in questo momento riesco ad accorgermi che Haneul è già sprofondata sulla panchina, con la testa piegata all'indietro e gli occhi chiusi. Mi soffermo per un paio di minuti ad osservarla. Persino il suo sonno sembra non darle completa libertà e non sembra affatto liberarla dalle sue preoccupazioni. Anche se gli occhi sono chiusi, e dal naso sembra respirare regolarmente con la bocca leggermente socchiusa, ha un non-so-che nell'aspetto completo del viso che le dà un'aria preoccupata.

Scuotendola leggermente, la sveglio.
«Han, torniamo a casa»

Insieme || Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora