1) Haneul's PoV

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È mattina, la sveglia suona. A tentoni, ancora con gli occhi chiusi, cerco di staccarla.

Mi alzo e mi precipito in cucina affamata come un leone per aver saltato la cena il giorno prima. Non avevo fame e devo risparmiare più soldi possibili per gli studi.
Il lavoro che mi ero trovata era molto difficile da alternare con l'università, perciò diedi due giorni fa una lettera di dimissioni, dimenticandomi completamente di cercare un nuovo lavoro.

Prendo uno yogurt dal frigorifero e un cucchiaino, me lo farò bastare per colazione e se riesco anche per pranzo.
Finita la semplice colazione torno in camera per indossare l'uniforme, prendo le mie inseparabili cuffie ed esco di casa, intanto si sono fatte le otto meno venti. Fortunatamente la scuola è vicina all'alloggio che ho affittato, cosicché io non debba spendere altri soldi per dei trasporti.

Arrivo in anticipo, perciò mi posiziono sotto un albero e fisso il vuoto, ascoltando la musica, mentre piano piano anche altri alunni, più piccoli e piu grandi, arrivano e iniziano a formarsi i gruppetti. Intravedo anche una mia compagna di classe con cui alcune volte chiacchieravo, era con altre ragazze della classe, persone che a malapena conoscevo.
Io rimango lì, con solo alcuni cantanti occidentali a farmi compagnia. Chiudo gli occhi, i cantanti appaiono al mio fianco, supportandomi in quel momento di sconforto.
Poco dopo li riapro, tornando alla realtà. La campanella era suonata e tutti gli alunni stavano entrando, lasciando nuovamente il piazzale vuoto.
Aspetto che la folla entri tutta, poi mi dirigo anch'io verso la mia classe.

Appena entrata mi dirigo subito verso il mio banco, ma la stessa compagna che avevo visto fuori mi viene incontro.
«Oh buongiorno Jiwoo» la salutai io.
«Ciao Haneul!» mi risponde lei con voce solare. «Oggi vai al capanno? Io devo uscire con un ragazzo... dovrai andarci da sola stavolta»

Jiwoo sta iniziando ad essere popolare nella classe e nella scuola. Ormai mi sto abituando ad andare al capanno da sola.

La giornata di scuola passa come tutte le altre. Oggi hanno spiegato un nuovo argomento, esattamente cosa io vorrei portare all'esame. Per fortuna che sono andata a scuola.

Finita la scuola, Jiwoo mi viene incontro mentre metto al loro posto il blocco appunti e la penna.
«Oh, Haneul, mi sono dimenticata. Ho stampato gli spartiti che ti piacevano» disse porgendomi due fogli con lo spartito di una canzone.

Come sempre non era una canzone famosa ma soprattutto era occidentale.
Tutti ascoltano musica americana, giapponese o coreana. Perché dovrei seguirli quando la musica francese, spagnola e italiana è migliore?
Leggo lo spartito. È una melodia calma, di un'autrice italiana.

Inizio ad uscire dalla classe. Posso chiaramente vedere Jiwoo con questo ragazzo. Stanno uscendo da scuola, anche se si vede benissimo che lui è nettamente più grande. Mi chiedo come faccia. Va bene un po' più grande, di due, tre, massimo quattro anni, ma quello lì ne avrà come minimo trenta. Contando che ha come me vent'anni, io non ci uscirei insieme.
Comunque, è la sua vita. Non posso dirle con chi può uscire e con chi non può.

Mi dirigo verso il capanno.
Il capanno è una struttura della mia amica Jiwoo, ormai abbandonata, dove tiene un semplice pianoforte molto antico e anche un po' rovinato.
Il capanno è enorme, questo piano al centro lo fa sembrare addirittura più grande di quello che è.
C'è abbastanza spazio per un appartamento, ma va comunque bene così, andandoci ogni volta a piedi dopo scuola.

Continuo a camminare, guardando a terra e pensando a come trovare lavoro.
Poco prima di attraversare la strada, alzo la testa, trovando su un palo un foglietto. Incuriosita e speranzosa, affretto il passo, quando da dietro l'angolo sbuca una persona, e ci scontriamo, facendo entrambe cadere.

Insieme || Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora