Insieme || Min Yoongi

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Han inizia a far fatica a seguire il discorso, riesco a sentire che si sta per addormentare, ma devo continuare.
Mi muovo leggermente come per mettermi comodo, facendo muovere anche la testa di Han, che torna un po' più sveglia di prima. Mi sento in colpa per essere così egoista da pretendere che mi ascolti, ma non credo avrò mai più tutta la forza che ho adesso per parlare, ne devo approfittare.

«Ho fatto il provino, i miei sapevano che l'avrei fatto e sapevano che nessuno mi avrebbe fermato. Solo una cosa non sapevano, cioè che non solo suonavo, ma componevo canzoni e rappavo, infatti la BigHit Entertainment mi ha scelto. L'ho scoperto qualche mese dopo. A metà anno scolastico mi sono allora ritrovato a trasferirmi da solo a Seoul, dove la vita costava molto di più, dove io fui al verde per almeno un paio di anni. Andavo sia a scuola che al lavoro, facevo il fattorino. Vendevo le mie canzoni e le persone avevano anche il coraggio di truffarmi, dandomi pochi spiccioli per un capolavoro di canzone. Ma io cosa potevo fare? Ovviamente sono stato al loro gioco, non avevo niente da mangiare e a momenti non potevo prendere i mezzi pubblici»
Rimango per qualche secondo in silenzio.

Han... Lei è sveglia, lo sento. Ma come faccio ad esserne certo?
Abbasso lo sguardo, cercandola, quando noto perché io abbia questa certezza del fatto che è sveglia.
Le nostre mani sono nuovamente unite, sta disegnando dei cerchi sul palmo della mia mano, facendomi il solletico.

Seriamente, io devo aver perso la sensibilità alle mani. Non è possibile che io non riesca a capire quando le nostre mani sono unite solo se le guardo, è fisicamente impossibile. Devo avere qualcosa che non va.

Le sue mani si fermano tutt'uno tratto, allora abbasso la testa per guardarle il viso, si è addormentata.
Rimango fermo a guardarla per un momento, per poi decidermi a togliermi da sotto la coperta e portarla nel letto.

Le accarezzo una guancia e sto bene attento a rimboccarle le coperte, poi vado in cucina e dopo un po' di ricerche trovo carta e penna, segnando quando prendere le medicine, come prenderle e quali prendere a seconda dei suoi sintomi, poi tranquillamente prendo la giacca ed esco di casa, stando sempre attento a non fare rumore.