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«Grazie mille Han, credo che con questa tua risposta la tua amica potrebbe spargere questa cosa e così le voci si placheranno»
«Non c'è bisogno di ringraziarmi, ho fatto ciò che ho ritenuto migliore per entrambi» risponde quasi in tono freddo, forse agitato.
Si guarda le mani, ci sta giocherellando quasi per scaricare la tensione.

È quando seguo il suo sguardo che comprendo che è proprio quel giocare con le mani la causa della sua agitazione.
Tra le sue, infatti, c'è proprio una mia mano.

Non capisco come posso non essermene accorto, però non mi tiro indietro. È un tocco leggero, qualche volta mi pizzica lievemente la falange, oppure mi gira gli anelli, ma è quando incrocia le sue dita con le mie, che mi accorgo del silenzio che abbiamo formato per la troppa concentrazione sulle nostre mani.

Alzo la testa, le nostre dita sono intrecciate. I nostri sguardi si incontrano, incrociandosi esattamente come le nostre dita.
E di nuovo mi perdo nei suoi occhi, dove mi ci potrei tuffare, perdermici e ritrovarmici in pochi secondi. Degli occhi magici, che ti stregano sin dall'inizio, e alla fine ti senti come incatenato, a studiare tutto ciò che li compone, dall'iride alla pupilla, cercando ogni minimo dettaglio che possa differenziarli. Non importa se sono completamente neri, perché sono sicuro che siano due neri diversi.

Entrambi siamo come sorpresi di come si sia evoluta questa situazione, ci siamo guardati negli occhi, ma di nuovo pochissimi istanti dopo Haneul distoglie lo sguardo e scioglie le nostre mani. Addio contatto visivo, di nuovo. Non sono ancora riuscito a trovare quella piccola differenza tra i due neri che compongono quei piccoli occhi allungati.

Un po' devo ammettere che mi dispiace.

Insieme || Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora