4) Yoongi's PoV

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Le sorrido contento del fatto che abbia accettato di farmi suonare.

È da parecchio tempo che non suono per il gusto di farlo.
Solitamente suono note a caso per trovare una melodia adeguata, o magari per trovare l'ispirazione per il lyrics. Però, è davvero da tanto che non suono perché ne ho voglia, perché è la mia passione ed è ciò che amo fare.

Supero l'entrata, iniziando a camminare con passo lento verso il pianoforte. Intanto, sento la porta chiudersi.
Arrivato davanti al piano, la prima cosa che faccio è controllare le sue condizioni.
È vecchio, malandato e polveroso, tutto tranne i tasti. I tasti sono puliti tanto che quasi sembrano nuovi. Deve usarlo veramente spesso.
Mi tolgo occhiali e cappello. Non ne ho bisogno e mi danno solo fastidio per suonare.

Mi siedo, sistemandomi lo sgabello molto meno comodo di quello che c'è in dormitorio in modo che mi permetta di suonare il maggior numero di note possibili.

Le prime note che suono sono in scala. Voglio vedere se è accordato e allora mi metto a suonare tre ottave diverse. È molto scordato, ma il suono è autentico, non dà fastidio come altri pianoforti scordati che ho sentito.

Lei ora è di fianco a me.
Tengo premuto uno dei tre pedali in basso, iniziando a suonare qualcosa di allegro come sottofondo. La guardo.
«Io mi chiamo Min Yoongi, e tu?»
Mi sorride. Ha un bel sorriso.
Non mi interessa se mi riconosce, sembra una ragazza simpatica.
E poi, comunque mi sono già preparato ad un possibile sclero.

Ma nulla accade. «Io sono Shin Haneul».
Dalla sua bocca non esce nient'altro.
Sorrido riportando gli occhi sul pianoforte su cui sto ancora suonando. Nonostante tutto, sono felice che non mi abbia riconosciuto.

Mi fermo di colpo, diventando tutt'un tratto serio. Sposto il piede dal pedale, ma nonostante ciò, tocco con talmente tanta leggerezza un tasto da farlo suonare quasi come se avessi ancora il pedale schiacciato.
Suono tre note, tre semplici note, prima di iniziare a suonare la traccia base di una canzone che ormai conosco a memoria: I need u.

La bellezza di questo pezzo è che la base è quasi completamente diversa dalla melodia, infatti riconoscerla ad orecchio senza conoscerla bene è pressoché impossibile.
A questa canzone, come a diverse altre ormai pubbliche in tutta la Corea e nel mondo, ho lasciato un piccolo pezzo di me. Forse questa è quella a cui ho lasciato il pezzo più grande.

Questa è la canzone in cui potei per la prima volta esprimere la mia rabbia, il mio dolore e tutti i sentimenti negativi senza paura di far preoccupare gli ARMY o gli altri ragazzi.
Questa è una canzone speciale.

Ad un tratto mi accorgo di esser sprofondato nei miei pensieri. Quando mi risveglio, però, mi blocco. Non suono più.
Haneul, capendo che io abbia finito il pezzo, inizia ad applaudire timidamente.

Io la guardo con un po' di stupore negli occhi che probabilmente lei non nota.
«Suoni davvero bene, Yoongi» mi disse col sorriso e gli occhi pieni di ammirazione.
Alzo le spalle. «Me la cavo» dico con semplicità.

Un telefono squilla.
Mi accorgo solo dopo che si tratta del mio. Prendendolo, noto che è Jimin.
«Pronto?»
<Hyung, dove sei? Si sta facendo tardi e non sei dai tuoi genitori. Li abbiamo chiamati e dicono di non averti incontrato oggi>
«Ah, sì... beh, mi sono fatto un giretto» guardo Haneul che piano piano si allontana imbarazzata.
È come se avesse stampato in faccia una scritta che dice di non voler ascoltare la conversazione per paura magari di darmi fastidio.
È davvero una ragazza parecchio espressiva. Quando ci siamo scontrati non mi sembrava così.
<Bene, siamo tutti un po' preoccupati, puoi tornare il più presto possibile?>
«Oh, certo, nessun problema. Arrivo» chiudo la chiamata.

«Scusami Haneul, devo andare, altrimenti faccio preoccupare i miei amici» le riferisco.
Appena vedo il suo volto espressivo spegnersi, capisco che si apre a pochi e in poche occasioni. In questo la posso capire.

Vedendola stare così, anche il mio volto torna quello di qualche minuto prima, perciò mi incammino verso la porta. I regali per i miei genitori sono giusto lì davanti ad aspettarmi.
Li afferro ed apro la grande porta di metallo.

Poi mi blocco lì allo stipite.

Insieme || Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora