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«Haneul»
«Si?»
«Ti è venuto a trovare Suga ieri?»
«Si, perché l'hai chiamato tu»
«A chi potevo rivolgermi altrimenti?»
Un momento di silenzio incombe su noi due, dove solo le auto e le persone al telefono, che aumentano ogni secondo, producono un frastuono. Anche se Jiwoo non ci dà troppo peso, a me infastidisce un po'.

«Come ti è sembrato?»
«In che senso?»
«Si, insomma, come l'hai visto. Stava bene?»
«Certo, sembrava felice»
E di nuovo c'è del silenzio tra noi due, mentre il tempo scorre.

Di sicuro lei avrà pensato che i comportamenti di Yoongi erano ambigui, quindi come Minlee si sarà preoccupata. Chissà cosa sta accadendo in quel gruppo, nella sua testa. Mi fa preoccupare troppo, forse anche inutilmente.
No, non può essere una preoccupazione futile. A Yoongi non interessano le cose futili.

Una brezza congelata mi fa rabbrividire.
«Forse è meglio andare in un posto riparato, comincio ad avere freddo qua fuori» dice Jiwoo.
«Si, anch'io, però preferirei tornare a casa»
«Ti accompagno»
Così ci incamminiamo verso casa mia.

Siamo a poco più di metà strada, quando comincio a sentire come se i miei capelli pesassero, rendendo la testa molto più pesante del dovuto. Continuo comunque a camminare, ma poco dopo i muscoli delle gambe, come quelli delle braccia e del collo, si indeboliscono, fino a rendermi impossibile camminare o anche solo muovermi. Mi manca il fiato, non riesco a respirare.
Mi accascio a terra, tossendo, in cerca di aria.

«Haneul, cosa succede?» sento la voce della mia migliore amica.
Quella è però l'ultima cosa che sento, perché sento come se le orecchie fossero tappate e la mia vista è offuscata.
Il buio incombe su di me, come se tutto il mio corpo si spegnesse di colpo, senza preavviso.

Insieme || Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora