VI

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"Un panorama mozzafiato,
una terra incantata"

Quel viaggio iniziava ad essere davvero troppo lungo, e l'idea di stare in uno spazio così ritretto, a stretto contatto con queste persone che sopportavo a malapena stava iniziando a pesarmi.

Dico davvero, e tanto.

"Tra quanto arriviamo?" dissi con tono scocciato appoggiando una mano sotto al mento.

La risposta di Polly non tardó ad arrivare, dal posto guida.

"Siamo quasi a destinazione, tenete duro!"

Che palle.

Girai la faccia per vedere come se la stessero cavando gli altri, e vidi che stavano tutti parlando tra di loro.

In me si risveglió un sentimento non sconosciuto. Mi era capitato troppo spesso di provarlo.

Mi sentii così escluso e messo da parte. Ancora una volta, come sempre.

Sbaglio o quello era il viaggio che doveva cambiare la mia vita?

Pensai che dovevo impegnarmi se volevo davvero arrivare a qualcosa. Quindi per la prima volta nella mia esistenza, misi la mia ansia sociale e il mio orgoglio da parte e mi avvicinai spontaneamente al gruppo.

"L'uomo delle caverne è tornato! Allora, come butta?" disse Josh con il suo solito fare scherzoso.

Tutti spostarono il loro sguardo su di me.

Ora, okay il fare amicizia e non isolarsi, ma non potevo venir meno alla mia personalità di merda.

Ancora una volta non mi smentii.

"Siamo nel ventunesimo secolo, chi dice come butta?"

Fortunatamente Josh aveva un gran senso dell'umorismo e dell'autoironia, quindi rise, trascinando con sé anche gli altri. Tutti tranne Martin.

"Fa qualcosa per impressionarli. Fa qualcosa per impressionarli." mi ripetevo in mente.

"Comunque bello il cielo oggi... nel senso... è così... azzurro e ci sono delle nuvole e..." mi resi conto troppo tardi delle cazzate che stavo sparando.

Perché sono così un disastro a dilogare con qualcuno?

Mi avvilii.

Emma rise. Non era una risata con l'intento di prendermi in giro, o ridere di me. Era una risata sincera. Credevo più l'avessi intenerita.

Ma andiamo, io non sono tenero! Non sono mica un cane, non voglio intenerirla!

Pazienza, poteva andarmi peggio.

Cercai di rimediare mandando tutto a fanculo. Tanto la figura di merda l'avevo già fatta.

Guardai Junko e con sinceritá mi scusai.

"Hey, mi dispiace per prima."

"Oh, n-non fa niente, è tutto okay"

Mi regaló un timido sorriso. Mi sentii più in pace con me stesso, non ero così un mostro dopotutto.

Patrick prese la parola.

"Tutto è bene quel che finisce bene!"

Emma sorrise serena.

"E già"

Il camper stava finalmente rallentando. Chissà cosa avremmo fatto una volta toccato terra.

Polly annunció a gran voce:

"Forza ragazzi, scendete! Siamo arrivati."

Emma aprí le portiere, da brava pioniera.

Am I gonna lose you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora