XXXIII

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"La solitudine dei sognatori"

Mi svegliai improvvisamente, nel cuore della notte.

Ero tutto sudato, anche se fuori tirava un venticello fresco.

Pensai alla causa del mio brusco risveglio.

Cosa poteva essere stato? Un incubo?

Una volta avevo letto da qualche parte che le persone sognano più volte tutte le notti.

Un sogno può durare al massimo mezz'ora, anche se a noi può sembrare che sia passata un'eternità.

Al risveglio abbiamo soltanto 7 secondi.

7 secondi per provare a ricordare il sogno più recente.

7 secondi per provare a capirne la natura.

7 secondi per provare ad imprimere nella mente qualche dettaglio focale.

7 secondi per provare ad essere tanto lucidi da capire che si hanno solo 7 secondi.

È troppo poco.

7 secondi è un attimo fugace che termina appena sento di aver preso totale coscienza.

E se intanto, ricordandomi di un sogno, me ne fossi perso uno più importante?

Cosa ho sognato per tutta la notte?

Cosa mi aveva tormentato nell'animo al punto di farmi svegliare madido di sudore?

La mente umana è qualcosa di tanto grandioso che non credo arriveremo mai a comprendere.

È allora che mi rendo conto che ho perso quei fottuti 7 secondi, stando a rimuginare troppo sui miei pensieri, a ricamarci sopra.

E allora penso ancora: come se la passano quelli che di pensieri per la testa non ne hanno neanche uno?

L'ignoranza è meglio della consapevolezza?

Intanto io ero ancora lì, in quel letto, tutto bagnato, con i miei demoni nella testa.

Qualcosa doveva essere successo. Il cuore mi batteva ancora forte, ero scosso.

Mi girai verso Josh, ma il suo universo sembrava lontano dal mio al momento.

Si trovava tra le braccia di Morfeo, che lo stringeva così forte da non fargli minimamente accorgere del dissidio interiore che stavo vivendo.

È sempre così.

Quando qualcosa per noi può sembrare grande, pesante, triste, negativo, ecco che per gli altri non è nulla.

Non lo fanno per cattiveria, questo no.

Semplicemente ogni anima ha un universo a sé.

Anche se siamo vicini fisicamente, siamo lontani anni luce spiritualmente.

Potrebbero apparentemente dispiacersene dei malumori del prossimo, ma non potranno mai capire come ci si sente, e non ne saranno mai realmente interessati.

Fu in quel momento, nel cuore della notte, in una tenda nel mezzo della foresta che mi ritrovai davvero solo.

Dovevo alzarmi e fare due passi, prendere un po' d'aria.

Mi sembrava di soffocare.

Appena uscii dalla tenda, tutto sudato, a contatto con le temperature notturne, mi venne la pelle d'oca.

Ma non me ne curai, al momento non era importante. Anzi, era quasi piacevole.

Volevo sentirmi vivo.

Mi misi a correre, volevo andare lontano... lontano...

Ma dove andare? Perché tutta questa smania di fuggire? Porta davvero a qualcosa?

Ma io corsi lo stesso, fino a perdifiato, fino ad arrivare sull'orlo di un burrone.

Non sapevo quanto avevo corso, ma quella situazione rappresentava perfettamente come mi sentissi al momento.

Ero stante, sul ciglio di un precipizio, il mondo all'orizzonte.

E sentivo ancora questo peso, quest'ombra sulle spalle, quasi come una maledizione.

"COS'È LA SOLITUDINE?"

Urlai.

Nessuno mi rispose.

Ecco cos'era.

Non mi sentii mai più così solo, come in quella notte.

〰️✖➕✖➕✖〰️

Capitolo diverso oggi, ma ne ero in vena.

Stavolta scrivere mi è sembrato facilissimo, quasi terapeutico.

È una giornata un po' no e ho voluto fare quest'esperimento qui su wattpad e il risultato mi piace.

Spero che questa vena artistica si faccia risentire.

Se la tristezza porta poesia, forse non è del tutto negativa.

Buonanotte 🥀

Am I gonna lose you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora