Am I gonna lose you?

XLIII

"Una spalla su cui piangere"

"Ethan, amico, hai un attimo?"

La notte stava per arrivare e dovevamo dirigerci alle nostre tende.

Polly e Martin erano già al camper, mi domandavo cosa stessero facendo, non che fosse tanto difficile arrivarci.

Emma mi stava aspettando e personalmente avevo la costante paura di fare un errore e farla subito stancare di me.

Ma il mio migliore amico probabilmente aveva bisogno di me e non volevo deludere neanche lui.

"Certo Josh, arrivo"

Ci sistemammo nella sua tenda a discutere.

"Di cosa hai bisogno?"

"Non so da dove iniziare..."

"Beh, fratello, mi hai chiamato tu"

"Ecco... vabbè, sai cosa? Lascia perdere"

"Okay" e mi alzai con una scrollata di spalle.

"Stai davvero lasciando perdere?"

"Non è quello che mi hai detto di fare?"

Ero confuso. Sicuramente Emma avrebbe saputo cosa fare in questa situazione.

Mi tornai a sedere.

Non capivo le persone che dicono di lasciar perdere solo perché vogliono che tu insista.

Lo capii dopo la mia conversazione con lui.

"Sono solo"

"Siamo in 7"

"Sì, ma io sono solo"

"Che vuoi dire Josh?"

"Che Polly e Martin stanno già insieme, ed ora che siete fidanzati anche tu ed Emma io sono rimasto solo. Faccio schifo anche a Junko che non vuole saperne neanche di starmi vicino. Finirò per fare l'eremita e non parlare più con nessuno, perché ora abbandonerai anche tu gli amici come Martin, per stare più tempo possibile con la tua ragazza. Posso capirti solo fino ad un certo punto"

Aveva senso, più o meno.

Voleva che insistessi perché si sentiva poco importante, aveva bisogno di sapere che contasse per qualcuno, che qualcuno fosse interessato a lui.

"Amico, ne abbiamo già parlato..."

"Sì ma a quanto pare non serve a niente"

"Ti prometto che non cambierà nulla"

"Ethan, è già cambiato tutto e non te ne sei neanche accorto"

"L'altro ieri notte è stato bello, ci siamo riuniti noi ragazzi, Martin ha messo da parte Polly per l'amicizia. Non è bello?"

"No, dovrebbe essere normale. E poi è stato quando tu avevi il cuore spezzato. Odio il fatto che ci sia bisogno di uno di noi che sta male per riunirsi"