XIV

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"Le ombre della foresta"

Il giorno dopo Emma sembrava la solita Emma, sempre un po' stralunata, ma con un sorriso rassicurante.

Ero rimasto tutta la notte a pensare alla sua strana reazione della sera prima, e a dire il vero continuavo a pensarci, non mi davo pace.

Dopo aver finito di mangiare qualcosa per colazione, mi avvicinai a lei.

"Scusa Emma, potremmo parlare...?"

"Di cosa vuoi parlare?"

"Di quello che è successo ieri sera, insomma-"

"Non credo ci sia nulla da dire, non è successo niente ieri sera" mi interruppe sorridente. Dubitai dell'autenticitá di quel sorriso.

Prima che potessi risponderle si alzó e fece di nuovo per andarsene, ma la presi per il polso. Non si voltó.

"Perfavore Ethan, non c'è proprio nulla da dire, davvero"

Le lasciai il polso. Non volevo obbligarla a parlare di qualcosa di cui non voleva rendermi partecipe.

"Ragazzi! C'è un problema!" disse Josh dopo circa un'oretta.

"Cosa?"

"Si tratta di Martin, non lo trovo!" rispose allarmato.

"Anche Polly è sparita" aggiunse Junko.

"Allora? Perché ve ne state ancora così impalati? Andiamo a cercarli, no?!" ci rimproveró Emma.

"Mmmh... direi di no" li tranquillizzai io.

Mi guardarono tutti con una faccia interrogativa.

"Dai, non ci credo che nessuno di voi lo avesse notato... e dai, Martin... Polly... nessuno riesce a fare due più due?"

"Illuminaci genio" rispose ironica Emma.

"SI PIACCIONO! Non ditemi che non lo avevate neanche sospettato! A me è sembrato così evidente!"

"Ehm, in realtà no, non lo avevamo notato. Credevo che Martin si comportasse così con Polly solo per essere gentile..."

"Andiamo! Perché le persone non notano le avances quando sono così evidenti?"

"Me lo chiedo anch'io" disse Emma alzando gli occhi al cielo.

"Il punto è" ripresi "che nel modo più superlativo non dobbiamo disturbarli, probabilmente stanno aprendo gli occhi entrambi o staranno già consumando"

"ETHAN!" disse Junko con faccia shockata.

Mi scusai, mi ero dimenticato che i giapponesi fossero cosi pudichi. Esagerati.

Invitai gli altri a continuare le loro attivitá, anche se quella di Josh consisteva nel dar fastidio ad un alveare pieno di api perché voleva "vedere la corona della regina", che deficiente.

Inutile dire che a fine serata si rimedió anche qualche puntura, che dovemmo curare con erbe varie, le uniche cose a nostra disposizione.

E nonostante questo rimaneva sorridente. Invidiavo questo tipo di persone.

Josh era... particolare. Faceva battute squallide, era sarcastico, cantava canzoncine stupide e sembrava che la colonna sonora della sua vita fosse Hakuna Matata.

C'era di più. Il ragazzo riccio non era solo questo. Nascondeva di più.

Ci aveva rivelato che aveva perso suo padre a cui era tanto legato in un incendio, quand'era più piccolo, proprio davanti ai suoi occhi.

Da allora era rimasto soltanto con sua madre che per arrivare a fine mese doveva avere più lavori. Non era vita.

Voleva molto bene a sua madre, ma proprio per questo ha pensato di farle un favore andandosene. Avrebbe avuto una bocca in meno da sfamare.

Nessuno di noi se l'era sentita di giudicarlo. Ormai quel che è fatto è fatto.

Sicuramente a quella povera donna doveva mancare amaramente suo figlio.

Verso il tardo pomeriggio vedemmo ritornare la nuova coppietta dalla foresta.

Li andammo tutti ad accogliere.

"Hey ragazzi! Allora, che avete fatto piccioncini!"

Non ricevendo risposta attendemmo che si avvicinassero di più, magari non ci avevano sentito.

Ci stavano correndo incontro, dovevano essere proprio contenti di vederci.

Ed ecco che scorgemmo le loro due ombre.

Aspettate... no, le ombre erano tre.

Martin e Polly stavano correndo nella nostra direzione, muovendo animatamente le braccia in alto, come ad indicarci l'arrivo di qualcosa.

Le ombre di facevano sempre più vivide, e sempre più vicine.

"Porca troia" disse Emma.

L'ombra aggiuntiva era un lupo, e li stava inseguendo.

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Capitolo un po' corto stavolta, disculpe, ma non scrivo da un po' e vorrei portarmi avanti con altri capitoli.

🙋🏼‍♀️

Am I gonna lose you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora