XXVII

85 6 0
                                    

"E ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo"

Se il bacio fosse durato pochi istanti o secoli interi, questo non saprei dirvelo, so solo che non era affatto abbastanza.

Emma mi aveva completamente preso alla sprovvista con quel gesto inatteso ma senza dubbio apprezzato.

Le nostre bocche erano affamate, avide di assaggiare l'uno l'essenza dell'altro.

Non era solamente l'incontro tra le nostre due labbra, era un mettersi a nudo, un confidarsi, un "non preoccuparti, io sono qui", e poi "non lasciarmi, rimani ancora", un "non vado da nessuna parte senza di te", o l'ammissione di un "ho paura, stringimi forte", e la sicurezza di un "sei tra le mie braccia, non puoi scappare".

Non era solo un bacio, le nostre anime stavano comunicando.

Nessuno dei due aveva il coraggio di staccarsi per primo, preferivamo semplicemente che il tempo andasse in stand-by per un po', perché dopo si sarebbe infranta tutta la magia. Sarebbero servite delle spiegazioni, sarebbe arrivato l'imbarazzo, qualcuno avrebbe voluto dei chiarimenti.

È così strano l'essere umano, ha bisogno delle etichette per qualsiasi cosa.

Ci siamo baciati, ora stiamo insieme? Cosa siamo? Cosa provi per me? Dovremmo dirlo ai nostri compagni? Ce ne saranno di altri? Ne ho assolutamente bisogno. Cosa significava questo gesto?

Erano tutte domande pertinenti, ma personalmente non mi interessava molto dover per forza trovare delle risposte.

Perché definire qualcosa di tanto bello e incantevole?

Nonostante tutti i pensieri che mi stavo facendo, non avemmo neanche il tempo di rivolgerci parola.

Emma fu la prima a trovare la forza di staccarsi, e non appena lo fece corse via.

Credevo che nulla mi avrebbe stupito di più di questo bacio improvviso, ma la sua fuga ci andò molto vicino.

Che problema c'era stato?

Avevo fatto così schifo?

Si era mica sentita male di nuovo? No, non avrebbe avuto la forza e la stupidità di correre via.

Rimasi ancora lì, sulla riva di quel lago per contemplare un po' la superficie sulla quale si rifletteva la mezza luna.

Mi sentivo incompleto, e la capii. Adesso mancava anche a me l'altra metà.

Me ne feci una ragione, raccolsi i vari pezzi di me e me ne tornai in tenda.

Trovai una conformazione diversa del campeggio: al posto delle solite due tende, una per le ragazze ed una per noi ragazzi, ce n'era una terza.

Mi chiesi chi ci dormisse all'interno e soprattutto quando l'avessero costruita.

Mi ricordai che l'unica capace di farlo fosse Emma, ed il mio cuore fece una capriola al suo pensiero.

Ero diventato così schifosamente dolce che ormai ero arrivato ad uno stadio diabetico avanzato.

Cosa mi aveva fatto quella dannata ragazza dai capelli biondi? Quale strano incantesimo mi aveva lanciato?

Entrai nella mia solita tenda.

Vi trovai Josh, apparentemente addormentato.

Non mi volle nulla a fare due più due.

Martin era in tenda con Polly.

Probabilmente tornando dal laghetto Emma avrà trovato Junko ancora sveglia e avrà deciso di montare su due piedi la terza tenda.

Infine ci ritrovavamo soltanto io e Josh, easy peasy.

Mi distesi e mi misi sotto le coperte, ma il mio compagno di tenda era ancora sveglio e a quanto pare mi stava aspettando per l'interrogatorio.

️✖➕✖➕✖〰️

Sì, per chi volesse saperlo, la frase nel titolo è una citazione a Pablo Neruda. Mi piaceva.

Vi potrà sembrare un capitolo un po' corto, ma volevo dedicare al bacio l'importanza che meritava.

Peace out ✌🏻

Am I gonna lose you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora