Capitolo 4: Zahra

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"Pare non riconoscere il suo nome. Non ancora almeno" mormorò il Curatore.

Certo, pensai. Questo linguaggio è nuovo per me. Non ho mai sentito pronunciare così il mio nome. Dovevo ancora memorizzarlo correttamente, era più lungo di come ero abituato.

Fui distratto da un odore gradevole. Mi ricordò i fiori, ma era più sfacciato, artificiale, ricco. Un profumo femminile.

La Cacciatrice si era chinata su di me.

"Mi senti?". La sua voce sgradevole mi urticò le orecchie. Il Maestro di kung fu aveva un buon udito... no, io avevo un buon udito e sentirla così da vicino mi irritava ancora di più.

"Sei vigile, sì o no?".

"Prenditi tutto il tempo che vuoi" mi tranquillizzò la voce calda e rassicurante del Curatore.

Decisi di non aprire gli occhi per non incorrere in distrazioni inutili e cercai la mia, di voce.

"Sono stato inserito in un ospite danneggiato per ottenere le informazioni di cui hai necessità, Cacciatrice?".

Li sentii sobbalzare di sorpresa e stupore. Poi qualcosa di caldo e grande ricoprì la mia zampa. "Certamente no, Estate che Ustiona il Deserto" disse il Curatore, rassicurante "Nemmeno un Cacciatore oserebbe tanto".

La femmina... sibilò, mi resi conto. Era stata colta in fallo.

"Questo cervello non funziona come dovrebbe" dissi, senza altri preamboli. Silenzio. Mi stavo riferendo alla Cacciatrice, ovviamente.

"Le analisi erano intonse" ribatté lei, piccata e stizzita, giustificandosi.

Oh, osava litigare anche con me?

"Il corpo è completamente sano".

"Ha cercato di suicidarsi e quasi ci è riuscito". Parlavo duramente. Non avendo mai provato una rabbia così vivace e guizzante, faticavo a trattenerla.

"Ti dico che tutto era in ordine. Me ne sono occupata...".

Fu messa a tacere dal Curatore "Che cosa manca? Qual è l'anomalia che hai riscontrato?".

"I ricordi. Ho provato a cercare le informazioni per la Cacciatrice".

Mi avevano avvertito che i mortali possedevano un sesto senso: l'intuito. Fu questo a suggerirmi che la tensione nella stanza, creatasi chissà quando, si era sciolta.

Fu il Curatore a rispondermi "Non allarmarti se incontri... difficoltà mnemoniche. Non dico che ce lo aspettassimo, ma non è una sorpresa, considerando il tuo ospite".

"Spiegati meglio".

"Il tuo ospite faceva parte della resistenza". La voce della Cacciatrice era agitata. "I mortali che sono consapevoli dell'inserzione sono molto più difficili da sottomettere. Il tuo ti sta combattendo dall'interno".

Attesero la mia risposta.

Personalmente ebbi una scarica di paura. Adesso comprendevo che cosa... chi fosse la presenza che avvertivo nella mia mente. Ne ebbi paura, le voci che avevo sentito e reputate pazzie erano vere. Alcuni ospiti soggiogavano noi anime.

Il mio ospite mi avrebbe sottomesso? Mi parve di sentire un suono, nella mia mente, un verso di soddisfazione nei confronti della mia paura.

L'intensità della mia rabbia mi sorprese nuovamente.

"Sono stato correttamente impiantato?".

"Sì" rispose subito il Curatore "Le tue propaggini rimaste libere sono poche, i cervelli di questi mortali sono più complessi di qualsiasi altra specie che abbiamo incontrato su altri pianeti".

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora