Capitolo 43: Baci

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"Non riesco a sentire Shifu!" esclamai, concitato, prima che potesse farmi a brandelli. Le orecchie di Zahra si drizzarono, abbandonando la loro precedente posizione di ostilità "Cosa?".

"Ti spiego dopo, ma adesso devi baciarmi, capisci? Come se volessi prenderti un altro pungo da Shifu!".

Quasi saltellavo per la fretta.Ci fosse stata Tigre, anziché Zahra, avrei lasciato perdere le spiegazioni e l'avrei costretta a baciarmi subito. Sicuramente non avrei dovuto fare molto sforzo.Con Zahra, però, non potevo permettermi di agire e basta, non se desideravo restare intero; dovevo darle una primaria e veloce spiegazione.Mi guardò sospettosa per due interminabili secondi, poi inclinò il capo, avvicinandosi.

"Ti ho osservato abbastanza per capire che non mentiresti mai" disse, afferrandomi il viso e tirandomi verso di lei.Con un'altra specie non avrebbe funzionato, con un'altra specie la ragione avrebbe governato il corpo, ma eravamo entrambi mortali, adesso e i nostri corpi reagirono.Zahra fece scivolare le braccia attorno al mio collo, alzandosi sulle punte dei piedi. Le intrappolai il viso con una zampa mentre l'altra correva alla base della sua schiena, stringendola tanto da farle male.Non mi bastava. Quando Zahra si strofinò su di me, mi voltai di scatto, trascinandola e premendole la schiena alla parete di roccia, sfruttandola come appoggio per premermi di più a lei.Le sue zampe lasciavano un scia di fuoco ovunque passassero. Intrecciò una gamba alla mia vita. Non una parte dei nostri corpi era priva del contatto dell'altro. Eravamo tanto vicini da fonderci.Ma eravamo soli.Lei ed io.

"Non funziona!" sbottai, staccandomi di scatto da lei. La sentii ansimare, sorpresa, mentre utilizzava la parete come appoggio.Mi presi la testa fra le zampe, disperato. Shifu! Gridai. Mi rispose solamente l'eco del mio pensiero.Zahra mi prese per una spalla, facendomi voltare.

"Spiegami bene" disse.

"Non c'è più" sussurrai, con il fiatone "Non riesco a trovarlo". Cominciai a tremare e lei mi premette le zampe sulle spalle, costringendomi a guardarla.

"Calmati. Da quando non le senti più?".

"Oh, Zahra! Da... dall'ambulatorio! Cercava di giustificarli ed io l'ho mandato via!".Ero sconvolto. "Come faccio a dire agli altri che ho perso il loro Maestro? E Po? Non posso dirglielo ora, non guarirà più! Io... Io non voglio cancellare Shifu, è mio!".

"Calmati o ti tiro un altro schiaffo".

Ammutolii, tremante. "Quindi vuoi che ti aiuti a trovarlo, giusto?".

"Sì!".

Zahra annuì, meditabonda "Mi hai chiesto di baciarti perché solitamente Shifu si arrabbiava e ti sopraffaceva per farti smettere".

Annuii.

Lei alzò un sopracciglio "Perché non ha funzionato?" mi chiese. Scossi la testa, cominciando a camminare avanti e indietro "Perché devo perdere il controllo di me stesso! Sentirmi coinvolto al punto da lasciar andare le redini in modo che Shifu ne possa approfittare".

La guardai; era infastidita. "Che c'è?".

"A quanto pare io non ti coinvolgo abbastanza" ringhiò.

Rimasi a bocca aperta per un attimo, fulminato. Mi ripresi "Non sarei così sorpreso, dato il caratteraccio che hai!" sbottai.Non era il momento di offendersi; ne andava della vita di Shifu. Lei rimase senza parole a quell'insulto e strinse i pugni.

"Va bene, ho un'idea" sibilò, ricacciando indietro la voglia di pestarmi a sangue "Resta qui. Chiaro?".

Avrei voluto andare con lei, vedere quale fosse questa sua idea, ma svanì ancora prima che potessi concepire quella ipotesi.Mi presi la testa fra le zampe.

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora