Capitolo 22: Il nuovo nome

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Questa volta, anziché rimanere dietro ad Oogway, lo precedetti di un paio di passi, desiderando mantenere più distanza possibile fra me e i due spaventosi maschi che ci seguivano nelle retrovie.

A causa della loro presenza, non riuscivo a concentrarmi granché sulle parole di Oogway, che mi descriveva le meraviglie di quel luogo.

Vipera e Mantide restarono fra noi e loro e mi chiesi se lo facessero perché non sapessero decidersi a quale gruppo aggregarsi oppure perché volessero formare un divisorio fra me e chi mi spaventava.

Li guardavo spesso, gli allievi di Shifu, quando non ero così impegnato a tenere d'occhio Aaly e Doc. Mi persi, quindi, parecchie descrizioni da parte di Oogway, che però parlava indisturbato, ignorando il mio nervosismo.

Distrattamente mi resi conto che oltrepassammo altri due orti e la 'Stanza giochi'. In quella caverna c'era buio pesto e il Gran Maestro mi disse che, quando andavano a giocare, portavano le torce per far luce.

Arcuai le sopracciglia, chiedendomi chi mai avesse voglia di giocare in quella comunità di mortali nervosi e arrabbiati.

Hai notato? Non abbiamo incontrato cuccioli, ancora, mormorò Shifu. Mi intristii, possibile che non se ne fosse salvato nemmeno uno?

Vipera e Mantide ci avevano finalmente raggiunto. Aaly e Doc mantennero un autocontrollo eccezionale. Non mi attaccarono mai alle spalle, si limitavano a camminare tranquillamente dietro di noi, parlottando fra di loro sottovoce. Ovviamente sentivo cosa dicevano, ma non ci capivo un accidente di niente dato che nominavano soprannomi di luoghi che non conoscevo.

Il mio nervosismo salì alle stelle quando cominciammo a percorrere gallerie immerse nell'oscurità più assoluta.

Loro non manifestarono alcuna difficoltà, conoscevano a menadito ogni luogo di quel nascondiglio. Io, invece, faticavo a capire dove mettere i piedi ma, soprattutto, ero terrorizzato dal fatto che Aaly potesse vedere al buio mentre io no.

Poteva attaccarmi quando voleva, magari spezzarmi silenziosamente il collo senza che nessuno se ne accorgesse in tempo.

Si è scusato per averci fatto male, mi ricordò Shifu.

Mi stai suggerendo di fidarmi di lui? Chiesi, incredulo e lo sentii sbuffare. Certo che no, genio, solo non fare il paranoico, replicò.

Non fare il paranoico? Se io non facessi il paranoico, qui, saremmo già belli che morti! Sbottai.

Lui rimase un attimo a corto di parole e provai un bel senso di trionfo, era la prima volta che lo zittivo a ragione.

Comunque, il suo tentennamento durò poco. Vorrei solo che tu dessi ascolto ad Oogway. Questo posto è fantastico, mi disse.

Trattenni la tentazione di stringermi nelle spalle. Divertiti pure.

Shifu sbuffò. Estate che Ustiona il Deserto, io vedo e sento quello che vedi e senti tu, mi ricordò.

Vero, era imprigionato. Ma non me lo disse con cattiveria, era troppo affascinato da Vipera e Mantide.

Pare che abbiano reagito bene a noi, disse.

Sono un po'... diffidenti, osservai, ma la reputai, in fondo, una reazione più che normale.

Oogway ci distrasse dalla nostra conversazione. "Questa parte delle gallerie è ben illuminata, per questo la utilizziamo come ambulatorio. Qui lavora Doc" disse.

A quelle parole mi paralizzai. Ci avevano ingannato! Tutto quel bel giretto era stato solamente un diversivo per portarci nel laboratorio del torturatore! E io che ci ero andato bello bello con le mie stesse gambe, imbecille!

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora