Capitolo 55: Alba di Diamanti

1 0 0
                                    

"Elizabeth?" domandai "Anna? Karen? Come ti chiami? Coraggio. So che lo sai".

Il corpo della Curatrice, un ghepardo, era ancora immobile sulla branda. Non sapevo più da quanto tempo. Non avevo ancora dormito, malgrado fosse ormai giorno.Doc aveva rimosso i teloni dal soffitto, e il sole risplendeva radiosamente dalle fessure, caldo sulla mia pelle.Avevo spostato la femmina senza nome dalla luce diretta, per non farle patire il caldo.

Le sfiorai la guancia e accarezzai la sua morbida pelliccia dorata.

"June? Angela? Eveline? Ci sto andando vicino? Parlami. Ti prego".

Nell'ambulatorio, assieme a me, c'era solamente Doc. Gli altri se n'erano andati da ore. Alcuni a seppellire l'ospite che avevamo perso.Rabbrividii al ricordare la sua domanda stupefatta, e all'istante in cui i suoi occhi si erano spenti.

Perché?

Se solo avesse atteso una risposta, avrei potuto cercare di spiegargli. Forse mi avrebbe capito. Dopotutto, cosa c'era di più importante dell'amore? Non era la chiave di tutto, per un'anima? E con l'amore ero pronto a rispondere.Magari avrebbe compreso la verità e avrebbe concesso al corpo mortale di sopravvivere. Tuttavia, una richiesta del genere gli sarebbe parsa priva di senso. Il corpo era suo, non un'entità distinta.La fine che aveva scelto era un suicidio, non un omicidio. Si era interrotta solamente una vita. E forse era davvero così.

Se non altro, le due anime erano sopravvissute. Il suo crioserbatoio lampeggiava accanto a quello della Curatrice.Non c'era segno più grande della magnanimità dei miei mortali, che gli avevano risparmiato la vita.

"Marylin? Lara? Evangeline? Jill?".

Malgrado Doc si fosse addormentato lasciandomi solo, avvertivo nell'aria ancora una grande tensione.La femmina di ghepardo non si era svegliata, malgrado l'effetto del cloroformio fosse ormai svanito. Non si era ancora mossa. Respirava, il cuore batteva, ma non aveva risposto a nessuno dei tentativi di rianimazione di Doc.Era troppo tardi? L'avevamo persa? Era stata cancellata? Era morta, come il corpo del maschio?Capitava sempre così? Chi non riusciva a resistere, come Mynni e Shifu, veniva cancellato? Mynni era un'eccezione, un'anomalia? Shifu sarebbe tornato a vivere come lei, o sarebbe rimasto inerte su quella brandina?

Non mi avete perso. Sono qui, disse.

A giudicare dal suo tono, era sulla difensiva. Anche lui era preoccupato.

Sì e ci rimarrai, risposi. Con un sospiro ritornai ai miei tentativi.

"So che hai un nome" dissi al ghepardo "Rebecca? Ariel? Mulan? Alexandra? Jane?".

Se erano i ribelli a sopravvivere, quantomeno, avevo insegnato ai miei mortali a difendersi, se fossero stati catturati.Ma non mi sembrava abbastanza.

"Non mi stai dando molta soddisfazione" sospirai. Presi la sua zampa fra le mie "Coraggio, mia cara. Fai almeno uno sforzo. I miei amici sono già abbastanza depressi, una buona notizia farebbe loro comodo... E poi Tai lung è lontano ed evacuare sarà già difficile senza doverti trascinare. So che vuoi aiutarci. Questa è la tua famiglia, la tua gente. Ti piaceranno".

Il volto dai lineamenti snelli era spento e privo di espressione. Era una bellezza poco appariscente. Quarantacinque anni, più o meno. Difficile stabilirlo, sino a che restava inanimata.

"Hanno bisogno di te" la supplicai "Tu sai cose che io non so. Doc ci mette tutto se stesso, ma ha bisogno d'aiuto. È una brava persona. Tu eri una Curatrice; deve esserti rimasta un po' di dedizione alla salute degli altri. Secondo me, Doc ti piacerà".

Carezzai la sua guancia morbida, ma non reagì, perciò tornai a stringere la zampa inerte. Alzai lo sguardo verso il soffitto, guardando i piccoli stralci azzurri del cielo che riuscivo ad intravedere.

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora