Ero così teso che gridai per lo spavento.
"Scusa!".
Zahra mi strinse una spalla per tranquillizzarmi.
"Non ti volevo spaventare".
Una piccola pausa "E scusa per l'averti chiamato parassita... L'abitudine".
"Che ci fai qui, Zahra?" domandai, ancora senza fiato.
"Ti seguo. È tutta la sera che ti seguo. Shifu se ne sarebbe di certo accorto".
"Piantala".
Rimase incerta, ma la sua presa rimase salda sul mio polso; non sarei riuscito a liberarmi.
"Stai andando da Doc. Hai intenzione di morire stanotte?" disse. Incredibile quanto riuscisse ad essere priva di tatto.
"Non vedo perché dovrei attendere oltre. Non sta ad Oogway decidere" sbottai. Rimanevo saldo con il pensiero a Tigre, cercando di contrastare la sensazione del tocco di Zahra e del suo profumo.
"Lasciami, Zahra. Vattene. Voglio stare da solo". Sperai che dicendo così seccamente quelle parole, si mascherasse la mia bugia.
"Meglio che venga con te".
"Presto riavrai Shifu. Ti chiedo solo qualche minuto, Zahra. Concedimelo!".
Altra pausa, senza mollare la presa."Estate, voglio venire con te per starti vicino".
"Io non voglio. Non ha senso" sussurrai.
Mi fidavo molto più di Doc. Non volevo che Zahra mi spedisse su un altro pianeta, dove sarei restato in un eterno lutto verso un amore che mi ero lasciato alle spalle secoli prima che riaprissi gli occhi.Sempre che avessi avuto occhi, questa volta. Questo era il mio pianeta, non volevo andarmene su altri. Morire lì, venire seppellito in quelle grotte, sarebbe stato un modo per restare con Tigre e gli altri.Una tomba mortale per l'essere mortale che non sarei mai potuto diventare.
"Estate, io... Riguardo a Shifu...".
"Non mi serve la tua gratitudine" la interruppi, brusco.
La presa sul mi polso sin intensificò."Allora cosa posso darti, Estate? Chiedimi qualsiasi cosa" disse, decisa.
"Prenditi cura della mia famiglia. Di Tigre" mormorai.
Reagì con stizza "Ovvio. Ma cosa posso fare per te? Cosa posso darti?".
"Non posso portare nulla con me, Zahra. Probabilmente nemmeno un ricordo".
"Avrai pure un ultimo desiderio".
Abbassai gli occhi "Una bugia" dissi, dopo un attimo di esitazione.
Lei inclinò il capo, assorta. Incontrai i suoi occhi."Dimmi che non sei felice della mia morte".
Le sue braccia scivolarono attorno al mio collo, mentre si alzava sulle punte per baciarmi la guancia "Non voglio che tu muoia, Estate che Ustiona il Deserto".
Nella mia mente, Shifu tratteneva il respiro, cercando di concedere a me un po' di privacy.
"Resta con noi, Estate, ti prego. Non andartene, non morire... non ti ci vedo...". La voce di Zahra si spezzò.Sapeva mentire molto bene. E doveva essere sicura delle mie intenzioni per dire certe cose. Non ricambiai l'abbraccio, lasciai le braccia ciondolare inerti lungo il mio fianco.Il tempo era scaduto.
"Grazie" bisbigliai, cercando di districarmi.
"Non ho finito". Le sue labbra scivolarono dalla mia guancia alle mie. Sussultai, allontanando il viso prima che le fiamme potessero esplodere.
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Estate che ustiona il deserto
FanfictionAttenzione: la trama di base di questo romanzo si rifà completamente all'opera The Host di Stephanie Meyer. Tuttavia, nel corso della vicenda, saranno presenti riadattamenti di luoghi e personaggi.