Le luci rosse e blu girava in sincrono con la sirena.Prima dell'arrivo delle anime, quelle luci e quei colori avevano avuto un solo significato. La legge, i custodi dell'ordine, l'incubo dei trasgressori.E ora quei colori vivaci e la sirena avevano un solo significato. Molto simile al vecchio. Erano sempre i custodi dell'ordine, della legge.I Cacciatori.Vederli o sentirli non capitava così spesso come un tempo. Le forze di polizia entravano in azione solamente in caso di incidenti o altre emergenze, non per far applicare la legge.Quasi tutti i veicoli erano privi di sirene, a meno che non si trattasse di ambulanze o camion dei pompieri.Non era stato un incidente a mettere in azione la macchina lunga e slanciata che ci seguiva. Sembrava fatta a posta per gli inseguimenti. Non ne avevo mai vista una del genere, ma compresi subito che cosa stesse per accadere.
Zahra, impietrita, non mollava l'acceleratore. La vedevo sforzarsi in cerca di una soluzione, di una maniera per seminarli con quel furgone decrepito o perlomeno fuggire a piedi per tenerli lontani dalla colonia ormai vicina.Dopo due secondi di riflessioni frenetiche, Zahra rinunciò sospirando.
"Perdonami, Estate" sussurrò "Ho rovinato tutto".
"Zahra?".
Cercò la mia zampa e il motore scese di giri. Il furgone cominciò a rallentare."Hai il veleno?" tossì.
"Sì" bisbigliai.
"Shifu mi sente?".
Sì.
"Sì" ribadii, sforzandomi di non imitarne il tono singhiozzante.
"Perdonami, Shifu. Ti amo".
"Anche lui ti ama. Più della sua stessa vita".
Calò un silenzio pesante e doloroso."Estate... sei una persona buona, ho sbagliato con te. Meriti di più di quello che ti ho dato. Più di questa".Fra le sue dita c'era la pillola di veleno.
"Aspetta" ansimai.Zahra non poteva morire.
"Estate, non possiamo rischiare. Seminarli è impossibile con questo coso. E se cerchiamo di scappare, ci seguiranno a migliaia. Pensa alla colonia...".
Il furgone iniziò ad accostare, sempre più lento.
"Lasciami provare" dissi improvvisamente deciso. Afferrai la sua zampa, impedendole di portarsela alla bocca.Cercai subito la mia pillola e gliela mostrai "Fammi provare a mentire. Se qualcosa va storto, la mordo".
"Non puoi mentire a un Cacciatore!"
"Ci scommettiamo un bacio, piccola?" ringhiai, slacciando la mia e la sua cintura. "Svelta, prendi il mio posto. Prima che se ne accorgano".
Zahra era eccellente nelle decisioni all'ultimo secondo. Agile, scivolò nel posto del passeggero mentre io andavo in quello del guidatore.
"Cintura" ordinai seccamente "Chiudi gli occhi e volta il capo. Fingi di dormire".
Obbedì e voltando la testa mise in evidenza la cicatrice falsa da inserzione.Allacciai la mia cintura e chinai il capo all'indietro.Mentire con il corpo, ecco la chiave di salvezza. Era solamente questione di gesti, di imitazione. Come un attore, come un mortale.
"Aiutami Shifu" mormorai a mezzavoce.
Non posso aiutarti a recitare la parte dell'anima, ma tu puoi farcela. Salvala, Estate.
Non dovevo recitare. Bastava essere me stesso.Era tardi, ero stanco. Senza bisogno di fingere.Sentii le palpebre appesantirsi, il corpo abbandonarsi contro il sedile.Imbarazzo. L'imbarazzo lo conoscevo, lo sentivo anche in quel momento.La mia bocca si curvò all'ingiù in una espressione dispiaciuta.
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Estate che ustiona il deserto
FanfictionAttenzione: la trama di base di questo romanzo si rifà completamente all'opera The Host di Stephanie Meyer. Tuttavia, nel corso della vicenda, saranno presenti riadattamenti di luoghi e personaggi.