Capitolo 8: Paura di volare

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"Potrei... farti una domanda?". Quella timida richiesta interruppe la mia spiegazione. Shifu ne fu infastidito.

In quanto Maestro si era sempre premurato di far capire ai suoi allievi che le domande andavano fatte alla fine e non durante la spiegazione.

Eri un tiranno, osservai.

Sono severo nei miei insegnamenti. E non parlare di me al passato! Mi rimbrottò.

Feci un sorriso, divertito dal suo tono stizzito "Certamente, Occhio Lungo" dissi poi, dando la parola all'anima con un cenno gentile della zampa.

L'anima che mi aveva appena interpellato era alla sua prima vita ed era stata impiantata in una ospite anziana, una femmina sulla settantina dall'aria vispa e giovanile.

Tuttavia, in quel momento l'espressione sempre aperta e gentile della vecchietta era aggrottata "Hai detto che nel Mondo Chiave di Violino non c'è luce e che ci si muove grazie a dei sensori... Potresti spiegarti meglio per quanto riguarda questi sensori, per favore?".

Annuii "Vedi, il mondo che, a volte, viene definito poco gentilmente come Mondo Oscuro possiede una sua onda di note. Possiamo adesso riferirci a queste ultime come note musicali e il comportamento delle specie di quel mondo si basa esattamente sullo stesso principio dei pipistrelli terrestri" spiegai, sorridendole amabilmente.

"Per questo lo chiamo Mondo Chiave di Violino, molto più azzeccata come descrizione, a mio parere".

Amavo quel lavoro. Raccontare le mie esperienze vissute in tutti e otto i pianeti in cui avevo vissuto era emozionante. Mi piaceva l'idea di narrare di mondi sconosciuti ad altri, amavo vedere gli allievi sbarrare gli occhi per la meraviglia.

Purtroppo, come per ogni cosa idilliaca, c'è sempre il retro marcio della medaglia.

Trattenni una smorfia di esasperazione quando vide l'ala piumata di un galletto alzarsi per richiedere la mia attenzione.

Anche Shifu emise un gemito Che qualcuno lo imbavagli, supplicò.

Piume al Sole era un'anima giovane e vivace, ma molto prepotente; credeva di avere ragione in tutto. E infatti non aveva alzato l'ala per farmi una domanda, non lo faceva quasi mai, ma per rivolgermi l'ennesima critica.

"Credo proprio che tu abbia volutamente omesso ed ignorato una parte essenziale di quel pianeta" disse, gonfiando il petto "Se alcuni lo chiamano Mondo Oscuro, un motivo valido ci sarà eccome".

Sospirai, sapevo dove voleva andare a parare "Non sta a noi anime giudicare le altre anime" lo ammonii "Quando veniamo impiantati in un ospite, ci nutriamo e viviamo secondo le abitudini della sua specie. Puoi cambiare la sua indole ma non la sua natura".

Piume al Sole fece una smorfia esagerata, non si sarebbe arreso, anche se sapeva che avevo ragione. "Gli abitanti di quel pianeta si mangiano fra loro. Sono dei disgustosi cannibali!".

Un mormorio di allarme si diffuse per l'aula. Con la coda dell'occhio vidi la Cacciatrice annuire; era d'accordo con Piume al Sole.

Strano, disse ironicamente Shifu e non potei non dargli ragione.

Ormai era una settimana che quella iena mi tallonava passo passo, aveva assistito a tutte le mie lezioni. Pranzava con me nonostante non la invitassi mai, mi riaccompagnava a casa e spesso ne approfittava per autoinvitarsi.

Era un incubo di cozza.

Tornai a concentrarmi sul galletto, che, nel frattempo, non aveva smesso di sputare sentenze critiche sulla specie dominante del pianeta Chiave di Violino.

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora