Po fece per alzarsi.
"Fermo dove sei, panda. Come ti senti?". Tigre bloccò le spalle di Po sul materasso.
"Direi... benissimo. Perché siete tutti qui? Non ricordo...".
"Eri malato, caro. Adesso, stai fermo, per favore, così finiamo di curarti".
"Posso avere un po' d'acqua?".
"Ovvio. Ecco qua".
Sorrisi; Tigre sarebbe stata un'ottima Curatrice fra noi anime. Aveva la stessa gentilezza di Risica Rosica.Doc guardava Po, incredulo.Lo guardai, giulivo "Merito dell'Anti-dolore. L'ho provato io stesso. È una sensazione fantastica".
"Perché Zahra sta minacciando Zeng con un coltello?" sussurrò Po a Tigre.
"Zeng è di pessimo umore" sussurrò lei di rimando.Sorrideva, però. Ci godeva, la lazzarona!
"Resta immobile, Po" ordinò Doc "Dobbiamo... pulire la ferita, sì?".
"Sì" rispose Po, timoroso. Aveva visto il bisturi che la donnola impugnava.Tigre gli prese una zampa "Non guardare. Aiuta".
Po strinse la presa, piantando gli occhi sul soffitto.
"Non sentirai dolore, Po" intervenni "L'ho provato di persona". Poi annuii, rivolto a Doc.Con un gesto sicuro, Doc affondò la lama nell'ascesso. Entrambi lanciammo un'occhiata a Po.
"Riesco a sentire la lama... ma non sento dolore" disse il panda, sbalordito. Doc annuì, assorto, e praticò un'altra incisione perpendicolare alla prima, dalla quale cominciarono a uscire sangue rosso e pus giallo scuro.Quando Doc allontanò la zampa cominciai a spruzzare lo spray sulla ferita.Il Pulisci venne a contatto con il pus viscido, che cominciò a sfrigolare. E pian piano... arretrò. Come schiuma con l'acqua. Si sciolse.
Accanto a me Doc era senza fiato "Ma guarda che roba!".Per sicurezza, o forse paranoia, diedi un'altra passata alla ferita, il rosso più scuro era già svanito. Rimaneva solamente il rosso sano del sangue che scorreva.
"Bene, adesso Guarisci" mormorai, sorridendo fra me e me. Trovai il cilindro giusto e rivolsi il beccuccio sulla pelle lacerata.Il liquido trasparente penetrò nella carne e andò a risanarla, bloccando la perdita di sangue.
"Perfetto, adesso tienila chiusa, Doc" dissi. Doc, a bocca aperta per lo stupore, obbedì alle mie parole, serrando con le zampe i bordi della ferita.
Po rise "Mi pizzica!".
Versai il Cicatrizza sulla X, profondamente soddisfatto di vedere i margini della ferita che si risanavano.
"Posso guardare?" domandò Po.
"Permettigli di alzarsi, Tigre. Abbiamo quasi finito".
Po si rizzò sui gomiti, con uno sguardo acceso di curiosità.La sua pelliccia era sporca di sudore, un contrasto stridente con l'espressione gioviale del panda.
"Guarda, ho messo questo" dissi, spalmando un po' di unguento luminoso sul taglio."Cancella quasi la cicatrice. Così" gli mostrai il mio braccio.
Po rise "Ma alle femmine le cicatrici piacciono! Dove hai preso queste cose, Estate. Sembra una magia!".
Gli sorrisi affettuosamente "Sono uscito in missione con Zahra" gli dissi e non potei fare a meno di far trapelare un po' di orgoglio nella mia voce.Ce l'avevo fatta!
"Sul serio? È grandioso!".
Tigre mi guardò e aprì la bocca. Zahra la spodestò, incuneandosi nel poco spazio fra noi e spingendola lontano.Mi fece passare un braccio attorno alle spalle, stringendomi "Avreste dovuto vederlo. È stato eccezionale" disse.
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Estate che ustiona il deserto
FanfictionAttenzione: la trama di base di questo romanzo si rifà completamente all'opera The Host di Stephanie Meyer. Tuttavia, nel corso della vicenda, saranno presenti riadattamenti di luoghi e personaggi.