Capitolo 9: L'inizio del viaggio

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"E da quando hai paura di volare?" mi chiese scetticamente la Cacciatrice, irritata. Feci spallucce "Io non ho paura di volare, solamente non mi va di patire la nausea. Questo corpo ospite non ha mai provato l'aereo e non ho voglia di rischiare un malessere" risposi.

Issai l'ultima valigia sulla mia auto. Certamente non avevo intenzione di andare a Delah in auto, ma avevo saputo che il mio Curatore si era trasferito a sole quattro ore di guida da casa mia, quindi...

"E poi non ho alcuna fretta. Guidare mi piace, mi prenderò tutto il tempo per andare sin dal mio Curatore".

Chiusi il portabagagli con un sospiro soddisfatto. Certo che non viaggi leggero, mi fece notare Shifu, la voce quasi catatonica.

Verissimo. Ero in quella casa da pochi mesi e non avevo mai faticato ad arredarla, possedevo molte cose. Comunque, ignorai la sua osservazione stanca, concentrandomi sulla Cacciatrice.

La iena mi guardava senza ombra di entusiasmo "Ero convinta che avremmo viaggiato insieme in aereo. Altrimenti non avrei mai comprato quel biglietto" disse.

Le sorrisi ampiamente "Ti ho avvertito all'ultimo del mio ripensamento proprio per questo motivo. Voglio viaggiare da solo".

Shifu non aveva cambiato idea per quanto riguardava l'aereo. Era intenzionato a rimanere con i piedi saldamente piantati a terra. E quando era intenzionato ad impedirmi qualcosa, niente poteva smuoverlo; aveva una volontà di ferro.

Non dissi questo alla Cacciatrice, altrimenti avrebbe pensato che mi lasciavo influenzare dal mio ospite.

Comunque, era vero che l'idea di viaggiare in macchina non mi dispiaceva. "Quattro ore su una strada dritta in mezzo al deserto completamente da solo. Ti annoierai a morte" mi fece notare la Cacciatrice.

"Ho bisogno di pensare" dissi, più a me stesso che a lei.

"A cosa?".

"Non ti riguarda".

"Non puoi permetterti di prendertela comoda, Estate che Ustiona il Deserto. Prima uccidi il tuo ospite, meglio è per te".

Sospirai "Ti chiamerò non appena sarò arrivato".

"Sarò già lì ad attenderti".

Annuii. Non ero così allarmista come lei. Conoscevo i segni della manipolazione e Shifu per ora non ne aveva manifestati.

Per questo motivo, potevo viaggiare con calma sino alla casa del mio Curatore e pensare in santa pace.

Salii in macchina e mi allacciai la cintura, sorprendendomi che Shifu non si mettesse a fare domande a raffica. Avevo scoperto che era un tipo molto curioso, ma non sembrava in vena di chiacchierare.

Forse perché minacciavo seriamente di farlo eliminare.

Sobbalzai quando la faccia della Cacciatrice spuntò dal finestrino aperto "Stai attento" mi disse "Non fare deviazioni impreviste. Niente scampagnate nel deserto. Vai dritto dal tuo Curatore, ci vediamo là".

Detto questo si voltò e ci liberò della sua sgradevole presenza, senza nemmeno salutare. Grugnii, irritato dal fatto che mi trattasse come un cucciolo, e partii.

Ero davvero lieto che quella femmina non avesse deciso di buttare il biglietto aereo per venire in macchina con me.

Ben presto, il centro abitato lasciò il posto alla lunga e dritta strada polverosa. Gioii mentre le case svanivano, rimpiazzate dal meraviglioso nulla del deserto.

Aprii tutti i finestrini per respirare a fondo l'aria calda del giorno e mi guardai intorno. Il paesaggio non era come quello dei ricordi di Shifu. Attorno a me si estendeva solo terra brunastra e piatta, intervallata a volte da qualche arbusto scheletrico.

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora