Capitolo 27: Il ritorno di Zahra

1 0 0
                                    

Non diedi mai il mio assenso, eppure divenni un Narratore come desiderava Oogway.

Comunque, le mie lezioni erano del tutto informali. Rispondevo alle domande ogni sera dopo cena. Era l'unico modo per evitare che Aaly, Doc o Tigre mi disturbassero durante il mio lavoro.

Parlavo solo mentre impastavo il pane. Era una buona scusa per non incontrare occhiate inopportune e per fare una pausa prima di rispondere a domande spinose.

In fondo era un buon compromesso. Li disturbavo con le parole ma li aiutavo con i fatti.

Non lo avrei mai ammesso, ma Tigre aveva ragione.

Non piacevo a nessuno, ovviamente, dato che non ero uno di loro. Certo, lei, il resto dei Cinque e Po mi volevano bene, ma dietro al nostro rapporto c'era un ragionamento assolutamente irrazionale. Anche Oogway mi voleva bene, ma lui... era matto.

Mi odiavano tutti, ma le cose iniziarono a mutare dopo che iniziai a parlare. La prima volta che me ne accorsi fu dopo aver risposto ad altre domande di Doc, a cena. Ero nella cupola nella stanza del fiume ad aiutare a lavare i panni. Con me c'erano Kaya, Lydia e Scimmia.

"Per favore, Estate, mi passi il sapone?" mi chiese la topolina con la pelliccia color del caramello. Sobbalzai quando sentii quella voce femminile pronunciare il mio nome e le passai il sapone, intontito.

"Grazie" aggiunse.

"Prego" mormorai, sorpreso. Scimmia nascose un sorriso.

Il giorno dopo, mentre andavo a prendere Tigre prima di cena, incontrai Res, il gatto dalla pelliccia grigia e ispida.

"Estate" mi salutò, con un cenno del capo.

"Res" risposi, la gola secca.

Di lì a poco, non furono solamente Aaly e Doc a farmi le domande la sera. Lydia era curiosa di meccanica e mi sommergeva di domande sulle nostre astronavi. Memen si innamorò del Mondo Chiave di Violino e dei suoi trilobiti. La cagna, di nome Trudy, era affascinata dagli Anemoni. Res era più interessato al suo stesso pianeta e mi chiedeva come facessero le anime a far andare avanti la società senza l'utilizzo dei soldi.

Gli sorrisi. "E noi? Nemmeno noi usiamo soldi qui sotto, ma dividiamo equamente il frutto delle nostre fatiche".

Lui ricambiò il sorriso "Sì, ma qui sotto Maestra Tigre scuoia chiunque batte la fiacca". Tutti guardarono Tigre, che fece l'occhiolino, e risero.

Diventai ufficialmente un Narratore fra i mortali. Non ero un insegnante, Zeng mi avrebbe sgozzato piuttosto che avermi come collega, ma era bello poter mettere nuovamente in pratica il mio Talento per... il bene comune.

E alla colonia piaceva ascoltarmi, voleva ascoltarmi. Se ne stavano tutti immobili come statue, le bocche spalancate.

Le mie storie erano un fresca novità, qualcosa di diverso a cui pensare oltre alle solite mansioni, alle solite facce, alle solite storie di familiari persi.

La cucina divenne il luogo delle mie lezioni e tutti vi partecipavano tranne Zeng e suo padre Mog. Cominciavo a sentirmi parte di quella colonia, ma dopo la quinta settimana di Narratore, la vita nelle caverne venne nuovamente stravolta.

Compresi subito, quella sera, che qualcosa non andava. Tigre era assente per la prima volta e anche Oogway mancava, inoltre tutti gli altri parevano nervosi ed impazienti.

Aaly continuava a scoccare occhiate ansiose all'uscita della caverna.

I due cuccioli di Trudy mi chiesero di parlare del Mondo Sott'Acqua, come lo chiamavano loro, e fui felice di accontentarli.

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora