Capitolo 15: Morte

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Dopo avermi posato una zampa sulla schiena come a volermi dare coraggio, Maestro Oogway mi diede una spinta in avanti.

Barcollai pericolosamente, malfermo sulle gambe a causa della fame e spingendomi lontano dalla probabile protezione di Tigre. Troppo lontano.

Venni assalito dal terrore e rimasi impietrito sotto tutti quegli sguardi carichi d'odio. Potevo vedere in tutti loro il desiderio di farmi a pezzi. Io incarnavo tutte le anime che avevano portato via la loro vita, il loro mondo. Eppure nessuno si fece avanti per linciarmi, rimanevano in attesa e mi ricordai che, lì dentro, ormai vigeva la dittatura.

Oogway era il comandante indiscusso, la sua parola era sempre considerata l'ultima. Tigre era la sua vice, temuta e rispettata a causa della sua forza e della sua...

Intelligenza, mormorò Shifu Lei è spaventosamente astuta.

Poi sicuramente il resto dei Cinque e il Guerriero Dragone godevano di fama e rispetto, la loro opinione contava.

Gli allievi di Shifu mi guardavano anche loro con poca simpatia, e come biasimarli? Io ero colui che aveva ucciso il loro Maestro e che ora gli appariva davanti con le sue sembianze.

Oltre al danno, la beffa.

Tremai sotto i loro sguardi, terrorizzato.

Alla mia sinistra colsi un movimento e sobbalzai. Un rettile mi si stava facendo appresso "Maestro...?" mormorò con voce dolce e femminile.

"Vipera..." risposi immediatamente, senza riuscire a trattenermi, con altrettanta dolcezza.

Shifu si gonfiò di commozione, il nostro cuore cominciò a battere forte mentre lei si avvicinava lentamente, desideravamo che le sue spire ci avvolgessero per donarci il loro dolce affetto.

Un'ampia ala frenò la sua avanzata, Gru mi guardava con sospetto. Non c'era traccia di ostilità palese nel suo sguardo, solo non voleva che lei si facesse troppe illusioni. Per lui, era ovvio che Shifu non esistesse più. Nonostante tutto, non riuscii a distogliere lo sguardo da Vipera. Avrei tanto voluto dirle quanto mi dispiaceva, non sopportavo di vedere tutta quella tristezza nei suoi occhi di solito così vivaci.

Il ceffone non lo vidi nemmeno arrivare e gridai di sorpresa quando Scimmia mi colpì "Non provare a fregarci, vermicello luminescente" ringhiò.

"Scimmia!" esclamò Vipera, sobbalzando, ma lui la fulminò con lo sguardo, facendola ammutolire.

Feci qualche passo indietro per sottrarmi alla sua furia, ma Oogway mi rispinse avanti, inclemente. Piantai gli occhi a terra, tremante, il primate che torreggiava furiosamente su di me.

Quasi come se il ceffone fosse stato un segnale segreto, la piazza cominciò a riempirsi di brusii, come un vespaio che viene disturbato incautamente.

Deglutii. Avremmo fatto meglio a morire prima, dissi.

Sì, rispose piano Shifu. Mi dispiace che tu debba sperimentare una morte violenta.

Pensai a quelle lame affilate che penetravano nella carne e la testa mi girò. Barcollai e caddi in ginocchio; il nostro corpo era debole per la fame e tutta quella tensione lo sfibrava enormemente.

"Che sta succedendo qui?".

Sbarrammo gli occhi, quella voce... Shifu cominciò a scalpitare, pieno di emozione, dimentico della brutta situazione in cui ci trovavamo.

Alzammo lo sguardo e incontrammo quello astioso e severo di Zahra.

"Sei viva! Oh, Zahra, sono così felice!" gridò Shifu e il mio corpo scattò in avanti per gettarle le braccia al collo.

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora