Capitolo 56: La rivelazione

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Oogway mi aprì un varco fra la folla inferocita, allontanando le persone con il suo bastone quasi fossero un branco di pecore.

"Ne ho abbastanza!" ruggì contro chi cercava di protestare. "Più tardi avrete tempo di dargli addosso. Ne avremo tutti. Prima risolviamo questa questione, sì? Lasciatelo passare!".

Con la coda dell'occhio, vidi Zeng e Mog allontanarsi nelle retrovie, scoraggiati dal ritorno del buonsenso.Lontani dalla mia presenza, più che altro. A becco stretto, lanciavano occhiate furiose verso Tai lung.

 Zahra e Tigre furono le ultime tra cui Oogway si fece largo. Tigre si fece da parte senza che lui dovesse minacciarla. Zahra le feci una carezza sul braccio, sperando di calmarla.

"Molto bene, Tai lung" disse Oogway, battendosi il palmo con il bastone "Non cercare scuse, perché non ce ne sono. Sono davvero indeciso se cacciarti via o ucciderti subito".

Il viso minuto, arancione e pallido di paura, sbirciò nuovamente dietro Tai lung. La bocca della giovane femmina di tigre era spalancata dall'orrore, gli occhi neri sgranati.Sospirai quando vidi luminose stalattiti gialle adornarli.

"Adesso calmiamoci tutti".

 Oogway si voltò, la punta del bastone voltata verso terra. All'improvviso parve trasformarsi nel guardiano di Tai lung e del viso spaventato dietro di lui.Lanciò un'occhiata alla folla.

"Tai lung ha una gentile ospite, e voi la state ammazzando di paura, gente. So che uno straccio di buone maniere le conoscete. Perciò, ora, fuori dai piedi e vedete di combinare qualcosa di utile. I miei cantalupi stanno morendo di sete. Qualcuno veda di provvedere, chiaro?".

Attese sino a che la folla contrariata non si disperse. Guardandoli in faccia, vidi che praticamente tutti se ne stavano già facendo una ragione.Non era andata poi così male, visti i timori degli ultimi giorni. Sì, Tai lung era un idiota pieno di sé, sottintendevano le loro espressioni, ma se non altro era tornato a casa senza combinare casini.Niente Cacciatori. Aveva portato un altro verme, ma tanto ne avevano già uno, no?

In tanti tornarono al pranzo interrotto, altri ad irrigare i campi, altri ancora alle proprie stanze. Pochi istanti, e al mio fianco rimasero solamente Zahra, Tigre, e gli allievi.Oogway li guardò, arrabbiato, e aprì bocca per parlare. Prima che potesse emettere un suono, Tigre mi prese una zampa, Zahra l'altra. Vipera arricciò la coda al mio polso, Po afferrò l'altro. Mantide saltò sulla mia spalla e Gru e Scimmia posarono la rispettiva ala e zampa sulle mie spalle.Oogway, esasperato dalla testardaggine con cui si erano appiccicati a me pur di non andarsene, ci voltò le spalle.

"Grazie, Oogway" disse Tai lung.

"Chiudi il becco. Tieni chiusa quella tua maledetta boccaccia. Non scherzo affatto quando dico che dovrei spararti seduta stante, deficiente di una canaglia che non sei altro!".

Sentii un debole lamento alle spalle del leopardo delle nevi.

"Va bene, Oogway. Potresti rimandare le minacce di morte a quando saremo soli? È già abbastanza terrorizzata. Lo sai che questo genere di cose fa saltare i nervi anche ad Estate".

Tai lung mi sorrise, cosa che mi sbalordì molto, e si rivolse alla piccola femmina di tigre dietro di lui con una espressione di gentilezza e affetto anormale per il suo viso.

"Visto, Sole? Questo è Estate, quello di cui ti ho parlato. Ci aiuterà, non lascerà che qualcuno, qui, ti faccia del male, proprio come me".

La giovane era alta come Tigre, ma minuta, i tratti delicati di una principessa. Mi fissò con gli occhi neri sbarrati e spaventati.Tai lung le cinse i fianchi, e lei si lasciò trascinare accanto a lui. Gli circondò la vita con le braccia come se fosse un'ancora di salvataggio.

Estate che ustiona il desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora