Trovai Zahra e Vipera nella nostra stanza. Mi attendevano, preoccupate. Zahra doveva aver parlato con Oogway.
"Stai bene?" mi chiese. Vipera si alzò per abbracciarmi.Non sapevo come rispondere, così evitai di farlo.
"Ho bisogno del tuo aiuto, Zahra".
Zahra si alzò non appena finii di parlare. Vipera si avvicinò per fissarmi negli occhi, ma io elusi il suo sguardo. Non ero certo di riuscire a sostenerlo.
"Che cosa succede?" domandò Zahra.
"Voglio uscire in missione. Mi serve... il tuo cervello".
"Cosa andiamo a prendere?". Il suo sguardo si fece intenso, come prima di ogni missione.
"Te lo spiegherò strada facendo. Non ci resta molto tempo".
"Posso venire?" chiese Vipera.
"No!" esclamammo in coro sia Zahra che io.Vipera si rabbuiò e mise il broncio. Riuscii a guardarla solamente quando sgattaiolai fuori dalla stanza.Sentivo il desiderio di starle vicino, di stringerla forte e di dimenticare tutta quella situazione assurda.
Zahra mi seguì mentre percorrevamo il tunnel meridionale.
"Perché di qui?" chiese.
"Io...". Se avessi mentito o sviato la domanda se ne sarebbe accorta. "Non voglio incontrare nessuno. In particolare Oogway, Aaron o Aaly".
"Perché?".
"Non voglio che mi costringano a spiegare. Non ora".
Cercava di dare un senso a quelle mie parole.Cambiai discorso "Sai dov'è Lyli? Non va lasciata sola. Sembra...".
"C'è Tigre con lei".
"Bene. Lei è la più gentile".
L'aiuto di Tigre era proprio ciò di cui Lyli aveva bisogno. Ma chi avrebbe aiutato Tigre quando...? Scossi la testa per scacciare quel pensiero.
"Tutta questa fretta per prendere che cosa?" domandò Zahra.
Respirai a fondo prima di rispondere "Crioserbatoi".La galleria meridionale era buia. Il suo viso, invisibile. Quando riprese a parlare, capii che era concentrata sulla missione. Metteva da parte ogni curiosità sino a che l'impresa non fosse andata a buon fine.
"E dove li troviamo?".
"I crioserbatoi inutilizzati vengono stoccati all'esterno dei laboratori di guarigione. Le anime in arrivo sulla terra sono più di quelle in partenza, perciò ce ne sono in abbondanza. Nessuno si accorgerà se ne manca qualcuno".
"Sicuro? Come fai a saperlo?".
"Ne ho visti, pile immense, nel piccolo ospedale dove siamo andati a prendere le medicine per Po. Erano inscatolati".
"Se erano inscatolati, come fai a sapere...".
"Non hai notato la nostra passione per le etichette?".
"Non volevo contraddirti" ribatté "Volevo essere sicura che avessi analizzato ogni...".
"Sì".
"Bene. Mettiamoci all'opera".
Doc aveva raggiunto Oogway senza che riuscissimo ad incrociarlo. Probabilmente mi aveva seguito. Chissà come avevano preso la notizia gli altri. Speravo che non fossero così stupidi da parlarne davanti alla Cacciatrice.Avrebbe fatto a pezzi il cervello della sua ospite mortale, se avesse intuito le mie intenzioni? Mi avrebbe considerato in tutto e per tutto un traditore, capace di offrire ai mortali tutto ciò che desideravano senza avere niente in cambio?Non era ciò che stavo per fare? Morto io, Doc avrebbe mantenuto la sua parola? Sì, ci avrebbe provato, ma da solo non poteva farcela. Chi poteva aiutarlo?
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Estate che ustiona il deserto
FanfictionAttenzione: la trama di base di questo romanzo si rifà completamente all'opera The Host di Stephanie Meyer. Tuttavia, nel corso della vicenda, saranno presenti riadattamenti di luoghi e personaggi.