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Chanyeol camminava avanti e indietro lungo il corridoio della sala d'attesa, il direttore aveva richiesto la sua presenza ma non se ne sarebbe andato dall'ospedale senza aver visto Baekhyun e senza aver conosciuto i suoi parametri. In quel momento era sotto i ferri, non sapeva altro. Gli avevano permesso di accompagnarlo ma per non intralciare i numerosi medici nell'ambulanza era stato costretto a stargli lontano, averlo sentito lamentarsi per tutto il tempo non era stato per niente piacevole. Continuava a ripetersi che non avrebbe dovuto lasciarlo andare lì da solo, che era stato imprudente, che non avrebbe dovuto ascoltarlo e che una volta sveglio gli avrebbe sbattuto in faccia la realtà, gli avrebbe detto "visto, Baekhyun? Avevo ragione io." Gli mancava l'aria. Rispose alla chiamata di Luhan col fiatone, non si era mai sentito peggio di allora.

"Ci sono novità?" domandò calmo il cinese, lui e gli altri agenti erano rientrati in centrale per fare rapporto. "Il direttore deve parlarti ma dato che ha un sacco di cose da fare può aspettare, devi stare lì finché qualcuno non arriva a darti il cambio. Com'è la situazione?"

"Prima è uscita un'infermiera, mi ha detto che i soccorsi sono arrivati troppo tardi e che sarebbe bastato qualche altro minuto per -." smise di parlare e si portò una mano sulla testa, al solo pensiero si sentiva svenire. "Ti richiamo." riattaccò, spalancò gli occhi non appena un infermiere gli si avvicinò. "Come sta?"

"Non lo so." rispose, senza dargli troppe speranze. "Mi hanno detto di avvisarti che tutto ciò che possedeva è stato messo nella stanza numero cinquantadue. È la prima dietro l'angolo, recupera tutta la sua roba. Sei anche tu della polizia?"

Chanyeol si limitò ad annuire, camminò verso la stanza e mise al sicuro tutti gli oggetti di proprietà del maggiore, solo guardare i suoi vestiti sporchi di sangue adagiati in un sacchetto gli fece venire il voltastomaco. Aspettò un'ora, due ore, e di Baekhyun non c'era traccia. Proprio quando stava per perdere la pazienza, la porta della sala operatoria si aprì, c'erano un paio di infermieri che trascinavano il letto sul quale era adagiato il ragazzo, provò ad avvicinarsi ma un infermiere lo fermò. "Le chiedo di aspettare qui, devono sistemarlo nella sua stanza."

Dopo quell'attesa interminabile la stanchezza aveva preso il sopravvento e Chanyeol non riuscì a ribellarsi, rimase davvero lì, a guardare mentre lo portavano via. Dopo una decina di minuti, si stancò e mandò al diavolo l'infermiere che lo stava trattenendo, poi si diresse da lui. La stanza non era affollata, c'erano solo un paio di dottori. "Chi è?" domandò uno di loro, Chanyeol sollevò il suo distintivo. "Mi fa piacere, ma non puoi stare qui."

"Come sta?" chiese, non curante di ciò che gli era stato chiesto.

"Ora gli abbiamo iniettato un'altra dose di antidolorifici e calmanti, dormirà un bel po'. Ha la febbre alta e dobbiamo capire se è per un'infezione ma credo sia così solo per il semplice fatto che gli abbiano sparato, è normale. Non è in pericolo, sarà sveglio domani mattina." quelle parole bastarono a farlo sentire meglio. "Non puoi stare qui però, sono le regole. Ci assicureremo che il tuo collega sia -."

Chanyeol si trattenne dall'afferrargli il colletto della camicia, sbatterlo contro il muro e urlargli contro ciò che invece gli disse con calma. "Signore, il mio capo è stato sparato e non si ha la minima idea di chi sia stato, ho l'obbligo di visionarlo e di proteggerlo." guardò lo schermo del cellulare e poi gli occhi dell'uomo. "Sta per arrivare un mio collega per il cambio, resteremo fuori, qualsiasi cosa, ma non possiamo lasciarlo da solo." il dottore acconsentì, e dato che si erano tutti allontanati da Baekhyun, lui ne approfittò per avvicinarsi un attimo. Cercò di non pestare nessun filo e lo guardò attentamente. Era pallido, terribilmente pallido. Con due dita gli spostò i capelli dalla fronte, finalmente poteva fermarsi e respirare, calmarsi, poteva guardarlo ed essere certo che ce l'avrebbe fatta. 

"Signore." un'infermiera lo richiamò. "Deve uscire."

Respirò profondamente e annuì, continuando a tenere lo sguardo puntato sul suo fidanzato. Non era solo un suo collega quello sdraiato lì, era l'uomo con cui voleva costruire un futuro, ed era terribilmente arrabbiato perché qualcuno aveva provato a negarglielo. "Ci vediamo dopo." ripeté, sfiorandogli la mano con la sua e uscendo dalla stanza. "Ci pensi tu?" domandò, un agente della seconda squadra era arrivato per visionarlo. "Controlla come sta ogni tanto, se si sveglia chiamami immediatamente."

"Lo farò, mi metterò qui." disse, piazzandosi davanti la porta. "C'è un collega sotto, lui controlla l'entrata. È al sicuro."

Chanyeol annuì e si allontanò. Doveva assolutamente andare a parlare col direttore, aveva di sicuro una miriade di domande da fargli eppure in quel momento riusciva solo a pensare a Baekhyun, non a quello che era successo, non al caso, continuava a ripensare al suo viso. Non riuscì a non piangere. Era la prima volta dopo tanto tempo che non riusciva a fermare i singhiozzi, ma le lacrime scendevano senza sosta e regolarizzare il respiro sembrava impossibile, si vergognava talmente tanto di indossare una divisa, di portare una pistola e un distintivo e di non essere riuscito a proteggere il ragazzo che amava con quelli. 

Le lacrime gli accecavano lo sguardo, nonostante ciò guidò verso la centrale e appena raggiunta venne convocato nell'ufficio del direttore. Aveva perso la cognizione del tempo ma il sole era tramontato da un bel po', gli sembrava che fosse passata un'eternità. "Park Chanyeol." lo accolse e lo invitò a sedersi. "Finalmente."

Aveva finito di piangere poco prima, ed era in condizioni pessime. "Signore, le chiedo scusa, sarò veloce dato che le ho fatto già perdere abbastanza tempo. Non sono riuscito né a proteggere il mio capo né a vedere chi è stato a sparargli, so solo che appena l'ho visto steso a terra ho chiamato un'ambulanza, i rinforzi e ho provato a non rendere l'emorragia mortale, so di non aver fatto tutto ciò che potevo per trovare chi è stato prima che scappasse ma -."

"Ragazzo, respira." lo interruppe. "Luhan mi ha detto che è salvo per miracolo, non sono qui per rimproverarti. Ho solo bisogno della tua versione, devo compilare dei moduli, devo avvisare la sua famiglia, devo fare un sacco di cose, e pensare che Baekhyun, Byun Baekhyun è stato sparato non mi aiuta. Ma non devi assolutamente preoccuparti, va bene?"

Chanyeol annuì ripetutamente. "Luhan ha raccolto il bossolo, è tutto quello che abbiamo. Dove sono i moduli?"

"Ascolta." cominciò lui. "Compiliamo questi verbali insieme e poi vai dai tuoi colleghi, avranno tante cose da dirti." fece una pausa. "So che probabilmente è la prima volta che ti trovi coinvolto in una cosa del genere, stai vicino ai tuoi amici, stai vicino a Baekhyun e alla sua famiglia, sappi che l'hai gestita bene e che poteva andare molto peggio, è vivo ed è quello che conta. Come ho detto agli altri, non è detto che chi gli ha sparato centri con il caso - non sappiamo niente e non pretendo che facciate miracoli ma dovete cercare di darvi da fare, fate tutto il possibile per scoprire come sono andate le cose."

"Baekhyun si è arrabbiato con me quando gli ho detto che avrei voluto proteggerlo, lui... non ho mai visto qualcuno così legato al suo lavoro, non ha paura di mettere in pericolo la sua vita, è un esempio da seguire." si portò le mani sulla testa e cercò di non ricominciare a piangere. Voleva solo andare da lui in quel momento. "Trovare chi gli ha fatto del male è una priorità, ne sono consapevole. Farò tutto il possibile per riuscirci."

lost together - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora