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"Quindi è da un paio di mesi che si comporta così?"

"Te lo giuro, non riesco a capire cosa abbia e ora che Chanyeol mi ha messo questa cosa in testa non ce la faccio a smettere di pensarci, io mi fido di lei ma è talmente strana ormai, non sembra neanche la mia Naesun." Kyungsoo si era messo a raccontare di come la sua ragazza fosse diventata molto distaccata ultimamente, e aveva acceso la seconda sigaretta della serata sentendosi molto nervoso. "Non riesco a crederci."

"Non devi farlo Kyungsoo." sorrise e lo guardò. "Neanche io lo avrei fatto."

"Il punto è che non sono arrabbiato con nessuno di voi per averci pensato, sono solo arrabbiato con lei perché se solo fosse vero -." smise di parlare e cominciò a sorreggersi la testa con le mani. "La notte dell'omicidio era da sua madre, ultimamente ci andava spesso anche se quando ci siamo conosciuti non mi parlava mai di lei, non credevo neanche vivesse qui in città, l'ho vista un paio di volte ma mai a casa sua."

"Non sappiamo qual è la verità quindi saltare a conclusioni affrettate è sbagliato." gli mise una mano sulla spalla, non voleva che si buttasse giù in quel modo, nonostante Baekhyun stesse davvero male cercava sempre di far sentire meglio gli altri - forse perché non voleva che finissero per stare come lui. "Non devi sospettare di lei, è la tua fidanzata e non è normale che qualcuno pensi una cosa così brutta di una persona cara. Può essere molto difficile convivere con certe sensazioni però, per questo è meglio togliersi ogni dubbio."

"Se lei non fosse stata così strana ultimamente mi sarei incazzato a morte con tutti voi, e probabilmente non vi avrei parlato per un po' di giorni." ridacchiò e scosse la testa in segno di delusione. "Ma voglio solo cercare di capire... so che tu sai come ci si sente, adesso sono molto confuso." fu l'unica cosa che disse, Baekhyun afferrò al volo il messaggio. "Ma se lei vuole continuare a tenermi qualsiasi cosa la stia preoccupando in questo momento nascosta, tra di noi non può funzionare, potrò anche provare tutto l'amore del mondo nei suoi confronti ma comincio a sentirmi solo."

"Ti ho detto cosa fare. Non ti preoccupare per me, okay?" domandò. "Hai detto che la mattina dopo è venuta a casa tua, no? Fai come ti ho detto."

Kyungsoo annuì e si sollevò, poi controllò il suo cellulare. "Vieni, ti accompagno in camera. Ha detto di essere arrivato."

Il ragazzo annuì e gli porse la mano. "Aiutami." chiese, preparandosi a lamentarsi di dolore. Per fortuna alzarsi non fu tanto difficile e si ritrovò nel suo letto dopo aver fatto pochissimi sforzi. "Grazie Soo."

"E di cosa." sorrise e gli rimboccò le coperte come se fosse un bambino. "Ti faccio sapere più tardi, se ha bisogno di qualcosa chiamami."

Così il ragazzo uscì dalla stanza e lasciò il suo amico da solo. Prese l'ascensore e raggiunse il piano terra, rigorosamente con una mano sulla testa per provare ad alleviare il dolore che provava, era veramente stanco in quel momento. Uscì dall'ospedale e cercò la persona che stava aspettando con lo sguardo, non riusciva proprio a scorgerla. "Kyungsoo!" qualcuno lo richiamò, finalmente lo vide e si avvicinò a lui.

"Ciao Jinyoung." sorrise e gli strinse la mano. "Hai parcheggiato qui?"

"Si, ho visto la tua macchina e mi sono messo lì vicino. Che è successo?" domandò, non aveva capito la situazione dato che Baekhyun non gliel'aveva spiegata, gli aveva solo chiesto di andare lì e di portargli una cosa. "Il capo non mi ha detto niente." sorrise e lo guardò, poi aprì la portiera della sua auto e recuperò la busta.

Kyungsoo non sapeva cosa rispondergli. "Ci serve per il caso." disse semplicemente, prendendola.

"Guarda che sono libero adesso, posso venire ad aiutar-."

"È una situazione abbastanza delicata e sotto copertura, per questo non verbalizziamo niente e per favore, per il momento non farlo neanche tu, grazie." sorrise e si diresse verso la sua auto. "Ti inviterei a bere qualcosa ma sono fuori casa dalle sette di stamattina e sono veramente stanco, la prossima volta? E grazie ancora."

"Figurati. A che piano hanno ricoverato Baekhyun?" domandò. "Vado a vedere come sta e a tenergli compagnia."

- - -

"Sono a casa." disse Kyungsoo, quando aveva infilato la chiave nella serratura la porta si era aperta subito, segno che qualcuno fosse già lì. Sentiva un buon odore provenire dalla cucina quindi andò subito verso quella stanza, la sua ragazza era di spalle e stava preparando qualcosa. "Ciao." la salutò, lei si voltò e gli sorrise.

"Hai fatto tardi stasera?" chiese, spostando di nuovo l'attenzione sulle pentole. Kyungsoo le si avvicinò e le lasciò un bacio, poi guardò ciò che stava cucinando.

"E tu hai fatto presto, sei già qui ed è strano." sorrise. "Sono andato a trovare Baekhyun e ho aspettato che gli portassero la cena per aiutarlo a mangiare, per questo ho fatto tardi. Vado a togliermi le scarpe e poi mangiamo anche noi, okay?" detto ciò si allontanò e si diresse verso la loro camera. Chiuse a chiave e prima di fare qualsiasi altra cosa tirò fuori dalla busta la bottiglietta spray piena di luminol che gli era stato - gentilmente - fornito da Jinyoung, poi aprì l'armadio della sua ragazza e ci mise poco a trovare la borsa che stava cercando, quella che aveva anche l'omicida, la mise sul letto e la cosparse del liquido, spense tutte le luci e aspettò un paio di secondi. Quel composto avrebbe rilevato eventuali tracce di sangue. Il tempo scorreva velocemente, e la pelle nera diventò subito luminosa, c'erano piccole macchie blu proprio al centro della borsa e lui si sentì girare la testa. Si portò la mano dietro la cintura e tastò le manette, non voleva farlo. Non voleva portare in custodia la ragazza che amava, non riusciva neanche ad immaginarlo. Si sedette sul letto e pensò a cosa fare. Se la scientifica avesse collegato le tracce di sangue con quelle della vittima... significava che Naesun era colpevole. Lei lo aveva ingannato? Lo aveva usato? Non lo amava davvero, allora. 

Dopo una decina di minuti, la ragazza provò ad aprire la porta. "Kyungsoo? Il cibo si raffredda, perché hai chiuso a chiave?"

Lui non rispose, si alzò e recuperò la borsa, facendo attenzione a non farla urtare contro qualcosa. Aprì di colpo la porta e la guardò, Naesun spostò subito lo sguardo sull'oggetto e sbiancò. "Non mi dici niente?" domandò, lasciandola cadere a terra e guardando la sua ragazza negli occhi.

La prima cosa che fece fu sorridere. "Che significa?" con la luce accesa e dopo tutti quei minuti la luminescenza del composto aveva praticamente smesso di esserci, per questo lei non capiva di cosa stesse parlando - o forse faceva finta di non capirlo.

"Per quanto tempo avevi intenzione di continuare con questa farsa?" chiese lui, riusciva a sentire le tempie pulsare. "Mi sono fidato di te, ti ho lasciata entrare in casa mia, ti ho dato tutto quello che mi hai chiesto e tu - tu mi ripaghi così?" chiese, allontanandosi e passandosi una mano tra i capelli. Credeva che avrebbe perso il controllo.

"Se mi ami davvero." cominciò lei, avanzando. "Allora perché mi stai parlando in questo modo?"

Stavolta quello a sorridere fu Kyungsoo. "Hai ucciso una ragazza Naesun." fece una pausa. "Se è questo il tuo vero nome." disse poi, alzandosi e tirando qualcosa fuori dall'astuccio della sua cintura. "Girati."

Lei si voltò di colpo e cominciò a camminare, Kyungsoo provò a impedirle di chiudere la porta ma Naesun la spinse talmente forte da fargli schiacciare le dita lì, si lamentò ma continuò a seguirla. Gli sembrava talmente surreale tutto quello che stava succedendo, avrebbe voluto fargli altre mille domande ma aveva l'obbligo di portarla subito in centrale e lo avrebbe fatto, perché in quel momento voleva solo che la giustizia facesse il suo corso, ormai era in trappola e niente sarebbe più stato come prima. Per fortuna il ragazzo aveva chiuso la porta principale a chiave, lei non ce la fece ad aprirla e a scappare subito quindi riuscì a metterle le mani addosso. "Non mi toccare." si lamentò, lui era riuscito facilmente a bloccarla, dopo averle messo le manette prese il cellulare per contattare la centrale.

"Non sei nelle condizioni di potermi dire cosa fare." rispose, guardandosi la mano dolorante e spostando poi lo sguardo sulla ragazza, sembrava sul punto di piangere. "Agente Do Kyungsoo, mandate una pattuglia, ho un criminale in custodia."

lost together - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora