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Baekhyun rientrò nella stanza e recuperò le chiavi delle manette dalla sua tasca. Si avvicinò a Jongin e gliele rimosse ma prima che potesse muoversi riattaccò le manette al tavolo, lasciandogli libera solo la mano sinistra. "Ora ti porterò un quaderno e tu dovrai scrivermi tutto lì sopra."

"Ti sei ricordato che sono mancino?" domandò sorridendo. Baekhyun voleva davvero sotterrarsi in quel momento. Il sorriso di Jongin sembrava davvero puro, ma sapeva che lui era tutt'altro che innocente e gentile, tuttavia... era vero, si ricordava ogni suo minimo particolare e faceva sempre più male quella situazione, non aveva idea di come stesse riuscendo a mantenere il controllo. "Ti parlerò seriamente adesso, vorrei che fosse andata in modo diverso - mi riferisco alla nostra storia e a tutto quello che c'era intorno." lo guardò con gli occhi spenti.

Scosse la testa e si allontanò, non poteva lasciarsi influenzare da quelle parole. "È un po' tardi per dirmelo, non credi?"

Guardò in basso. "Anche io ho passato due anni tremendi."

"Perché non c'ero io che ti accoglievo a casa mia? Perché non ti davo tutto quello di cui avevi bisogno? Perché ti sentivi in colpa?" sorrise. "Ti prego, stai zitto." si sedette di fronte a lui e indicò il quaderno con un cenno della testa. "Scrivi o preferisci dirmelo oralmente?" qualcosa scattò nella sua testa. "Ti ricordi dell'orologio che ti avevo regalato per il nostro anniversario?"

"Lo indossavo sempre." sorrise guardandolo. "È stata la cosa più costosa che qualcuno mi abbia mai regalato."

"Già, lo avevi sempre al braccio, anche quando sei sparito." gli fece notare. "Ti ho cercato dappertutto, passavo notti fuori casa a chiamare il tuo nome. Esatto, lo indossavi sempre. Ce l'ho di nuovo io e non so proprio cosa farci."

"Allora lo hai trovato?" chiese. "Aspettavo che me lo dicessi."

"Che significa?" Baekhyun era confuso e aveva bisogno di indagare a fondo su quella questione, perché erano passate settimane e quella storia non gli tornava. "Mi spieghi perché era in quell'auto? C'erano anche le tue impronte lì."

Annuì e cominciò a scarabocchiare sul quaderno. "Lo so Baekhyun." pronunciò il suo nome, e quest'ultimo si sentì quasi nauseato. Al solo pensiero di aver condiviso tutto con quello che poi si era rivelato essere un criminale aveva voglia di vomitare, si odiava tanto per non essere riuscito a risolvere quella situazione prima. "Perché credi che Sijoon ce l'abbia col tuo dipartimento?"

"Non lo so." rispose. "Hai intenzione di dirmelo?"

"Kim Junmyeon." pronunciò quel nome e Baekhyun quasi si sentì mancare il respiro, in quel momento riuscì a collegare tutto, credeva di aver capito ma Jongin glielo confermò con le sue parole. "Era suo figlio. È stato il primo ragazzo che hai ucciso, vero? Il primo e l'ultimo." parlò. "Era un drogato, armato, si, ma indifeso. E tu gli hai sparato."

Baekhyun non riusciva neanche a parlare. "Io ho fatto quello che andava fatto, il giudice mi ha assolto, ho seguito il protocollo."

"E credi che a Sijoon importi dei tuoi protocolli?" sorrise. "È brutto, Baekhyun? Quando il passato ritorna e fa così male. Scommetto che non ci avresti mai pensato, come avresti fatto a collegarlo a lui? Junmyeon era un tossico come un altro, la sua morte non avrebbe cambiato la vita di nessuno, anzi, sarebbe stata positiva. Vero?"

Si sorresse la testa con le mani e fissò il tavolo, si sentiva veramente male in quel momento. Le gambe gli tremavano e il cuore gli batteva forte. "Dov'è lui?" chiese, non muovendosi di uno spillo. "Te lo sto chiedendo per favore Jongin." dato che l'altro non rispondeva sollevò lo sguardo e vide che stava guardando altrove. Sijoon era diventato una furia omicida dopo che Baekhyun aveva ucciso suo figlio, era quello il motivo del suo accanimento verso di lui. Se tutte quelle persone erano morte forse era anche colpa sua, se Jongin era diventato così era colpa sua perché a causa di quello che aveva fatto aveva influenzato le azioni di Sijoon che lo aveva poi manipolato, così come aveva fatto con chissà quanti altri ragazzi.

"Ora possiamo patteggiare?" domandò Jongin. "Credo di averti dato un bel po' di informazioni. Ah, Sijoon vuole ucciderti. Te lo dico per avvisarti, dice... che ti osserva sempre." sorrise. "Guardati le spalle, va bene piccolo?"

Non sapeva cosa dire, si alzò e poggiò una mano sul quaderno. "Scrivi." gli disse, tremando e uscendo di nuovo dalla stanza. Si diresse verso il balcone più vicino e lo spalancò, poi respirò profondamente. Riaprì gli occhi di colpo e pensò a quello che gli era stato detto da Jongin, ovvero che Sijoon lo osservava sempre. Spostò velocemente lo sguardo su chiunque gli capitasse sott'occhio e si assicurò che non si trattasse di Sijoon, rientrò subito nell'edificio e si portò una mano sul petto. Camminò per cercare Chanyeol, e non appena si incontrarono si fiondò tra le sue braccia. Baekhyun, che di solito non si mostrava mai così vulnerabile a lavoro, si stava letteralmente aggrappando alla giacca dell'altro tant'era la paura che stava provando in quel momento. "Lo hai sentito?"

"Va tutto bene." gli accarezzò la schiena e lo strinse forte. "Hai capito? Calmati adesso."

- - -

"Ti senti meglio?" Baekhyun stava ancora singhiozzando, si soffiò per l'ennesima volta il naso e si lamentò quando il suo fidanzato tamponò con il disinfettante la ferita sulla sua spalla. "Fa male?"

"Brucia un po'." rispose piano, afferrando le lenzuola con entrambe le mani per cercare di avere una presa più salda e per non lamentarsi troppo. "Non mi lasciare da solo." disse dopo un po', il suo tono di voce era incerto. "Non credevo che sarebbe andata così, cazzo." continuò a singhiozzare e si asciugò ancora le lacrime, stavolta con la manica della sua maglietta.

"Non me ne vado." sollevò la testa e sorrise, poi portò la mano sinistra sul mento del più grande e lo costrinse a guardarlo. "Non piangere." il ragazzo chiuse di nuovo gli occhi e sentì un'altra lacrima scivolargli lungo la guancia, credeva di essere uno stupido perché non riusciva a smettere ed era in quello stato da più di un'ora. Non appena Chanyeol finì di medicargli la ferita si distese sul letto e si coprì il viso con le mani, poi chiuse gli occhi e si ci portò le mani sopra, come a sperare che in quel modo sarebbe riuscito a calmarsi. Quella situazione non piaceva a nessuno dei due, il più piccolo si sentiva impotente e non sapeva neanche cosa dire per farlo stare meglio. "Mi metto vicino a te." parlò e si avvicinò piano a lui, successivamente lo guardò. Baekhyun non disse niente, si accoccolò a lui e cercò di respirare in modo più lento.

"Stavamo indagando su un omicidio e sul traffico di droga." dopo un paio di minuti cominciò a raccontare, gli veniva davvero difficile parlarne ma voleva che Chanyeol lo sapesse. "Siamo stati chiamati perché dei sospettati stavano fuggendo, tra di loro c'era un ragazzo. Lui aveva un'arma, me l'ha puntata contro, ha tolto la sicura e stava per spararmi, e anche io ho fatto fuoco."

"Non è colpa tua." lo rassicurò, Baekhyun scosse la testa.

"Il ragazzo non c'entrava con l'omicidio, ma si era sentito minacciato e probabilmente aveva tirato fuori l'arma per quel motivo. Non abbiamo mai trovato i suoi genitori, nessun parente, nessun amico. Non ho smesso di pensarci, mi capita spesso di pregare per lui." smise di parlare e chiuse gli occhi. Chanyeol prese ad accarezzargli il braccio e continuò a guardarlo, non voleva che fosse costretto a provare tutte quelle brutte sensazioni - e si sentiva anche in pensiero sapendo che c'era qualcuno che voleva fargli del male, ma non poteva assolutamente trasmettergli le sue preoccupazioni. "Come ti sentiresti se qualcuno ammazzasse tuo figlio? Non vorresti vendicarti? Non ha tutti i torti."

Chanyeol ci pensò sopra. "Penso che tutti abbiamo visioni soggettive della vendetta, c'è anche chi riesce a perdonare, lo sai?" gli lasciò un bacio tra i capelli e continuò a coccolarlo. "Mettere da parte certe sensazioni è la cosa migliore, lui non troverà mai pace facendo così. Tutte le persone che ha ucciso non lo hanno fatto sentire meglio, non è questo che ti libera dal peso che  porti sul petto."

Sollevò il capo e poggiò il mento sulla spalla di Chanyeol, poi continuò a guardarlo. "Se non ci fossi stato tu come avrei fatto?" mormorò, prendendogli la mano. Sembrava banale ma era sempre lì per lui, non aveva mai rifiutato di fargli compagnia, di aiutarlo, voleva sempre passare del tempo insieme a lui e per quest'ultimo era veramente importante, si sentiva amato.

"Sei forte, sono sicuro che ti saresti ripreso in ogni modo." sorrise e lo baciò. "Ma certe cose sono più leggere se si affrontano in due, vero?"

"Vero." gli strinse la mano e si accoccolò a lui. "Per questo ti ringrazio."

lost together - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora