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"Si sta davvero sfociando nel ridicolo Baekhyun, è qualcosa di troppo grande per voi."

"Ma non siamo solo noi. C'è tutta la seconda squadra, la scientifica, l'informatica, tutti i dipartimenti di questo distretto e di quelli vicini, non siamo soli." smise di parlare e guardò il direttore amareggiato, forse cercava solo di consolarsi dicendo quelle cose - alla fine erano veramente in tanti e quello era sicuramente positivo, ma forse non erano abbastanza. "Cos'è che si fa in questi casi?"

"Si spera che non ti becchi un proiettile in testa, che in questo momento nessun cecchino sia appostato di fronte a una di quelle migliaia di finestre." indicò i grattacieli che si intravedevano dalla finestra del suo ufficio. "E che non ci stia fissando. Ecco cosa si fa." si portò una mano sulla fronte e la corrugò sempre di più, forse la sua infinita preoccupazione era il motivo di tutte le rughe che aveva su quella parte del viso, continuava a massaggiarsela sperando di sentirsi meglio. "Non sono io quello che deve dirti come fare il tuo lavoro, non ne sono capace. Voglio solo farti notare che quel tizio ha provato ad attraversare il confine e che se avesse provato a farlo Sijoon potrebbe anche esserci riuscito, dato che abbiamo diffuso il suo identikit in ritardo."

"Lo abbiamo diffuso pubblicamente in ritardo ma era stato inviato a tutti i dipartimenti non appena lo abbiamo ottenuto, non può essere scappato." disse, sicuro delle sue parole. Si alzò e lo salutò sollevando la mano. "Le prometto che risolverò questo caso."

"Sarà meglio."

Non appena Baekhyun uscì dal suo ufficio e girò l'angolo quasi si scontrò con Chanyeol, sembrava molto preoccupato. "Che è successo?" chiese guardandolo e cercando di capire cosa avesse.

"Ti devo parlare." detto ciò andarono sul terrazzo e il minore accese una sigaretta, poi recuperò il cellulare e lesse dei messaggi che gli erano arrivati. "Mia madre è stata male stamattina e l'hanno portata in ospedale, mio cugino mi ha scritto che non si sa cosa abbia ma che ha già parlato di me un sacco di volte."

Baekhyun annuì. "Devi andare da lei allora." gli disse immediatamente. "So che la situazione non è delle migliori, ma devi andare a trovarla."

Lo guardò amareggiato. "E se dovesse succedere qualcosa? Io non potrò essere con te." chiese, Baekhyun sorrise immediatamente. "Non mi sento tranquillo."

"Non succederà proprio niente, io sto bene, lei è in ospedale invece." cercò di farlo ragionare. "E poi... se tu non mi fossi venuto a trovare mentre ero io quello a essere in ospedale mi sarei sentito offeso, capito? È tua madre."

Il ragazzo non era del tutto convinto di stare facendo la cosa giusta nei confronti del suo fidanzato, ma era davvero in pensiero per la sua mamma e sapeva che andare a trovarla era un suo dovere. "Ho pensato che potrei partire stasera, arrivare lì e passare la notte con lei, poi resterei tutto il giorno in ospedale e ripartirei domani sera."

"Non devi fare tutto così di fretta, hai capito?" sorrise e gli sottrasse la sigaretta dalle dita. "E non ti agitare troppo."

"Non mi piace il fatto che ogni volta che fumo rubi le mie sigarette, credevo non ti piacesse - e ti fa male."

"Infatti non mi piace, e fa male anche a te quindi vedi di smetterla." rispose dopo aver fatto un tiro, restituendogliela. "Ma mi da fastidio baciarti e sentire il sapore del fumo, quindi se fumo anch'io posso mascherarlo."

Chanyeol arrossì leggermente e rise, il suo discorso non faceva una piega. "Sei uno stupido." 

Baekhyun non riusciva a togliersi quel sorriso innocente dalle labbra, afferrò piano il colletto della camicia del minore, lo attirò a sé e lo baciò. Si allontanò e continuò a guardarlo negli occhi, si ricordò poi del fatto che erano in servizio in quel momento, quindi lo intimò a ritornare in ufficio per lavorare. Quando non riuscivano a muoversi con il caso principale aiutavano la seconda squadra, anche se per Baekhyun era veramente molto semplice riuscire a risolvere quei casi minori - non capiva perché non riuscisse a fare la stessa cosa con quello di Sijoon. Era un criminale molto più astuto, quello si, ma lui era il capo di quel dipartimento, doveva essere più furbo di lui e non si sentiva all'altezza di quella situazione, purtroppo. Passarono tutto il pomeriggio a occuparsi di quei casi e nonostante Baekhyun credeva che così facendo sarebbe riuscito a schiarirsi le idee, aveva realizzato che il suo pensiero fisso erano le parole che gli erano state dette da Jongin... aveva paura e si sentiva costantemente osservato.

Si erano fatte le sette e mezza e inaspettatamente qualcuno bussò alla porta. "Avanti." disse, Chanyeol entrò nel suo ufficio e lo guardò sorridendo, anche se sembrava molto stanco e rattristato. "Tutto bene?"

"Ho parlato con Kyungsoo e ha detto che ti avrebbe accompagnato lui a casa, io parto ora per evitare di arrivare troppo tardi. Va bene?"

"Certo che va bene." sistemò in maniera molto grossolana i fogli che stava controllando e si avvicinò a lui, poi lo abbracciò. Chanyeol ricambiò, gli accarezzò la schiena e lo strinse forte. "Non comportarti come se stessi per morire."

"Ma sei tu che sei venuto ad abbracciarmi, e poi... lo sai che mi fa male starti lontano." gli confessò, sciolse l'abbraccio solo per baciarlo e dopo essersi staccato lo attirò di nuovo a sé. "Cerca di dormire stanotte, e cucina qualcosa di buono per cena appena arrivi a casa, non fare come al solito."

"Chanyeol." ridacchiò e poggiò la testa sul suo petto. "Tu non fumare troppo, sei andato di nuovo poco fa, vero?"

Sospirò e lo guardò, non voleva deluderlo ma si sentiva veramente teso e non sapeva come scaricare tutta quella tensione. "Sono veramente stanco Baekhyun e... non so come sistemare tutto, questa non ci voleva proprio."

"Sappi che puoi prenderti una pausa se ne hai bisogno, va bene? Come hai potuto notare non ci siamo portati avanti con il caso oggi, quindi non facciamo sempre cose troppo importanti. E poi non hai saltato neanche un giorno da quando hai cominciato a lavorare qui, non è la fine del mondo." si sollevò sulle punte per baciarlo e dopo un po' ritornò coi piedi per terra, anche lui si sentiva un po' triste in quel momento. "Adesso vai."

"Ci vediamo presto." gli accarezzò una guancia e si allontanò, Baekhyun lo guardò chiudere la porta e dopo un po' andò a sedersi di nuovo alla sua scrivania. Quell'ultima mezz'ora passò in fretta, e ben presto si ritrovò nell'auto di Kyungsoo, in viaggio verso casa propria. Aveva pensato a molte cose in quell'arco di tempo.

"Non riesci ancora a guidare?" gli domandò Kyungsoo, guardandolo. "Stai ancora male?"

Scosse la testa e si portò una mano sulla ferita. "Potrei anche guidare, ma dato che mi ha sempre accompagnato Chanyeol non ci ho proprio pensato, poi è meglio non sforzarmi troppo - così dice il dottore, anche se io non ci credo." ridacchiò. "Hey, se stanotte ti fermi da me possiamo bere un po', come facevamo prima."

"Mi andrebbe proprio ma dobbiamo essere in grado di smaltire tutto per domani mattina, capisci?" sorrise. "Comunque resto da te, me lo ha chiesto Chanyeol."

Anche Baekhyun sorrise pensando al suo fidanzato, guardò fuori dal finestrino e rispose. "Non devi restare se non vuoi, non sei obbligato. Tu stai bene?" cambiò discorso. "Non abbiamo avuto occasione di parlare viste tutte le cose che sono successe ma voglio che tu sappia che se c'è qualcuno con cui devi parlare quello sono io, posso capirti. È stato davvero difficile per me incontrare Jongin. Era stato già brutto vederlo in quel contesto, ma averlo interrogato, avergli detto tutte quelle cose... avrò un bel po' da pensare, penso sempre che sia colpa mia e nel profondo so che non è così, però non riesco a smettere ed è tremendo. Per questo motivo, sappi che ti sono vicino."

Annuì e lo guardò per un attimo. "Due anni fa non sapevo cosa dirti, credevo che quello che ti era successo fosse una cosa tremenda e mi dispiaceva così tanto per te, ci tengo a te, lo sai." si inumidì le labbra e sterzò verso il vialetto della casa di Baekhyun, poi parcheggiò lì davanti. "Ora che è capitato a me capisco che non c'è niente che qualcuno potrebbe dirti per farti sentire meglio, quando ti manca una persona che non è mai esistita fa troppo male ed è un vuoto che non si può riempire."

"So che non posso fare molto, per questo possiamo bere alcool fino a dimenticarci di questa merda, lui può riempire un po' del tuo vuoto interiore." ridacchiò. "Prima devi medicarmi la ferita, però."

"Ci sto."

lost together - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora