"Sei teso?"
"No." rispose Baekhyun, legandosi la cravatta e guardandosi allo specchio. Sospirò profondamente e si voltò, poi guardò il suo fidanzato. "Di più. Possiamo andare."
Baekhyun era sempre molto nervoso quando era costretto a testimoniare, a partecipare ai processi e ad entrare in tribunale in generale, non era abituato a tutta quella formalità e la maggior parte delle volte non si sentiva né all'altezza né a suo agio per colpa di quello che si affrontava in quelle stanze, detestava quelle pratiche però sapeva che doveva affrontarle. Stava guidando per la prima volta dopo tanto tempo, e sentiva come di essere tornato alla normalità. Di colpo Chanyeol gli poggiò una mano sulla gamba e lui sussultò. "Ti sei spaventato?" chiese ridacchiando. "Che tenero."
"Che dici? Ero sovrappensiero." si giustificò, ricambiando il sorriso e parlandogli di quello che gli stava passando per la testa. "Due anni... due anni che ci hanno portato a oggi, ho tante cose che mi impediscono di rilassarmi."
"Capisco che non sono pochi due anni, soprattutto se passati così."
"Non hai idea di come mi senta vuoto in questo momento." gli confessò. "Quando ti ho visto arrivare, quando gli hai sparato e gli hai impedito di farmi del male... Dio." tolse una mano dal volante per stropicciarsi un occhio, poi riprese a concentrarsi sulla strada. "So che devo essere felice perché è andata così, ma sono ancora spaventato. Lo psicologo mi ha detto che è normale."
"Certo che è normale." sapeva che era molto scioccato, ogni tanto di notte si svegliava di colpo e lui doveva calmarlo e, se stava troppo male, preparargli una bevanda calda per permettergli di addormentarsi di nuovo. Sperava che gli sarebbe passata prima o poi perché sapeva che era stressante e che a lungo andare avrebbe danneggiato la sua salute. "Questo è l'ultimo passo, okay? Poi potrai andare completamente avanti."
Annuì e sorrise. Rivedere Sijoon, ammanettato e vestito di arancio fu un'esperienza strana, non appena fecero contatto visivo l'uomo gli sorrise in modo innocente, era disgustato. Si era comportato in quel modo anche durante l'interrogatorio, era stato tremendamente sfacciato e non aveva confessato niente, lo aveva solo provocato. Era stato molto difficile trattenersi dal fargli del male, ma per fortuna l'autocontrollo di Baekhyun era una delle sue grandi qualità, senza di esso non sarebbe arrivato da nessuna parte. Era uscito dalla sala perché il giudice non era ancora arrivato, se ne stava immobile a guardare la strada quando venne letteralmente assalito. "Lei è il capo della omicidi, come ci si sente ad aver catturato il criminale più ricercato della città?" domandò una giornalista, avvicinando il microfono al suo viso. Un paio di persone cominciarono a filmarlo e a fargli altre domande, e lui rimase zitto e immobile. "Byun Baekhyun, ha qualche speranza per il processo? Cosa succederà se non riuscirete a farlo incriminare per molto tempo? Il popolo coreano ha molta fiducia in lei."
"Scusate." disse piano, scostandosi e ritornando in aula. Si passò una mano sulla fronte e guardò di nuovo l'uomo, il giudice era appena arrivato così corse al suo posto e si sedette. Baekhyun venne interpellato solo un paio di volte, la prima per raccontare quello che era successo la sera dell'arresto, la seconda per specificare il tipo di relazione che c'era tra lui e Sijoon. Inutile dire che si sedette di fronte al giudice, alla giuria, ai testimoni, a Sijoon, a Chanyeol... e raccontò qualsiasi cosa. Tutto quello che aveva scritto sulla lavagna del suo ufficio. Aveva moderatamente parlato anche del modo in cui era stato imbrogliato a causa sua, si era concentrato soprattutto su ciò che aveva fatto alle altre persone, a quello che era più grave. Il giudice si era ritirato per scrivere la sentenza, e in quel momento Baekhyun si stava torturando le mani dall'ansia, continuava a mordersi il labbro inferiore e a guardare il centro della sala sperando che il giudice rientrasse in aula. Ritornò circa una ventina di minuti dopo, e cominciò a leggere ciò che aveva scritto su tutti i fogli che si era portato dietro. Non fece attenzione ai numerosi articoli, alla lista dei reati e alle varie leggi che nominò l'uomo, gli bastò ascoltare le ultime parole che disse prima di ritirarsi. "Abbiamo analizzato attentamente la possibilità che possa trattarsi di un soggetto instabile e che potrebbe essere reinserito nella società con le dovute cure, ma tutti i suoi reati non sono stati giustificati da nessuna patologia mentale. Avendo tenuto conto del responso dello psichiatra e viste tutte le leggi e le normative, in nome del popolo coreano questa corte condanna l'imputato per i reati precedentemente descritti alla pena di reclusione a vita."
Sorrise e guardò subito Sijoon, era rimasto impassibile e due uomini si erano subito fiondati da lui per portarlo al carcere che era stato indicato dal giudice. Baekhyun sentì qualcuno toccargli la spalla, si voltò e vide che si trattava di Chanyeol. Avrebbe voluto dirgli tante cose ma si limitò ad alzarsi e ad abbracciarlo forte, in quel momento si sentiva veramente felice.
"È come se mi fossi tolto un grosso peso dallo stomaco, è come quando ti svegli dopo un incubo e ti rendi conto che niente di quello che hai sognato era reale." guardò Chanyeol e sorrise, poi la sua espressione si incupì. "Questa non è la strada per casa mia."
"Lo so." rispose lui, continuando a guidare.
"Beh, hai intenzione di bendarmi? Oppure posso sapere dove stiamo andando?" chiese, Chanyeol rise e lo guardò.
"Stai calmo, lo capirai. Hai detto che volevi tornarci, no?"
Baekhyun aveva inteso il luogo in cui si stavano dirigendo e stava letteralmente sprizzando gioia da tutti i pori. L'ultima volta che erano andati lì si conoscevano da pochi giorni e non sapevano niente l'uno dell'altro, e poche settimane dopo stavano camminando mano per la mano mentre guardavano il lago. "È così bello qui." disse il più grande, poggiando la testa sulla spalla dell'altro e sorridendo.
"Vieni." gli rispose lui, afferrandolo per i fianchi e facendolo sedere sulla collina, accanto a lui. "So che i vestiti sono puliti ed eleganti, ma l'ultima volta che siamo stati qui non ho potuto baciarti e ora voglio recuperare tutto." non gli lasciò il tempo di rispondere che poggiò le labbra sulle sue, Baekhyun ricambiò e portò le mani intorno al suo corpo. Si staccò a fatica dalla presa dell'altro e si sistemò sul suo petto, portandogli una mano sul braccio e accarezzandolo. "Baekhyun."
"Mh?" domandò, sollevando lo sguardo. "Che succede?" Chanyeol aveva assunto un'espressione decisamente preoccupata, e anche lui cominciava a sentirsi teso.
"C'è una cosa che non ti ho detto." parlò piano. "E voglio farlo ora, anche se potrai non vedermi più allo stesso modo. Dovevo aspettare che questa storia finisse prima di dirtelo... mi dispiace."
Spalancò gli occhi e si allontanò, Chanyeol lo attirò di nuovo a sé e sorrise. "Ho prenotato la nostra vacanza, partiamo alle tre di notte!" disse, entusiasta. "Sei contento?"
Inutile dire che la mano che prima accarezzava gentilmente il braccio del minore cominciò a stringerlo, e il ragazzo in questione si lamentò. "Tu sei pazzo." disse piano Baekhyun. "Vaffanculo."
"No, guarda che andiamo alle Hawaii. Mi hai detto che sognavi di volerci andare, vero? Ho trovato due biglietti aerei che costano poco, l'hotel era un po' un problema, ma ho contrattato abbastanza." sorrise e gli lasciò un bacio sulla guancia. "Solo che serve anche un po' del tuo stipendio, ci stai?"
"No." rispose, offeso. "Non se ne parla di partire, avresti dovuto avvisarmi prima. Anzi, già che ci sono ti lascio." non riuscì a continuare a fingersi arrabbiato, sorrise e lo baciò. "Perché hai provato a farmi spaventare? Vuoi che mi venga un'infarto? Quanto tempo resteremo lì? Dobbiamo avvisare la centrale, dobbiamo preparare le valigie, devo portare il gatto a qualcuno, ci sono così tante cose da -."
Lo interruppe e lo baciò di nuovo. "Con calma, okay?" gli accarezzò piano la testa e lo fece poggiare di nuovo sul suo petto. "Sarà tutto perfetto."
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lost together - chanbaek
FanfictionBaekhyun è il capo di un distretto di polizia, Chanyeol un agente che spera di guadagnare un posto in quella specifica squadra; le loro vite si intrecceranno insieme alle loro storie passate, che torneranno alla mente di tutti quelli che ne erano st...