Lizzy:
Continuo a guardarlo per capire cosa possa aver visto. Non ha più parlato, si è solo allontano da me. Mi alzo per raggiungerlo, devo scoprire cosa ha visto.
È sdraiato sul prato, con gli occhi chiusi, sto per sfiorare il suo viso, quando lui decide di parlare.
- Non ho visto dove sono. Se è questo che vuoi sapere!- come ho immaginato, ha visto i miei genitori.- Ma li hai visti? - fa un cenno di sì con la testa, mentre io inizio a sorridere per la gioia -E come sono? – in un gesto involontario poso le dita sul suo petto, ma le ritiro subito per colpa della forte scossa. Ogni volta che provo a toccarlo il suo corpo emana delle forti scariche, do per scontato che lui non ami essere toccato senza il suo permesso.
- L'uomo aveva due gambe e due braccia e, se ricordo bene, anche la donna. - lo guardo aprendo la bocca, incredula per le sue parole.
- Sai che sei strana?- aggiunge come se niente fosse.- Io ti chiedo che aspetto hanno, tu mi rispondi così, e sarei io quella strana?-
Rialza le ginocchia fino a farle combaciare col petto.
- Sai, esiste un modo per farti vedere cosa ho visto, ma - odio quando si ferma a metà frase. Faccio cenno con la mano di andare avanti -Ma visto che non ci guadagno niente, me lo terrò per me-.Le Ninfe sono di animo buono, non nutrono odio, ma in questo momento dentro di me ho solo voglia di prenderlo a calci.
- Mi sono sbagliata su di te. Per un attimo ho pensato che ci fosse del buono, ma mi sono illusa- dico prima di alzarmi. La sua mano mi ferma, emetto un suono strozzato, a causa del dolore dovuto alla sua forte stretta. Il suo sguardo è rivolto verso il sole che sta tramontando. Provo ad allontanarmi ma me lo impedisce.
- Non c'è niente di buono dentro di me. E se sei in viaggio con me è solo perché il piccolo si è affezionato a te, non dimenticartelo Ninfa - aggiunge a denti stretti.Le sue parole sono un colpo in pieno stomaco. Lui non mi sta aiutando perché ci tiene, lo fa solo per compassione. Mi allontano da lui prima che le lacrime bagnino il mio viso.
Rimango seduta per parecchie ore davanti alla casa, non ho aiutato nemmeno Tom e Gahel, ma la mia mente e il mio corpo sono ancora scossi per le sue parole.
Con la coda dell'occhio lo vedo passare di fianco a me, con la sua solita aria da duro.- Neymfe, vieni a mangiare- mi giro quando sento la lingua delle Ninfe. Gahel si avvicina, per poi sedersi sul grande tronco accanto a me.
- Come conosci la lingua delle Ninfe?- chiedo curiosa.- È da tanto che non la parlo, è una storia lunga, forse un giorno te la racconterò. Perché non entri dentro?- Guardo per terra, non ho voglia di entrare e vedere la faccia di quello stupido che mi ha ferito.
- Dagli tempo, è una cosa nuova anche per lui. Ha sempre viaggiato da solo, l'unico amico che ha è un cucciolo di lupo che non fa tante domande.-
- Mi ha detto delle cose brutte!- aggiungo, cercando di trattenere le lacrime.
La mano di Gahel si posa sulla mia spalla per darmi conforto.
- Lo so, ma non pensa davvero quello che dice. Ha solo bisogno di tempo per capire... vedrai che le cose si risolveranno-
Gahel rincasa, mentre io rimango fuori a guardare la luna. Poso la mia mano sul manto terroso per sentire cosa sta succedendo nella mia terra. Sento la voce di mia zia, le risate delle mie amiche. Mi mancano.- Pensi di entrare per dormire, o vuoi che i lupi che stanno arrivando si divertano con te?- non faccio caso subito alle sue parole, solo dopo aver asciugato le mie lacrime mi dirigo verso la porta.
- A te cosa importa. Tanto se muoio o no, poco ti interessa!- mi lascio andare a una dura risposta, prima di sorpassarlo per entrare dentro.Sistemo la mia parte di letto per dormire. Sto per sbottonare il vestito, quando sento di nuovo i suoi occhi su di me
- Potresti girarti?- i suoi occhi non fanno nessun movimento - ti prego- , solo a quelle parole lui si alza andando verso il fuoco. Si gira di spalle togliendosi la maglietta, il suo corpo è un richiamo pericoloso per me.Entro dentro le coperte, guardando il soffitto, finché non lo sento sdraiarsi accanto a me.
- Alzati subito dal mio letto!- provo a spingerlo più volte, ma lui non si muove nemmeno di un centimetro. Decido di alzarmi; dopo quello che mi ha detto, non dormirò accanto a lui, ma in un attimo è sopra di me; le sue mani stringono le mie, il suo peso non mi permette di far nessun movimento. Il suo respiro caldo manda in estasi la mia Ninfa che prega per uscire, nemmeno la mia parte umana è di aiuto, visto che è eccitata da questa situazione. Sento ogni centimetro del suo caldo corpo su di me.- Ti ho detto che c'è un modo per farti vedere quello che ho visto... E ora ho trovato cosa prendermi in cambio- sussurra prima di posare le sue calde labbra sulle mie.
Lo vedo chiudere gli occhi. Dopo un paio di secondi faccio come lui, iniziando a vedere delle immagini: la mia nascita, io da piccola. Ed infine, quando mi cacciarono dalle terre delle Ninfe.
Le immagini si fermano, e iniziano delle nuove scene raccapriccianti: lo scenario davanti a me è una cosa orribile, ma la seconda immagine mi fa più male di tutte: riconosco subito quel bambino, i suoi occhi sono gli stessi di quando guarda Tom.Le immagini si fermano, le mie labbra tornano ad essere fredde, una volta che lui si allontana da me. Non scende, rimane sopra di me, mi libera dalla presa delle sue mani, dalla sua fronte e sudata.
- Hai visto i tuoi genitori?- non so cosa rispondere, ma lascio che il mio corpo lo faccia al posto mio. Metto le mie braccia attorno al suo collo, per stringerlo a me. Non si muove, fa solo un lieve sorriso prima di stringermi a lui.- Grazie... Âaron.-
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KABAL - Il Lupo Solitario
WerewolfUn'Alpha senza branco non è un vero Alpha. Nessuno conosce il suo vero nome, tutti lo chiamano Kabal. Abbandonato dalla nascita, si troverà a intraprendere un viaggio per scoprire la verità e vendicarsi. Assieme a lui un cucciolo di lupo che salve...