KABAL:
"Ricorda troverai un lago ghiacciato chiamato il Lago dei Morti, nel caso succedesse qualcosa ci troverai lì."
Queste sono state le parole che io e Gahel ci siamo scambiati prima di entrare dentro la Foresta Nera, la forte nebbia ci ha divisi, io camminavo con il piccolo, e grazie alla sua tranquillità ne godevo anche io.
Le voci che continuo a sentire sono davvero fastidiose: c'è chi mi incita a continuare, anche se la morte mi aspettava, chi mi dice di fermarmi, chi ancora ride per la gioia di avere delle nuove anime da mangiare.
Cerco di rimanere lucido, non l'ho detto a nessuno, ma sento le forze diminuire. Sento le anime morte a causa mia, farsi sempre più spazio dentro i miei pensieri.
Ora capisco cosa intendeva Gahel con: il tuo lato oscuro potrebbe uscire fuori. Non parlava della mia rabbia o della mia vendetta di sangue. Si riferiva alle anime che avevo ucciso senza motivo.La mano di Tom si libera dalla mia, quando davanti a noi appare un lago ghiacciato.
Eccolo, siamo arrivati.
Guardo in vari punti alla ricerca della mia compagna e di Gahel, ma non riesco a vederli. Riesco a notare solo delle figure a debita distanza.
- Perché sono passati in mezzo? - dico.
Se io fossi stato con loro, non li avrei mai fatti passare nel mezzo. Avrei detto a loro di passare per la Foresta Nera, rimanendo sempre vicini al confine del lago. Inizio a muovermi piano, assieme al piccolo, sotto di noi ogni specie cerca di chiedere il nostro aiuto per uscire da quelle lastre di ghiaccio.- Dobbiamo aiutarli! -
- No, Tom, è solo un'illusione. Nessuno di loro è davvero vivo. Lo fanno solo per prenderci – rispondo, vedendo la tristezza sul suo visino.
Il mio corpo incomincia a irrigidirsi. Non per il freddo, ma per lo sforzo che stavo facendo; tutte le persone che vedo sono quelle che io ho ucciso per errore. La mia coscienza mi sta divorando, il rimpianto di aver fatto tutto quello ho fatto continua a manifestarsi. A ogni passo che faccio.La mano di Tom stringe ancora più forte la mia, lo guardo, mentre i suoi piccoli occhi verdi ricambiano.
- Sto bene – cerco di dire.
E sotto di noi appare la figura di una bambina assieme alla madre. Non posso dimenticare le loro facce.
Per colpa di uno ci ha rimesso tutto il villaggio.Ricordo ancora quella sera: erano passati pochi mesi da quando ero andato via dal mio villaggio; ero un giovane lupo pieno di odio, confuso, terrorizzato, da tutti quei poteri che possedevo. Un branco di lupi mi aveva accerchiato, volevano che io pagassi per quello che avevo fatto al Tempio della Luna. Ricordo ancora le loro urla, il fuoco che bruciava sulla casa. Le grida delle madri in cerca dei figli. I bambini che piangevano.
Chiudo gli occhi per scacciare via quelle immagini, ma so che non se ne andranno mai. Tutto è nella mia mente. Tutto torna sempre a galla.
Sento la forza abbandonarmi, non capisco il perché. Ma l'unica cosa che riesco a vedere sono le mie gambe cedere, e il mio viso accanto all'immagine della bambina. E poi... il buio.Il mio corpo si muove, qualcosa continua a smuovere le mie mani. Qualcosa mi sfiora il viso, mi sforzo di aprire gli occhi.
La prima cosa che vedo sono gli occhi di Tom in lacrime, la sua paura di perdermi ha attirato tutti gli spiriti attorno a noi. Un solo urlo, e le anime si sarebbero liberate, uccidendoci. La mia paura si avvera, non appena odo la voce di Lizzy dietro di noi - No, Kabal! -
In un attimo, attorno a noi, il ghiaccio si spezza. Cerco di alzarmi, ma qualcuno dietro di me mi tiene.
- Tom smettila di piangere – cerco di dire mentre allontano le forti mani che provano a buttarmi dentro l'acqua.
- Devi smettere! Moriremo se continui – recepito il messaggio smette di piangere e viene ad aiutarmi a uscire da sopra la lastra di ghiaccio.- Kabal! - sento ancora le urla di Liz.
Mi rialzo, ma i corpi morti sono sempre più vicini. È imperativo scappare, dato che le lastre ghiacciate si stanno sbriciolando. Un altro istante qui e non porterò a termine la missione.Non posso trasformarmi in lupo, ma ho ancora la sua agilità. Dico a Tom di salire sulla mia schiena e di tenersi forte a me e... inizio a pregare. Prego per la prima volta la Madre Luna, ma non per me. Per il cucciolo e loro.
I corpi iniziano a rompere pezzi di ghiaccio per non permettermi di uscire dal lago. Manca davvero poco, sono a due salti da loro. Liz è in piedi su un tronco mentre continua a gridare qualcosa che non capisco.
Mi guardo attorno: il resto degli altri corpi si stanno avvicinando, alcuni di loro continuano a muovere le lastre di ghiaccio per farmi cadere, non so cosa fare, ma la mia mente sente una voce molto bassa, che dice: "Mi fido di te, puoi farcela, ti prego!". La voce di Liz.
Torno a saltare, carico tutta la forza nell'ultima spinta e atterro sull'erba.Tom scende dalla mia schiena, tiro un sospiro di sollievo, ma... una forza brutale afferra la mia gamba e mi trascina dentro l'acqua. Inizio a spingere, a combattere, ma neppure le loro mani tese verso di me aiutano.
- Kabal, combatti! – continua a incoraggiarmi, anche se le lacrime scendono copiose.
Ed è proprio grazie a queste, che ritrovo la forza e inizio una stregua lotta. Urlo tutta la mia rabbia, recupero della distanza dalla superficie e, le loro mani mi aiutano ad uscirne.I corpi iniziano a indietreggiare tornando dentro l'acqua, il ghiaccio chiude quell'infernale portale che si è aperto.
Cerco di respirare, ma le braccia di Liz e Tom me lo impediscono.
- Scusa, scusa, ho avuto tanta paura...- si giustifica Liz. Guardo il piccolo che è tornato a sorridere, mentre si stringe Gahel. Metto la mia mano sul suo viso per asciugarne le lacrime.
- Senza di te... - Gahel tossisce per attirare la mia attenzione - senza di voi non ce l'avrei fatta. È stato il tuo messaggio a darmi la forza -
Le sue braccia tornano ad avvinghiare il mio collo, il suo calore è la cosa più bella che sento.Alzo gli occhi verso il cielo, per una volta ringrazio. Non so se è stata la mia forza, la voce di Liz, o la paura per il piccolo ad avermi spinto a fare tutto questo, ma dentro di me sento di dirlo alla Madre Luna.
Torniamo a camminare lontani dal lago. Liz mi racconta quello che è successo a loro: vedere un corpo senza anima l'ha scioccata. Cala il buio e la mia agitazione peggiora. Non per la tenebra in sé, ma per il fatto di non sentire più le voci. Che non è buona cosa.
Avvicino Gahel per parlare di questa cosa con lui.
- Sai cosa succede ora? – faccio no con la testa.
- Dobbiamo proteggere il piccolo. La foresta degli scontri non è lontana. Lui è la nostra chiave e, se in qualche modo riescono a prenderlo... -
- Non succederà-. Affermo sicuro.
- Kabal...- non lo lascio finire, la sua domanda è già nella mia testa.
- Ci sono dei demoni che non ti abbandonano mai. - Rispondo chiudendo il discorso.-Fermiamoci e riposiamo un paio di ore. Riprendiamo alle prime luci dell'alba-
Liz si avvicina, mentre il cucciolo raggiunge Gahel per mangiare.
- Pensi che sia una buona idea fermarci qui? -
- Il piccolo ha fame, e tu e il vecchio dovete riposare -.
- E se loro... - appoggio la mia mano sulla spalla - non ci sono! Non le sento più per ora. -
La sua reazione non mi sorprende, anche lei è pensierosa come me.
- Pensi che sia un bene o un male? - - Non lo so Liz... non lo so davvero -
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KABAL - Il Lupo Solitario
WerewolfUn'Alpha senza branco non è un vero Alpha. Nessuno conosce il suo vero nome, tutti lo chiamano Kabal. Abbandonato dalla nascita, si troverà a intraprendere un viaggio per scoprire la verità e vendicarsi. Assieme a lui un cucciolo di lupo che salve...